Non gli è bastata “Mafia Capitale”
Renzi candida Roma per le olimpiadi 2024
Pronti 10 miliardi per le “grandi opere”. Andranno alla mafia e ai palazzinari. Le periferie romane possono aspettare

La sfrontatezza di Renzi è smisurata almeno quanto la sua ambizione. Non si era ancora spenta l'eco del clamoroso blitz della procura romana contro “Mafia Capitale”, che con un altro dei suoi sapienti spot mediatici il nuovo Berlusconi ha annunciato la candidatura di Roma per le olimpiadi del 2024: sì, proprio la città oggi all'attenzione di tutto il mondo per essere diventata il simbolo della corruzione politica che devasta il nostro paese più di ogni altro in Europa!
“Il governo italiano è pronto a fare la propria parte”, e “non lo faremo per partecipare, ma per vincere” ha detto Renzi ai campioni dello sport riuniti il 15 dicembre nel salone d'onore del Coni per la cerimonia dei “Collari d'oro al merito sportivo”, annunciando l'intenzione di essere “al fianco del Coni” per porre la candidatura olimpica di Roma. E anche dell'Italia, perché ha ventilato che sarebbero coinvolte nel progetto anche altre città, come (manco a dirlo) Firenze, e poi Napoli e Cagliari; e forse anche Milano e Torino, visto che alla notizia si sono subito messi a scalpitare anche Maroni e Fassino.
Prima di lui ci avevano provato invano gli ex neopodestà capitolini Veltroni, per le olimpiadi 2016, e l'inquisito di “Mafia Capitale”, Alemanno, sostenuto dal neoduce Berlusconi allora al governo, per quelle del 2020. La questione, dato poi l'arrivo della crisi, sembrava definitivamente stata cassata da Monti per “mancanza di risorse”. Ma ora con Renzi viene ripescata e lanciata di nuovo in grande stile: “per noi, per i nostri figli, per l'Italia”, ha detto mussolinianamente il premier, esaltato evidentemente dall'affresco celebrativo del duce e dell'”apoteosi del fascismo”, sotto al quale parlava.
Renzi era affiancato dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, già indagato e poi assolto per lo scandalo dei mondiali di nuoto di Roma, conclusosi con un buco di 8 miliardi. Dopo l'assoluzione, per una faccenda di autorizzazioni e di lavori al suo circolo Aurelia, crocevia dei contatti della cosiddetta “cricca” dei vari Anemone, Balducci e Bertolaso, Malagò iniziò la scalata al Coni nazionale propiziata dal presidente del Coni fiorentino Eugenio Giani, che lo ha introdotto negli ambienti di Renzi, del quale Malagò è diventato grande amico.
Il presidente del Coni ha detto che “è realistica” una spesa di 6 miliardi, per la gestione dei quali promette una “trasparenza religiosa”, ed è già in pole position per presiedere il comitato promotore il solito Luca Cordero di Montezemolo, appena nominato presidente di Alitalia. Ma l'economista Federico Fubini ha rivelato su La Repubblica del 16 dicembre che il ministro Padoan dovrebbe sottoscrivere una garanzia di copertura che va dai 6 ai 20 miliardi, e non nel 2024 ma fra dieci mesi, quando le candidature andranno depositate. Dove andrebbe a prenderli Renzi, visto che la situazione economica è addirittura peggiorata rispetto a quando c'era il governo Monti e la crisi internazionale non accenna a finire? Non per nulla altri paesi papabili, non certo messi peggio del nostro, come Germania, Francia e Stati Uniti, per adesso non hanno ancora deciso se candidarsi.
Ma l'occasione è ghiotta per mettere in moto un altro colossale carrozzone miliardario per l'abbuffata di imprenditori amici, ladri di Stato, mafiosi collettori di voti e chi più ne ha più ne metta. E per Renzi, come già per Berlusconi fu il ponte sullo stretto di Messina, si tratta di un formidabile strumento propagandistico per dare lustro alla sua immagine, sull'esempio delle grandi opere pubbliche, come appunto il palazzo del Coni al Foro italico dove è stato fatto l'annuncio, che Mussolini faceva edificare per esaltare se stesso e il regime fascista. “C'è una reazione sorprendente” alla candidatura alle Olimpiadi, ha detto stizzito il premier rispondendo alle critiche: “tutti a dire che è impossibile fare le Olimpiadi in Italia perché c'è chi ruba”. Come se questo fosse un problema di secondaria importanza!
Anche Ignazio Marino, sulle orme del megalomane Veltroni, che ha buttato ben 700 milioni dei contribuenti nella faraonica “vela” incompiuta dell'archistar Calatrava a Tor Vergata, e come l'inquisito Alemanno che con il compare arrestato Mancini voleva portare la Formula1 all'Eur, plaude entusiasticamente all'idea di Renzi, e si è detto “orgoglioso” della candidatura. Il neopodestà piddino, che era presente alla cerimonia e dopo l'annuncio ha esultato insieme a Renzi, Delrio e Malagò, ha detto che “Roma è la Capitale del mondo ed è un grandissimo giorno per la nostra città”. Per lui, come per il PD romano, l'annuncio di Renzi rappresenta un'occasione insperata per spostare l'attenzione dallo scandalo di “Mafia Capitale” che ancora minaccia di travolgerli. Per le organizzazioni criminali, le cricche del cemento e le lobby politico-mafiose della capitale le olimpiadi rappresenta la speranza di fare altri affari miliardari con le mega speculazioni edilizie che i giochi metterebbero in moto, mentre le periferie romane continueranno a languire nel degrado e nell'abbandono come sempre.

14 gennaio 2015