Per la bancarotta milionaria che ha messo in strada 1992 lavoratori
Arrestati 7 manager Eutelia
Sfugge alla cattura Landi, autore di un raid squadristico contro i dipendenti

Arresti e 22 perquisizioni tra Milano, Torino, Siena, Arezzo, Roma, Terni, Cagliari e Nuoro per acquisire documenti relativi alla bancarotta fraudolenta milionaria che ha coinvolto il gruppo Agile-Eutelia, che opera nel settore delle telecomunicazioni.
Otto le ordinanze di custodia cautelare, di cui ne sono state eseguite sette, in quanto Samuele Landi, mente criminale dell'operazione è scappato a Dubai.
In manette, invece Pio Piccini, presidente e amministratore delegato di Omega e amministratore unico di Eutelia; Leonardo Pizzichi, presidente insieme a Samuele Landi, dei consigli di amministrazione di Agile ed Eutelia; Claudio Marcello Massa, amministratore di Agile; Marco Fenu, dirigente di Agile e tesoriere del gruppo Omega; Salvatore Riccardo Cammalleri, procuratore di Agile; Antonangelo Liori, ex direttore dell'Unione Sarda e capo del gruppo Omega; Isacco Landi, consigliere di amministrazione di Eutelia.
L'indagine è iniziata a novembre del 2009. Dalle ricerche svolte dai custodi giudiziari nominati dal tribunale fallimentare di Roma nel febbraio scorso è stato ricostruito un articolato sistema di frode che ha coinvolto il gruppo Agile-Eutelia, costituito da un insieme di società, collegate tra loro. I sospetti di frode iniziano a seguito della cessione della società Agile Srl da parte della Eutelia Spa. Analizzando questo passaggio, i giudici riescono ad accertare che gli acquirenti erano riconducibili a una serie di persone, poi arrestate, che nello stesso periodo in cui avvenivano i passaggi di proprietà operavano per danneggiare Agile.
Si conferma in questa indagine l'importanza delle intercettazioni telefoniche, grazie alle quali i giudici hanno scoperto le manovre finanziarie per svuotare le casse della società, acquisirne soldi e crediti, lasciando solo i debiti. La prova lampante delle operazioni è in una intercettazione dell'aprile 2010, quando lo sciacallo Antonangelo Liori, raccontando al fratello di aver incontrato i sindacati dei lavoratori affermò che, grazie al fallimento: "io continuo ad avere la mia macchina, il mio autista, il mio elicottero, la mia villa.... Tutto uguale e loro non ce l'hanno un lavoro... Questa è la storia".
La mente criminale di tutta la vicenda, Samuele Landi, nel novembre del 2009 aveva fatto irruzione nella sede romana di Eutelia, occupata dai lavoratori, capeggiando un gruppo di vigilantes. Di lui i dipendenti avevano trovato in Rete una foto che lo ritraeva con un coltello in bocca. L'azione squadristica venne però registrata dalle telecamere e adesso è diventata uno degli elementi d'accusa nell'ordinanza di arresto firmata dal gip di Roma, Elvira Tamburelli: "Samuele Landi - scrive il giudice - noncurante della dismissione seppure soltanto formale da cariche del cda, fa irruzione in azienda sprezzante nei confronti dei dipendenti che tentavano di far valere le loro ragioni e che per effetto dei reati da lui commessi hanno perso il lavoro".
In pratica, la "colossale operazione dolosa", come la definisce il giudice volta, tra l'altro, a "cagionare il fallimento della società Agile per spogliarla dei suoi asset e sottrarre la garanzia ai creditori più importanti, i circa 2.000 dipendenti", porta la "distrazione di 11.179.989 milioni dalla Agile srl e la sottrazione di crediti della stessa società, ceduti senza garanzia ad altri soggetti, per 5.529.543 milioni". Secondo la Procura di Roma, i soldi intascati direttamente dai manager arrestati non sono in Italia, ma sembra che si sappia già dove andare a cercarli.
"Vogliamo ringraziare la magistratura per il lavoro che sta facendo per l'accertamento dei fatti", afferma in un comunicato la direzione nazionale della Fiom-Cgil, che su tutta la storia aveva presentato un esposto alla magistratura costituendosi come parte civile dei lavoratori. La Fiom-Cgil, precisa anche che gli "arresti ci danno ragione".

21 luglio 2010