Non trovate delirante Il comunicato dell'Isis sugli attentati di Parigi?

 

Trovo il comunicato dell'ISIS sugli attentati di Parigi assolutamente delirante. Il colpevole di quanto sta accadendo in Medio Oriente non è la popolazione ma, in questo caso, il governo francese, e chi governa l'ISIS dovrebbe saperlo. Fare azioni del genere, per far capire all'occidente l'orrore che si vive quotidianamente in quei martoriati paesi, oltre a mettersi sullo stesso piano di chi, bombardando indiscriminatamente, continua a fare vittime civili, non aiuta certo la convivenza pacifica tra credenti di opposte religioni!
Sappiamo tutti benissimo di chi è la colpa di tutto questo, le vittime delle stragi altro non sono che figlie del cinismo imperialista occidentale e russo! Siamo tutti d'accordo nell'appoggiare l'autodeterminazione dei popoli e la loro lotta di liberazione, penso che chiunque abbia un briciolo di cervello sia per un fronte antimperialista, ma personalmente voglio scegliermi i compagni con cui fare questo fronte. Posso comprendere che i militanti dell'ISIS fanno parte di una generazione che ha vissuto una guerra d'invasione sulla propria pelle, una generazione che ha visto parenti e amici morire, però mi riesce impossibile giustificare certi atti. Non è uccidendo persone innocenti, infedeli che vivono in paesi dall'ISIS ritenuti luoghi di abominio e perversione, che si combatte l'imperialismo.
Quanto aveva ragione Marx affermando che la religione è l'oppio dei popoli! Mi dispiace, ma non sono d'accordo, non ritengo secondari gli inneggiamenti religiosi, così come non ritengo secondari gli sgozzamenti e gli eccidi perpetrati nei confronti degli sciiti. Non sono d'accordo neppure sul fatto che quel che conta, in questi casi, sia l'unità antimperialista a prescindere, e quindi considerare l'ISIS membro del fronte antimperialista!
Saluti rossi.
Bob - Emilia
 
Abbiamo l'impressione che tu abbia malinteso il motivo per il quale è stato pubblicato il comunicato dell'IS. "Il Bolscevico" non voleva appoggiare tale comunicato, bensì mostrare ai suoi lettori che la vera motivazione dell'attacco era il ruolo della Francia fra gli Stati che devastano il Medio Oriente da oltre un decennio. Ciò è specificato anche nella nota di introduzione al comunicato, dove peraltro si specifica: "Ovviamente noi consideriamo un errore grave considerare crociati le vittime incolpevoli e innocenti di tale intervento armato. I veri crociati sono i governanti imperialisti francesi con alla testa Hollande che hanno bombardato barbaramente persino la capitale dello Stato islamico. E' inutile aggiungere che non possiamo nemmeno condividere gli inneggiamenti religiosi". Fin qui, direi che ora ci siamo.
Marx aveva ragione da vendere nel denunciare la religione come oppio dei popoli. Infatti l'islam è utilizzato dai governanti reazionari arabi per garantirsi la stabilità. Al contempo però non possiamo ignorare che esistono movimenti islamici antimperialisti e persino governi islamici antimperialisti. Altrimenti dovremmo ripudiare l'eroica lotta del popolo palestinese solo perché è guidato prevalentemente da gruppi islamici come Hamas, o perché nella sua guerra contro lo Stato nazi-sionista d'Israele perdono la vita anche civili israeliani. In questo senso la religione è secondaria, ma solo in questa fase, quando si tratta di unire tutto il popolo contro l'aggressore e le contraddizioni interne a questo popolo passano momentaneamente in secondo piano.
Quando Stalin evocava il famoso esempio dell'emiro afghano, non si sognava minimamente di appoggiare la sua visione religiosa o la sua monarchia reazionaria, semplicemente sosteneva la sua lotta contro i colonialisti, perché era una lotta che sarebbe tornata utile all'intero popolo afghano, con la stessa forza con cui avrebbe sostenuto, se fosse scoppiata in seguito, la lotta rivoluzionaria del popolo afghano per abbattere la monarchia. E quando Mao si alleò al Kuomintang per combattere i giapponesi che avevano invaso la Cina, non mise forse in secondo piano il fatto che il Kuomintang fosse ferocemente anticomunista e controrivoluzionario?
Se certe forze che sono diametralmente opposte a noi per quanto riguarda ideologia, strategia e metodi di lotta, lottano contro il nostro stesso nemico, ciò è del tutto indipendente dalla nostra volontà. Dobbiamo prenderne atto. La resistenza antimperialista dei popoli che sono vittime dell'invasione americana ed europea ha partorito l'IS, che è figlio del suo tempo e delle condizioni in cui è nato. L'IS lotta contro gli imperialisti e rivendica la fine della loro guerra d'aggressione; è fuori discussione che lo faccia spesso con metodi sbagliatissimi, e infatti il nostro Partito li critica. Ma ciò non cambia che anche noi lottiamo per la fine di questa guerra. Ciò porta ad un fronte antimperialista di fatto , il che non toglie che noi rifiutiamo l'ideologia e i metodi dell'IS e auspichiamo il giorno in cui i popoli arabi, finalmente liberi dalle bombe americane ed europee, potranno liberarsi anche del califfato e costruire società migliori, progressiste, democratiche e, prima o poi, socialiste.
La questione cruciale, tuttavia è che è in corso una guerra di aggressione imperialista contro l'Iraq, la Siria, lo Yemen, la Libia. Il nostro compito antimperialista è perciò rivendicare la fine immediata della guerra e combattere contro ogni sua escalation. Anche perché tu dici: "Sappiamo tutti benissimo di chi è la colpa di tutto questo, le vittime delle stragi altro non sono che figlie del cinismo imperialista occidentale e russo", ma purtroppo non è così, la propaganda imperialista pompata dai media rischia di fare larga presa e noi dobbiamo opporci con tutte le nostre forze, perché ne va della pace e della sicurezza del nostro popolo.
Non dobbiamo concedere nemmeno una virgola all'imperialismo, altrimenti facciamo il suo gioco. Sul fronte giornalistico, il nostro compito è quindi fare chiarezza sulle responsabilità, dire chiaro e tondo che gli Stati europei imperialisti sono gli aggressori e che quindi la responsabilità di mettere fine alla guerra sta interamente a loro. Su questo dobbiamo concentrare i nostri sforzi, perché questa è la lotta principale al momento. Specie ora che questa guerra è fatta anche di attacchi terroristici contro i civili europei, che non condividiamo, ripetiamo, ma che non possiamo non inquadrare all'interno di questa guerra, come ci sembri fare anche tu.
Su tante cose importanti siamo d'accordo, mentre non sembra che riusciamo a intenderci sull'importanza eccessiva che tu dai all'aspetto religioso in questo momento. In ogni circostanza, in ogni frangente, in ogni lotta, noi dobbiamo mettere bene a fuoco la contraddizione principale: in questo caso, la contraddizione principale è fra i Paesi imperialisti aggressori e i popoli arabi aggrediti. La contraddizione fra il progresso sociale e storico di questi popoli da una parte, e la religione reazionaria dei loro governanti o dei movimenti che li dirigono dall'altra, passa momentaneamente in secondo piano, perché in questo momento questi popoli e i loro governanti e movimenti che li dirigono devono respingere uniti l'aggressione imperialista. Lo stesso vale per noi, antimperialisti dei Paesi imperialisti, a cui spetta il compito di combattere contro i rispettivi governi imperialisti. Solo un domani, quando l'imperialismo se ne sarà andato da quei luoghi, quando quei popoli non dovranno preoccuparsi di chi li bombarda giorno e notte, la religione diventerà parte della contraddizione principale.
Come te pensiamo che gli inneggiamenti religiosi siano inaccettabili, come te pensiamo che considerare Parigi luogo di abominio e perversione da un punto di vista religioso sia un grave errore, però riteniamo che l'aspetto più importante del comunicato dell'IS non sia questo, bensì il passaggio in cui afferma che la Francia è stata colpita perché bombarda i popoli arabi; prova a rileggerti il comunicato, noterai anche tu che gli stessi islamici integralisti dell'IS pongono l'accento sui bombardamenti, non tanto sulla "perversione". Lo stesso viene fatto nell'articolo di "Dabiq" pubblicato sul numero scorso de “Il Bolscevico". Questo è importante perché richiama i governi europei, americano e russo alla loro responsabilità: cessare la guerra e ritirare i loro eserciti dal Medio Oriente e dall'Africa. Abbiamo con ciò voluto pubblicare due documenti che i media borghesi si guardano bene da rendere noti, da cui si capisce che sono proprio i circoli e i governi guerrafondai a parlare di guerra di civiltà per nascondere la natura economica e politica del conflitto che vede un pugno di potenze imperialiste nel ruolo di aggressori e i combattenti dell'IS e i popoli della regione in quello degli aggrediti.
Purtroppo non siamo noi a decidere con chi avere a che fare nel fronte antimperialista, perché esso oggi non corrisponde ai nostri desideri soggettivi. Possiamo però decidere come averci a che fare. Infatti appoggiamo la resistenza dei movimenti islamici antimperialisti, ma non gli attacchi terroristici contro i civili né la loro ideologia né le loro istituzioni né la guerra contro i curdi, ecc.
L'importante comunque è che siamo d'accordo sulla lotta contro i nuovi piani di guerra all'imperialismo e contro gli appelli all'"unità nazionale" da parte dei governanti borghesi, compreso Renzi. Questa è la questione principale al momento sulla quale dobbiamo restare uniti senza vacillare.
Sull'IS continuiamo a discutere, diamo tempo al tempo e lasciamo che gli avvenimenti ci dicano chi ha ragione e chi torto.
Saluti rossi e antimperialisti.

2 dicembre 2015