Comunicato stampa
L'attentato a Parigi è frutto dell'imperialismo
 
E' in atto da anni una guerra tra gli islamici antimperialisti e l'imperialismo che saccheggia e domina, o cerca di dominare con le armi, i loro Paesi. L'attacco al settimanale satirico islamofobico “Charlie Hebdo” di Parigi rientra in questo quadro. Non è stato quindi un attacco alla libertà di espressione e di stampa, ma un attacco all'imperialismo francese che tutela in armi i suoi interessi in Afghanistan, Iraq, Libia, Yemen, Siria, Mali, Ciad e altrove. Il guerrafondaio e bombardiere Hollande ne è il maggiore responsabile.
Ormai, dall'11 settembre di New York, la guerra di resistenza all'imperialismo, sotto forma di azioni terroristiche, è portata fin dentro i Paesi imperialisti, ed è impensabile fermarla se gli imperialisti non si ritirano dai Paesi che occupano o che controllano.
Le misure antiterrorismo non servono assolutamente a nulla, anzi aggravano la situazione e si ritorcono contro la popolazione, alla quale sono limitate o negate le libertà democratiche borghesi.
I governanti imperialisti invitano all'unità nazionale per difendere la libertà e i “valori” dell'Europa e dell'Occidente. In realtà invitano a difendere il capitalismo, la dittatura della borghesia, le loro istituzioni antipopolari e la loro politica imperialista e interventista.
Un invito che va decisamente respinto per non essere coinvolti nelle guerre imperialiste e nei crimini che commettono gli imperialisti in nome della falsa democrazia e della falsa umanità. Tutti i popoli hanno diritto all'autodeterminazione e all'indipendenza e a risolvere da sé le loro contraddizioni interne.
Bisogna lottare contro l'imperialismo, segnatamente contro l'Unione europea imperialista e contro il governo del Berlusconi democristiano Renzi, che è in prima linea sul fronte dell'interventismo militare imperialista.
L'Italia deve uscire dall'Unione europea e dalla Nato, chiudere tutte le basi Usa e Nato che sono nel nostro Paese, ritirare i suoi soldati da tutti i Paesi in cui sono attualmente presenti, coerentemente all'articolo 11 della Costituzione, rinunciare a ogni intervento armato all'estero, anche se col casco dell'Onu e aprire le frontiere ai migranti. Solo così possiamo essere sicuri che gli islamici antimperialisti non tocchino il nostro Paese e il nostro popolo.
Teniamo alta la bandiera antimperialista, per la libertà dei popoli, per l'indipendenza e la sovranità dei Paesi, per il socialismo.

L'Ufficio politico del PMLI
Firenze, 10 gennaio 2015, ore 10