La delegazione iraniana stipula accordi economici e commerciali coi partner libanesi
Trionfale accoglienza di Ahmadinejad in Libano
"Il popolo iraniano rimarrà al vostro fianco fino all'ultimo, i palestinesi sono benissimo capaci di riprendersi le loro terre"
"I sionisti sono destinati a scomparire"
 
Migliaia di libanesi hanno salutato con un caloroso benvenuto il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad al suo arrivo il 13 ottobre all'aeroporto di Beirut, anteprima di una trionfale accoglienza che ha contraddistinto la sua visita nel paese. Ad accoglierlo c'era il presidente del parlamento, lo sciita Nabih Berri, che dopo una breve cerimonia di saluto lo ha accompagnato al palazzo presidenziale di Baabda per l'incontro col presidente Michel Suleiman e il premier Saad Hariri. Una folla assiepata lungo il percorso, addobbato con centinaia di bandiere iraniane e libanesi, lo ha salutato col lancio di fiori e riso.
La delegazione iraniana ha definito coi partner libanesi una serie di accordi bilaterali di carattere economico e commerciale, un pacchetto del valore di 450 milioni di dollari che prevede tra l'altro la costruzione di una raffineria di petrolio in Libano e la fornitura a Beirut di gas naturale.
Dopo gli incontri ufficiali Ahmadinejad si è recato allo stadio Al-Raya, nella zona di Dhahiya di Beirut, dove ha tenuto un importante discorso.
Il presidente iraniano ha sottolineato che "la regione del Medioriente è ad un passo da un grande cambiamento. I prepotenti sfruttando il loro potere materiale, le armi, l'ipocrisia e l'inganno, vogliono dominare la nostra regione dato che ritengono il controllo di questa la chiave per poter controllare il mondo. (...) Gli schiavisti ed i colonialisti di ieri dopo la sconfitta dinanzi ai popoli sono tornati alla riscossa con nuovi slogan e con una nuova maschera, ma con gli stessi obbiettivi del passato. Anche se ora cercano di celare con un'apparenza tinta di diritti umani i loro loschi obbiettivi".
In particolare, ha sottolineato il presidente iraniano, "con la scusa di rimediare ai danni arrecati dalla Guerra Mondiale ed approfittando dello smarrimento dei popoli della zona, hanno occupato la Palestina con la forza, hanno ucciso migliaia di persone ed hanno costretto alla fuga milioni di persone per costruirvi il regime illegale e intruso, una minaccia permanente per tutte le popolazioni ed i governi del mondo. Così nella regione ogni volta che vogliono fare i prepotenti, usano la forza scellerata e irragionevole del regime sionista alla quale viene dato il permesso di commettere qualsiasi tipo di crimine, in qualsiasi parte del mondo. Nella pagella dei sionisti non si trova altro che crimine. Uccidere uomini, donne e bambini senza difesa, usare armi proibite, distruggere case e campi, negare l'acqua ed il cibo agli abitanti di Gaza, uccidere ed aggredire le navi in mare aperto, minacciare le nazioni ed i popoli della regione, sono tutte pratiche abituali dei sionisti che hanno avuto il permesso di andare persino oltre le azioni compiute dagli altri governi imperialisti della terra".
Sulla questione del Libano ha denunciato che "loro assassinano in Libano un personaggio nazionalista (Rafiq Hariri, ndr) con il massimo della vigliaccheria e poi incolpano i paesi amici del Libano per creare divergenza e discordia. Loro vogliono distruggere l'armonia tra i popoli della regione e mirano a rovinare le relazioni tra Siria e Libano. I nemici quando occupano un paese o vogliono occuparlo, cercano prima di dividerlo e creare divergenze e rivalità tra i diversi gruppi religiosi, confessionali, etnici, linguistici. (...) Dividere è un metodo conosciuto che l'imperialismo usa per assicurarsi che nessuno dei paesi della regione possa mai divenire potente, unito, compatto, progredito ed indipendente".
Riguardo agli attentati terroristici del 2001 ha sottolineato che "l'11 settembre è stato di fatto il casus belli per l'aggressione all'Afghanistan e all'Iraq, il pretesto per uccidere centinaia di migliaia di innocenti e lasciare milioni di persone senza tetto. Le dimensioni delle operazioni in Afghanistan, Iraq ed ora in Pakistan dimostrano che l'obbiettivo di queste operazioni non è stato e non è rintracciare i responsabili dell'11 settembre ma poter occupare territori della zona e poter seguire il piano di dominio del mondo". "Io consiglio ai governanti americani - ha proseguito - di ritirarsi dall'Iraq e dall'Afghanistan, di chiedere scusa e di risarcire per i danni arrecati. Se non daranno retta a questo consiglio amichevole, la mano dei popoli della regione li caccierà dalla regione umiliandoli".
Come è stato nel caso del "regime sionista che nel 1982 occupò persino parti di Beirut" e che è stato respinto oltre i confini del Libano; come "la resistenza del popolo di Gaza all'aggressione di 22 giorni degli israeliani". "Loro chiamano pace la restituzione di un parte piccola della terra della Palestina nella peggiore delle condizioni e senza il ritorno dei profughi palestinesi e senza il riconoscimento del diritto di sovranità della popolazione palestinese - ha sostenuto - ma con tutto ciò proseguono lo stesso con le aggressioni e l'occupazione e violano regolarmente tutte le leggi internazionali calpestando persino gli impegni assunti in passato. La presenza del regime sionista in qualsiasi modo e persino su una zolla di terra della Palestina significa riconoscere l'occupazione ed il crimine; Stato Ebraico significa un regime razzista che trasformerà in profughi altri milioni di palestinesi".
"L'unica soluzione della questione palestinese - ha ribadito - è quella di creare una pace duratura nella zona che può essere raggiunta solo con il riconoscimento dei diritti della popolazione palestinesi ed il diritto dei profughi al ritorno nelle loro terre. È negli interessi dei capi sionisti tornare nei loro paesi d'origine e consegnare la Palestina ai suoi proprietari, prima che sìa troppo tardi. (...) I sostenitori del regime sionista devono sapere che l'unica e migliore via per poter ottenere la cooperazione e l'amicizia dei popoli della regione è porre fine al dominio del sionismo e portar via questo regime falso proprio come lo hanno creato. Se qualcuno si sente in debito con i sionisti ci faccia il piacere di pagare il suo debito con le proprie tasche e non con la terra della Palestina. Io sono convinto che i palestinese, sono benissimo capaci di riprendersi la loro terra".
Quando ha sostenuto che "il regime che avrebbe dovuto occupare la zona dal Nilo all'Eufrate oggi si è nascosto dietro le mura che ha costruito!. Ciò mentre il fronte di resistenza si è formato in Palestina, Libano, Siria, Turchia, Iraq, Iran ed in tutta la zona ed il regime sionista è in declino e nessuna potenza è in grado di salvarlo" il suo discorso è stato interrotto da fragorosi applausi di consenso. Come al termine quando ha ringraziato tutti i dirigenti e le etnie libanesi per l'accoglienza calorosa che gli hanno riservato e confermato che "il popolo iraniano rimarrà al vostro fianco fino all'ultimo".
Il 14 ottobre si è recato nel sud del paese nella cittadina di Bint Jbeil, duramente colpita durante la fallita guerra di aggressione sionista nell'estate del 2006 che è considerata dal movimento Hezbollah che diresse la resistenza la "capitale della Resistenza". Nel discorso tenuto nello stadio della cittadina il presidente iraniano ha affermato che "senza la resistenza non so dove si troverebbe oggi il confine tra il vostro paese e il territorio occupato dai sionisti. Voi avete dimostrato che la buona volontà può vincere i carri armati e gli aerei da guerra" e che "l'intero mondo deve sapere che i sionisti sono destinati a scomparire, mentre Bint Jbeil resterà viva".

20 ottobre 2010