Trovati piani di attentati contro Alemanno, Schifani, Fini, Bush e Pacifici
Arrestato Boccacci insieme ad altri 4 fascisti di "Militia"
Il neopodestà Alemanno ha consegnato Roma ai fascisti e alle mafie

Dal corrispondente della Cellula "Rivoluzione d'Ottobre" di Roma
Il 14 dicembre i carabinieri del ROS in un'operazione chiamata "Lama", hanno arrestato il noto capo nazifascista Maurizio Boccacci, insieme a Stefano Schiavulli, Massimiliano De Simone, Daniele Gambetti e Giuseppe Pieristè, tutti appartenenti alla cricca fascista romana "Militia" e indagati per "diffusione di idee fondate sull'odio razziale ed etnico, apologia di fascismo, deturpamento di cose altrui, procurato allarme e minacce alle istituzioni e ai loro rappresentanti".
"Militia" nasce a Roma nel 2008, si sviluppa intorno a due sedi, la Palestra Popolare Primo Carnera (PPPC), nata da una occupazione nel maggio 2006, e la discoteca Kinky Club. Tra i gruppi dichiaratamente fascisti è quello più impregnato di ideologia palesemente razzista, xenofoba e in questi 3 anni s'è dedicato a tappezzare Roma con centinaia di manifesti contro la comunità ebraica, contro gli immigrati e contro Alemanno da loro definito "infame sionista", ad attribuirsi pestaggi contro stranieri, in particolar modo romeni, e contro i gay, oltre ad una serie di complicità, mai chiarite, quale potrebbe avere la gambizzazione del coordinatore di Casa Pound e consigliere del XX municipio Andrea Antonini.
La vicenda Antonini il 12 dicembre, a distanza di 8 mesi, è ritornata fuori, citata a far da esempio fra le minacce in una lettera indirizzata ad Alemanno contenente due proiettili, firmata dal "Nucleo Mario Galesi per i PAC". Ad aprile Antonini ne uscì fuori solo con qualche graffio ma ricevendo il sostegno di tutti i partiti borghesi per l'accaduto, tanto che Casa Pound si è inquadrata ancor di più in una consuetudine di normalità, anzi, ha addirittura provocato l'orgasmo della stampa borghese, che non perse l'occasione di decantarne le gesta, ammirandone la ricchezza di contenuti culturali e politici, di confronto: progressisti nei metodi e nelle argomentazioni.
Casa Pound si è ritagliata in questi ultimi anni il ruolo del fascismo "buono", "legittimo": i "fascisti del terzo millennio". Ma che significa? E come si fa ad attualizzare un attentato dubbio, quasi indolore, confezionato come una scena da film, forse lasciato commettere a "Militia", in una fase nuova? Perché si tira in ballo una sigla misconosciuta, slegata dal contesto delle lotte politiche romane? Come si è arrivati a tutta questa confusione?

Relazione con la strage di senegalesi a Firenze
Va fatto un passo avanti, dal 12 dobbiamo passare al 13 dicembre. Firenze, pieno giorno, il neonazista Gianluca Casseri ammazza a colpi d'arma da fuoco due senegalesi e ne ferisce gravemente altri tre. È un chiaro atto di violenza razzista, una strage. Si conosce anche perfettamente l'ambiente che l'ha istigata, nel quale Casseri era completamente inserito: Casa Pound.
Il giorno stesso, con la solita prassi giornalistica borghese, si raccolgono tante testimonianze di panico di alcuni intervistati senza fare luce sulla vicenda, preferendo tenerla in sordina. Il giorno dopo invece succedono tre cose, di rimbalzo da Roma a Firenze. Casa Pound prende ufficialmente le distanze dalla strage, senza nessun pudore si propone addirittura di ricevere la comunità senegalese. A Roma viene organizzato un corteo di protesta dove si rivendica la chiusura di Casa Pound, un pezzo del corteo si stacca e marcia verso la sede in via Napoleone III, blindata dalla polizia che senza troppi complimenti carica i manifestanti. Nelle stesse ore si ha la notizia dell'arresto dei fascisti di "Militia".
Manca qualcosa però, mancano le responsabilità di Casa Pound nella strage di Firenze. Come possono una manifestazione legittima di rabbia della comunità senegalese romana, trasformata da diversi giornali in una masnada di black bloc pronti a tutto, spuntati non si sa da dove, insieme ad un arresto per un'operazione vecchia dei ROS che riguarda completamente un'altra sigla fascista (Militia), deviare completamente la realtà dei fatti e far passare per vittime i vigliacchi fascisti di Casa Pound, protetti militarmente dalle forze di polizia?
A quanto pare una manifestazione contro Casa Pound che invoca la sua chiusura, è un atto inconcepibile e terroristico, mentre Casa Pound che perpetra una strage a colpi di una pistola in mano a uno dei suoi camerati è protetta dalla polizia in tenuta antisommossa. E i legami con Casseri? Dimenticati.
Casa Pound ha la forza politica per poter rimanere sempre e comunque impunita, potendo, come ha fatto, cancellare le prove della frequentazione di Casseri.
Torniamo a Roma, proviamo a delineare la breve vita di questa "Militia" e proviamo a vedere perché effettivamente non è per niente distante da Casa Pound. Come detto nasce nel 2008 e gira intorno ai luoghi noti dell'aggregazione fascista capitolina, tra pub, palestre, ecc. L'ideologia del gruppo è ultradestra, leader è Maurizio Boccacci, il fondatore di Movimento Politico Occidentale, già militante del MSI, del FUAN e di Avanguardia Nazionale. Ha un programma politico esplicitamente eversivo e violento, reazionario e fuorviante sulla "guerra rivoluzionaria".
Boccacci in carcere c'è entrato e pure uscito più volte e in questa occasione già gli sono stati concessi i domiciliari. Inoltre, l'anno scorso è stata portata a termine un'operazione dai ROS molto simile, fatta di perquisizioni e arresti, sugli stessi capi d'accusa, che almeno portò alla chiusura della palestra PPPC, ma nel processo in Cassazione tutti gli indagati sono stati prosciolti e subito scarcerati.
"Militia" è un piccolo gruppo nel marasma fascista che c'è a Roma, soprattutto ha una estensione politica che non va oltre la provincia, è un gruppo violento che appare incontrollabile quando si tratta di pestaggi contro gli stranieri, contro i gay; quando si tratta di colpire la comunità ebraica e alimentare l'odio razziale. Mentre sembra subito sotto controllo e veicolata quando c'è da coprire le spalle a Casa Pound che non meno apertamente fascista, continua ad essere legittimata, protetta e anche inserita nelle istituzioni locali.

Legame tra gruppi fascisti e criminalità
Esiste un legame molto stretto tra fascismo e criminalità.
A Roma in questo ultimo anno si sono verificati 35 omicidi, 2 in questi ultimi giorni dagli arresti dei fascisti di "Militia" e l'ultimo sequestro dell'enorme arsenale al quartiere Alessandrino del 18 dicembre.
Questo grande impiego di "forze dell'ordine" per garantire la "sicurezza" nel periodo delle festività, montato ad arte dalla stampa borghese, viene ancora una volta pagato dalle larghe masse popolari, perché aumentando i controlli, aumenta la morsa della polizia per i crimini minori, mentre rimane insufficiente la lotta alla criminalità organizzata. Eppure, Alemanno ha fatto della "sicurezza" il suo vessillo ma la città è completamente fuori controllo, ha perseguito in senso unico la piccola criminalità, con un accanimento forzato e ingiustificabile, dalla droga, dove il possesso anche in piccole quantità si può trasformare in una tragedia come il caso Cucchi, o alla meglio in una tribolazione giudiziaria, la prostituzione, dove abbiamo notizia di abusi sulle donne nelle caserme o di violenze sulle strade soprattutto verso i trans.
Mentre le mafie si sono stabilite i propri spazi e spartite i traffici, si sono spartite gli affari, allargato il giro dell'usura, si sono legate alla microcriminalità e l'hanno inglobata, in tempi di crisi economica e finanziaria ma di riflesso sociale, hanno sfruttato l'aumento del disagio nelle periferie, l'aumento della disoccupazione, l'apertura di un ciclo di repressione verso gli studenti, gli operai e le masse lavoratrici in lotta contro Alemanno, e contro Berlusconi prima e Monti adesso. Lasciate agire senza disturbo, le mafie unite ai fascisti hanno ricreato un clima di confusione, di violenza e di tensione. Ed è proprio in questo scenario che si va a comporre il quadro: fascismo e criminalità organizzata.
La criminalità romana si è estesa a tutto campo, trova terreno fertile nelle periferie più dure, quelle stesse periferie dove la cultura fascista ha una certa presa sul sottoproletariato, dove si sviluppano le contraddizioni (sbagliate) tra italiani e stranieri, e la rabbia e il disagio diventano odio razziale, omofobia, xenofobia, che in poco si trasforma in atti di barbara violenza, nello stesso luogo dove il controllo della criminalità è forte e quella stessa violenza utile ai propri affari.
Da una parte i fascisti, con in prima linea Casa Pound, trovano un territorio fertile dove imporre facilmente i propri proclami reazionari, razzisti e anticomunisti. Ma non ci sono solo interessi politici in gioco poiché i fascisti sono a proprio agio nello spaccio di droga, nelle rapine, nel riciclaggio di denaro, traffico di armi, nello sfruttamento di strutture, come le tipografie per la stampa di volantini a costo zero. Più di "Militia" (e con), Casa Pound tramite tante sigle diverse, da Fiamma Tricolore al più giovanile Blocco Studentesco, ha creato una vasta rete di interessi politici ed economici, attingendo dalla borghesia, dalla criminalità e dal sottoproletariato e, senza nessuno ostacolo, dai soldi pubblici, ultima la possibilità di poter versar loro pure il 5 per mille della dichiarazione dei redditi.
Nella stessa misura, tra legalità e criminalità, si sono affermate e spartite Roma, la camorra, la 'ndrangheta e la mafia siciliana. Attività illecite tradizionali, come l'usura, una piaga endemica romana, storico punto di appoggio della Banda della Magliana nella trasmigrazione nella Banda della Marranella, il traffico di droga e lo spaccio, che ha trasformato persino lo storico quartiere di sinistra di San Lorenzo, in un mercato della droga, dove euro alla mano, fascisti e "comunisti" valgono la stessa valuta, il giro di merci di ristoranti e locali gestito in cambio di protezione, gli appalti sulle grandi opere e il lavoro nero. Tutti soldi sporchi, milioni di euro di capitali, riciclati in attività commerciali, come tutta la catena romana di supermercati Todis in mano a "ex" componenti della Banda della Magliana, insieme a tutta una serie di bar, pub, wine bar, discopub, discoteche, privè, night club, tutte strutture alla carta legali, ma contemporaneamente luoghi di scambio, di accordi e di aggregazione di forze.
C'è da stupirsi che i due fenomeni siano legati e che il fascismo, la cultura fascista sia così mescolata alla criminalità organizzata e alla piccola criminalità? No.

Lottare per il lavoro e per il risanamento delle periferie
In questa lunga nuova ascesa, i governi e le amministrazioni locali, ultimi il neopodestà Alemanno e Berlusconi, hanno avuto un ruolo fondamentale, ricreando un clima irrespirabile che a Roma non si avvertiva dalla metà degli anni '90.
In ultima analisi, la decapitazione di "Militia" è un fatto di principale importanza, potrebbe comunque tenere lontani per un po' elementi alla Boccacci, ma allo stesso tempo non possiamo ignorare da marxisti-leninisti le ombre nere che si annidano nella capitale e che trovano in Casa Pound la più larga e consolidata espressione, e che non sono lontane dagli interessi economici delle mafie e in generale della borghesia romana e dallo stesso Stato.
Non possiamo prescindere dalla realtà sociale delle periferie e della provincia, dove la cultura fascista nasce e si riproduce e indissolubilmente si lega alla criminalità, dove da buoni marxisti-leninisti dobbiamo agire per non lasciare queste forze in mano al fascismo, bensì far confluire il disagio sociale del sottoproletariato urbano nella lotta di classe. Come è evidente, una tale disgregazione sociale, montata e lasciata in pasto alla mafia e alla criminalità, è un terreno fertile per i fascisti dove possono agire indisturbati.
Per questo occorre battersi per il lavoro ai giovani, il risanamento delle periferie urbane, i servizi sociali pubblici, la creazione di centri di socializzazione pubblici governati dalle masse residenti.

4 gennaio 2012