Contro il DDL Renzi-Giannini
Grande successo dello sciopero degli scrutini
Adesioni tra il 70 e il 90% a livello regionale. In molti istituti il blocco è stato totale
Attivato dai docenti un “fondo cassa di solidarietà” a sostegno dei colleghi in sciopero

Lo sciopero degli scrutini indetto unitariamente da Flc-Cgil, Cisl e Uil scuola, Cobas, Gilda e Snals contro “la buona scuola” di Renzi e Giannini ha riscosso un grande successo in tutte le scuole di ogni ordine e grado. A partire dall'Emilia Romagna dove le lezioni sono terminate il 6 giugno, lo sciopero si è esteso l'11, il 12, il 13 e il 14 giugno in tutti gli istituti della Penisola.
Dal Piemonte alla Sicilia, dal Friuli alla Calabria, il blocco è stato pressoché totale e in molti casi ha raggiunto percentuali record del 100% di adesioni.
Secondo i Cobas, oltre centocinquantamila classi sono state bloccate, con punte plebiscitarie soprattutto alle superiori con il 40% degli istituti dove lo sciopero è stato totale con zero classi scrutinate.
I docenti, insieme al personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata) e ai Rappresentanti sindacali unitari (Rsu) hanno organizzato i turni di sciopero in modo da bloccare quasi tutti gli scrutini.
In fase di scrutinio finale il consiglio di classe è un “organo collegiale giudicante perfetto” che esige la presenza di tutti i suoi componenti per la validità delle deliberazioni da assumere. Le organizzazioni sindacali, invece di rilanciare e allargare ancora di più il fronte di lotta, hanno diffuso l'indicazione che fosse sufficiente l'astensione di un unico docente per consiglio di classe per determinare lo sciopero e quindi lo slittamento dello scrutinio. Invece l'adesione alla protesta è stata così massiccia che in molte scuole è stato attivato anche un “fondo cassa di solidarietà” per pagare la decurtazione dello stipendio ai colleghi in sciopero. In questo modo anche chi aveva scrutini in altri giorni o chi aveva colleghi che già interrompevano le operazioni nelle proprie classi ha potuto manifestare la propria adesione alla protesta versando un contributo in denaro.
Durante le ore di blocco docenti e Ata si sono riuniti in assemblea con le RSU e hanno organizzato dibattiti fuori dall'orario di servizio per discutere e confrontarsi sui devastanti effetti che il DDL Renzi-Giannini avrà sulla scuola pubblica e seguire quasi in diretta l’iter del provvedimento in discussione al Senato. Lo sciopero è stato accompagnato da presìdi di protesta davanti agli istituti e “notti bianche” a cui hanno aderito anche molti studenti e genitori.
In diversi istituti i dirigenti scolastici per ritorsione hanno minacciato la riconvocazione degli scrutini che saltavano alla domenica e al sabato dopo cena. Un comportamento antisindacale teso a sfilacciare il fronte della protesta ma prontamente denunciato e respinto al mittente dai docenti in sciopero che hanno risposto con una serie di diffide.
Clamoroso il caso del preside-sceriffo di un liceo a San Donà di Piave, che addirittura ha presentato un esposto alla procura della Repubblica contro un insegnante in sciopero ritenendolo illegittimo.
A Bologna gli insegnanti, genitori, studenti e studentesse che da oltre una settimana partecipano allo sciopero della fame a staffetta contro il DDL Renzi-Giannini e a favore della Lim (la legge d’iniziativa popolare “per una buona scuola per la Repubblica”, pensata e scritta in 29 articoli da tutte le componenti del mondo della scuola, già depositata in Parlamento e sottoscritta da 100.000 firme certificate) hanno ricevuto sostegno, solidarietà e appoggio dal sindacato dei metalmeccanici Fiom-Cgil.
Dall'Itis Pininfarina di Moncalieri (Torino) i docenti fanno sapere che “La fermata degli scrutini pianificata dall’assemblea sindacale del 4.6.2015 – per dare forte risalto alle motivazioni di dissenso sul DDL scuola attraverso i mezzi di informazione durante la discussione in Senato – ha avuto pieno successo. Il blocco delle operazioni di scrutinio previste in tutte le 19 classi in calendario è stato totale”.
Adesioni molto alte anche in diverse scuole della Valle d’Aosta (intorno 80-90% delle classi saltate nei tre licei di Aosta, ed anche in diverse scuole medie).
Ampie adesioni anche a Torino (sempre intorno 80% delle classi coinvolte). Al Gobetti (scientifico di Torino), il blocco ha riguardato tutti gli scrutini in calendario a partire da giovedì 11 fino a sabato 13 giugno.
Secondo i dati diffusi da Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda il blocco degli scrutini ha raggiunto l’80% delle adesioni a Firenze e in tutta la regione, con punte del 90% a Pistoia e Prato.
Alla Poliziano, la media di Greve in Chianti, Pieraccini, Garibaldi di Campi, Cavalcanti di Sesto, Rodolico, Maltoni di Pontassieve, Michelangelo, Volta e Gobetti di Bagno a Ripoli, medie di Signa e agli istituti comprensivi di Coverciano e La Pira lo sciopero è stato attuato in tutte le classi; bloccate 19 calssi su 31 al Pascoli, 25 su 26 al Buontalenti, 54 su 67 all’Iti Da Vinci, 16 su 18 allo scientifico Da Vinci, 5 su 6 al Chino Chini, 30 su 51 al Pontormo, 16 su 18 all’artistico di Porta Romana, 6 su 7 al Cellini.
A Messina la percentuale di adesione è stata tra l'80 e il 90%, con punte del 100%.
In Campania i sindacati parlano di percentuali vicine al 90%, mentre a Ferrara tra l'85 e il 90. Il Molise conta una percentuale dell'80%. In Abruzzo adesioni al 70-80% a livello regionale.
Secondo i dati raccolti dal Coordinamento Scuole della Versilia il 100% degli scrutini sono stati rinviati in quasi tutte le scuole superiori di Viareggio (al liceo scientifico-tecnologico e all'ITI Galilei, al nautico Artiglio, al liceo scientifico Barsanti e Matteucci, all'istituto commerciale Piaggia, all'ISI Marconi), Stesse percentuali di adesione al liceo Chini-Michelangelo di Camaiore e Forte dei Marmi, e al liceo artistico Stagi di Pietrasanta. Scrutini tutti rinviati anche all'istituto comprensivo Viani, e punte altissime anche all'IC Centro-Migliarina-Motto, all'IC Camaiore 3 di Capezzano Pianore, all'IC Massarosa 2 di Pian di Conca, alla scuola primaria dell'IC Pietrasanta 1.
In un comunicato gli “Insegnanti calabresi in lotta contro il DDL Renzi” parlano di blocco quasi totale degli scrutini in tutta la regione e al contempo denunciano la censura operata a livello nazionale dai mass media di regime nei confronti della protesta.
Nelle 3 province di Crotone, Cosenza e Catanzaro il blocco ha interessato le magistrali “Campanella”, professionale “Einaudi”, scuola Media “Pietro Ardito”, scuola Media Pitagora, Liceo Scientifico “Galilei” ITC “De Fazio” e scuola Media Manzoni di Lamezia Terme. Il liceo scientifico “Siciliani” di Catanzaro, lo “Zumbini”, liceo classico “Telesio”, professionale “Mancini” di Cosenza. Liceo classico, scientifico, Scienze applicate di Paola, l'Ita di Catanzaro, le scuole medie crotonesi di Santa Maria del Cedro e Grisolia “Pitagora” scuola media “San mango”, scuole medie di Martirano antico, Martirano lombardo, Conflenti, Motta Santa Lucia. Scuola media e primaria di Nocera e Nocera scalo, liceo linguistico e delle scienze umane “R.L. Satriani” di Mesoraca Liceo Scientifico “R.L. Satriani” e tutte le altre scuole superiori di Crotone. La scuola superiore di San Mango d’Aquino, l'istituto comprensivo Vivaldi (primaria e media), l'istituto alberghiero di Paola, Itis “Scalfaro” (CZ), ITG e liceo di San Marco Argentano, liceo pedagogico, linguistico e 1 sezione del Liceo Classico “Della Valle” di Cosenza, ITG di Acri, scuole medie di Pianette e Rovito, IIS “Maiorana/Valentini” di Castrolibero, liceo classico e ISA di Castrovillari, liceo classico “G. Da Fiore” e scientifico “Pitagora” di Rende, Ipsia, Liceo Classico, Scientifico e Scienze Umane di San Giovanni in Fiore, licei di Belvedere (CS), licei di Cetraro, ITC di Diamante, liceo e ITIS di Roggiano, ITG Corigliano.
Insomma una mobilitazione generale che ha travalicato perfino i confini nazionali ed ha interessato anche molte scuole italiane all’estero come ad esempio ad Addis Abeba dove i docenti hanno comunicato di aver bloccato tutti gli scrutini.
Col piglio mussoliniano che ormai lo caratterizza, Renzi ha ribadito che “della piazza me ne frego” e ha confermato che il DDL sarà approvato entro la fine di giugno.
La mobilitazione degli insegnanti, Ata, genitori e studenti che da ottobre si battono per il ritiro del DDL considerato inemendabile e chiedono l'immediata immissione in ruolo di tutti i precari, non va in vacanza e prosegue a partire dal 17 giugno quando la commissione Cultura del Senato è chiamata a votare i primi emendamenti. Sono previste varie manifestazioni di protesta in tutta Italia sia a livello di singole scuole che a livello territoriale. A Roma tutte le organizzazioni sindacali, gli studenti e il coordinamento delle scuole e dei genitori che hanno promosso lo sciopero generale del 5 maggio e ora il blocco degli scrutini, hanno già indetto una manifestazione davanti al Pantheon con presidio permanente a partire dal pomeriggio del 17 giugno.

17 giugno 2015