Spazziamo via l'Italicum e il governo del nuovo duce Renzi

Davvero rosso, ben fatto e azzeccato (come sempre, del resto) l'articolo de Il Bolscevico “ La camera vota l'Italicum fascistissimum” che chiarisce il punto di vista di classe e antifascista su questa nuova sciagurata legge fascista.
Fascista nel metodo adottato per farla passare: a colpi di fiducia, come accaduto con la legge Acerbo sotto il regime fascista e con la legge truffa voluta da Scelba e De Gasperi nel 1953. Le leggi elettorali sono materia del parlamento e non del governo, la fiducia di per sé è quindi già una forzatura. Renzi la impone grazie alla sua arroganza e “smisurata ambizione” fascista, sottomettendo il parlamento, epurando la (imbelle e opportunista) sinistra interna del PD e comprando il voto di diversi parlamentari con tanto di campagna acquisti, dal sapore berlusconiano, a destra e a “sinistra” dell'emiciclo, cosa che comunque ha visto l'Italicum raccogliere meno voti di quelli della maggioranza di governo (334 contro 352).
Fascista nel merito: perchè è una legge, concepita nel patto piduista del Nazareno, che consegna la maggioranza assoluta della Camera dei deputati al partito o alla lista che ottiene più del 40% dei voti al primo turno o un voto in più del secondo classificato al secondo turno in caso di ballottaggio. Ma qualunque partito al netto degli astenuti in Italia è una sparuta minoranza sull'intero corpo elettorale, così una forza politica largamente minoritaria avrà il controllo assoluto della Camera (il 54% dei seggi). La qual cosa lede evidentemente il principio della rappresentanza. Inoltre i deputati saranno per lo più nominati e dunque scelti dai rispettivi capipartito.
Va considerato poi il quadro di controriforme costituzionali in cui si inserisce questa legge, l'eliminazione del bicameralismo perfetto, con il ridimensionamento dei poteri del Senato, che non sarà più elettivo ma nominato dai consiglieri regionali e comunali, con evidente palese restringimento degli spazi di democrazia borghese a tutto vantaggio del potere dell'esecutivo, il cui premier non sarà più “primum inter pares”, perché nominerà direttamente i ministri, avrà un potere sovrastante sulla Camera e cosa ancor più grave potrà nominare a suo uso e consumo il presidente della Repubblica, i membri della Corte costituzionale e del CSM. Cambia dunque la forma di governo dell'Italia, da repubblica parlamentare a presidenziale di fatto, con la fine della separazione fra il potere legislativo, esecutivo e giudiziario.
La classe dominante borghese ha quindi trovato in Renzi il suo migliore servo e cavallo di razza su cui puntare per completare quello che i suoi predecessori avevano lasciato a metà. Quando verrà approvata la “riforma” del Senato sarà definitivamente completato il regime capitalista, neofascista, presidenzialista e interventista, secondo il “piano di rinascita democratica” e lo “schema R” della loggia massonica P2 di Licio Gelli, il cui architrave politico sarà il partito renziano, che si scrive PD, ma si legge partito della nazione fascista.
Le opposizioni parlamentari non sono credibili e veramente antirenziane e contro l'Italicum (almeno fino ad oggi), per almeno due motivi: intanto perché un parlamento di nominati fa comodo a tutti, questa è la verità, in secondo luogo perché sia il M5S, sia quel che rimane del “centro-destra” (che in gran parte ha concepito insieme a Renzi nel “patto del Nazareno” e poi votato la legge inizialmente), sono allettati dalla possibilità di arrivare al ballottaggio e magari “vincere” un domani le elezioni godendo a loro volta di una schiacciante maggioranza parlamentare asservita al governo. Lo dicono abbastanza chiaramente gli stessi “grillini”, aldilà delle parole di critica, ed è eloquente il silenzio di Berlusconi in questo senso.
Quest'ennesima vicenda dimostra che il cavallo della borghesia e della Ue imperialista Renzi, nuovo duce ed erede di Mussolini, Craxi e Berlusconi va spazzato via al più presto dalla piazza, prima che possa fare ulteriori danni economici, politici, sociali e istituzionali al popolo italiano. Mussolini è stato giustiziato e appeso a capo in giù dopo la gloriosa Resistenza, Craxi è dovuto scappare dal Paese braccato dalla magistratura, Berlusconi è stato condannato e interdetto e solo l'opportunismo e la connivenza (basti pensare a Napolitano) della “sinistra” borghese (politica e sindacale) lo hanno salvato dalla sollevazione della piazza.
Mi auguro di cuore che presto tocchi a Renzi fare una gran brutta fine politica sotto la spinta della giusta collera popolare e antifascista!
Il popolo italiano non vuole il fascismo!
Spazziamo via l'Italicum e il governo del nuovo duce Renzi!
Per l'Italia unita, rossa e socialista e il potere politico del proletariato!
Giordano – Paola (Cosenza)

13 maggio 2015