Appello della Commissione giovani del Comitato centrale del PMLI
Giovani, votate NO

Ci rivolgiamo a tutte le giovani e a tutti i giovani che aspirano al vero cambiamento, amano la democrazia e vogliono la giustizia sociale, siano essi lavoratori, precari e non, disoccupati, poveri, studenti, indipendentemente dalla collocazione partitica e dall'attuale intenzione di voto al referendum del 4 dicembre sulla controriforma della Costituzione.
Per ottenere la vittoria per la loro “riforma” piduista e fascista, Renzi e Boschi, grazie alla complicità di gran parte dei media asserviti, fanno spesso passare questa battaglia di portata storica come uno scontro fra le nuove e le vecchie generazioni, queste ultime presentate come conservatrici e chiuse al progresso, perché finalmente si scardina una Costituzione vecchia di 70 anni e si modernizza il Paese. In realtà le cose non stanno affatto così.
Basta vedere chi ha voluto e sostiene la controriforma. A parte il governo Renzi al completo, e quel galantuomo di Verdini e il suo partito, ci sono Confindustria, Marchionne, Merkel, JP Morgan, le grandi banche e gli altri istituti della grande finanza europea e internazionale, l'Ue che ha diretto e continua a promuovere le politiche di lacrime e sangue per salvare il sistema capitalista, per non parlare del fatto che i lineamenti della “riforma” erano contenuti nel “Piano di rinascita democratica della P2” di Gelli, Craxi e Berlusconi. In altre parole, sono gli stessi che hanno voluto la precarizzazione totale del lavoro in Italia con il Jobs Act, che hanno voluto la “Buona scuola” e continuano a lavorare per trasformare sempre più scuola e università in aziende, divise fra prestigiose e costose da una parte e fatiscenti e povere dall'altra, che si sono inventati tutti i modi possibili e immaginabili per sfruttare il lavoro dei giovani fino all'osso alla minor spesa possibile, come i voucher e i falsi lavori “volontari” tipo Expo, Giubileo e Servizio civile, togliendogli ogni tutela sindacale e il diritto sacrosanto ad una pensione dignitosa.
Tutti questi avrebbero da guadagnare dalla controriforma e lo dimostra il loro schieramento per il Sì. La battaglia referendaria, pertanto, non riguarda questioni puramente tecniche, poiché la controriforma in sostanza non punta al risparmio né allo snellimento burocratico, anche perché non si otterrebbero né l'uno né l'altro. Il suo vero obiettivo è restringere gli spazi di democrazia per favorire chi vuole portare avanti queste politiche con la minore opposizione possibile e ottenere una più rapida approvazione di nuove e ancor peggiori leggi antipopolari, antisociali e repressive. Ecco perché il Senato non è più eletto, i decreti governativi ottengono la precedenza sugli altri e, con l'Italicum “fascistissimum”, il capo del governo si aggiudica una maggioranza schiacciante che gli garantirà un potere mussoliniano.
Renzi e i suoi vanno dicendo che il risultato del referendum determinerà i prossimi trent'anni. In altre parole, se la controriforma passasse, avremmo per trent'anni un esecutivo in grado di fare il bello e il cattivo tempo e di approvare tutte le leggi che desidera, e che la classe dominante borghese di cui esprime gli interessi gli impone, senza un'opposizione parlamentare decente in grado di torcergli un capello. Ai giovani di oggi e di domani si offrirebbe una società in cui la propria origine sociale determina l'accesso alle scuole e agli atenei migliori, trasformati in aziende e messi al servizio del mercato, in cui il lavoro è precario e ci si deve accontentare di paghe basse e prospettive incerte.
Per tutti questi motivi, un giovane che aspira a cambiare veramente la società (non come vuole Renzi, sempre più a favore delle esigenze del grande capitale finanziario e industriale) deve votare NO al referendum. Falso che se vince il NO non cambierà nulla: è vero semmai il contrario!
Il nostro NO non è lo stesso, manco a dirlo, di Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e simili derelitti destrorsi e fascistoidi. Ma non è nemmeno lo stesso NO di gran parte dei gruppi della “sinistra” borghese che compongono il fronte per il NO, coi quali però collaboriamo per questa battaglia comune. Ci separa il loro osannare la Costituzione del '48, che ormai è stata smontata nei fatti; per noi, votare NO non significa difendere l'attuale carta come un simulacro, bensì sferrare un duro colpo al sistema che vuole continuare a lucrare sul futuro dei giovani e al governo che cura i suoi interessi. È un NO per fermare il riassetto istituzionale voluto dai “poteri forti” del capitalismo e quindi creare migliori condizioni per la lotta di classe, il cambiamento rivoluzionario e l'abbattimento del capitalismo.
Mai credere a chi racconta che le ideologie sono morte e resta solo il pensiero unico del libero mercato, che il comunismo è battuto e l'unico mondo possibile è quello dominato dalla finanza e dal grande capitale. Queste sono solo le chiacchiere impaurite di chi vuole mantenere inalterato questo sistema di sfruttamento che, per sopravvivere, sta ipotecando il futuro dei giovani.
Il nostro NO alla controriforma piduista e neofascista della Costituzione e a Renzi è un NO antifascista e rivoluzionario, che fa parte della lotta più generale per il NO al capitalismo. Spetta ai giovani stanchi di questo marcio sistema continuare a dare la loro insostituibile forza a questa lotta prima e dopo il referendum. Questo è l'unico vero cambiamento per aprire la strada alla società socialista libera da sfruttamento, precariato, disoccupazione e povertà.

 

La Commissione Giovani del CC del PMLI

Firenze, 21 novembre 2016