Vi pongo quattro domande storiche su Cina e Urss

Buongiorno,
Vi scrivo per sottoporvi 4 domande storiche, così posso avere chiarezza su determinate tematiche e su questi argomenti che al momento non sono stati trattati (ho controllato sul vostro sito internet)
 
1) Nel 1949 Chiang Kai-shek fuggì insieme al Kuomintang nell’isola di Taiwan fondando la cosiddetta “Repubblica di Cina”, che non accettava la nascita della Repubblica Popolare Cinese fondata nello stesso anno da Mao Tse-Tung.
Voi cosa ne pensate di tutta questa vicenda? Che ne pensate del fatto che dal 1949 la Cina considera Taiwan una isola ribelle?
2) Cosa ne pensate della visita di Nixon nel 1972 in Cina dove incontrò Mao?
3) Nei libri di storia (da quelli che partono dalla scuola elementare fino ad arrivare ai libri universitari italiani e non solo), quando si parla del cosiddetto “Grande Balzo in avanti” si parla sempre di tragedia, orrore, distruzione… insomma il Grande Balzo in avanti è visto in maniera pessima. Quale è il vostro punto di vista in merito a questo avvenimento?
4) Cosa pensate del tentato colpo di Stato in URSS del 1991 quando venne destituito Gorbaciov e di fatto pochi mesi dopo l’URSS cessò di esistere?
Grazie delle risposte.
Alessandro – Sesto Fiorentino (Firenze)
 
Ciao Alessandro,
rispondiamo volentieri alle tue “domande storiche”, soprattutto perché c'è grande confusione e disinformazione riguardo alla storia del socialismo realizzato, come hai potuto constatare tu stesso visto quanto hai rilevato dai libri di storia. Per la classe dominante borghese, screditare il socialismo gettando fango sulla sua storia è fondamentale al fine di negare l'esistenza di un'alternativa valida (e sperimentata!) al capitalismo.
1) Chiang Kai-shek e il suo partito reazionario fuggirono a Taiwan dopo la sconfitta a opera dell'Esercito popolare di Liberazione guidato da Mao, la cui vittoria fu resa possibile dal fatto che le larghe masse operaie, contadine e popolari cinesi sostennero la lotta rivoluzionaria. Anche Taiwan sarebbe stata liberata, se non fosse intervenuto l'imperialismo Usa schierando la sua flotta.
Noi crediamo che ogni popolo abbia il diritto di risolvere da sé le proprie contraddizioni, perciò la questione di Taiwan deve essere risolta dal popolo cinese e dalla popolazione dell'isola, senza intromissioni esterne. Certo è che la Cina di oggi, retta da un regime fascista dove regna lo sfruttamento capitalistico, è tutt'altra cosa rispetto alla Cina socialista di Mao, quindi è ben comprensibile la diffidenza dei giovani taiwanesi verso di essa.
2) La visita di Nixon nel '72 e l'apertura delle relazioni diplomatiche con gli Usa fu una intelligente mossa tattica della Cina di Mao per rompere l'accerchiamento imperialista. Allora esisteva concretamente il pericolo di un'invasione da parte dell'Urss socialimperialista, che già nel 1969 aveva provocato scontri di frontiera sul fiume Ussuri.
3) Il Grande Balzo in avanti è probabilmente la questione più controversa fra quelle che hai posto. Dappertutto, salvo rarissime eccezioni, quel periodo viene presentato come un'apocalisse architettata da Mao che provocò genocidio, collasso economico e chi più ne ha più ne metta. Il Grande Balzo – avversato dai revisionisti, in particolare dal ministro della difesa Peng Dehuai - comincia nel 1958 e segue la linea generale consistente nell'edificare il socialismo secondo il principio di adoperare appieno tutte le energie, di mirare in alto e di quantità, rapidità, qualità e economia. Essa stabiliva di prendere l'agricoltura come base e l'industria come fattore guida, sviluppandole contemporaneamente. La Cina usciva dalla rivoluzione di nuova democrazia e imboccava decisamente la via del socialismo. Ecco perché viene così tanto avversato dai borghesi e dai revisionisti. Il prodotto più importante di questo periodo sono le comuni popolari, dove i contadini lavorano e vivono in comunità e si vedono garantiti vitto, alloggio e servizi essenziali come la sanità e l'asilo e la scuola per i figli. Sorgono officine rurali e scuole per contadini allo scopo di ridurre il divario fra città e campagna. Si realizzano importanti opere d'irrigazione. Con la “Nota alla Carta del complesso siderurgico di Anshan” Mao critica i sistemi di gestione industriale sovietici affermando che gli operai devono partecipare alla gestione, i quadri alla produzione. In seguito, tre annate di cattivi raccolti, siccità e disastri naturali (nel contesto di una Cina che ancora soffriva le conseguenze delle guerre civili, dell'invasione giapponese e della guerra mondiale) si sommano a gravi errori politici e organizzativi, dovuti soprattutto all'“ultrasinistrismo” e all'opportunismo di certi quadri, e soprattutto al ritiro improvviso degli esperti e degli aiuti sovietici da parte del revisionista Krusciov per punire la Cina rimasta coerente ai principi rivoluzionari marxisti-leninisti. Il danno economico che ne seguì portò effettivamente a situazioni di carestia (superate fra il 1961 e il 1962), che però non può essere imputata a un piano deliberato di Mao, il quale anzi fece di tutto per risolverla e non mancò di criticare e autocriticarsi severamente per gli errori commessi, come risulta dai documenti dell'epoca. Anche le statistiche dei morti sono quasi sempre pompate all'inverosimile da presunti storici apertamente anticomunisti, i quali ammettono di non avere fonti certe e persino di essere stati finanziati dalla Cia, come MacFarquhar, Jung Chang e simili.
4) Il colpo di Stato sovietico del 1991 non fu che uno scontro fra fazioni revisioniste, fra il progetto neoliberista di Gorbaciov e una fazione dei militari che volevano tenere in piedi il socialimperialismo. Il crollo dell'Urss che seguì fu l'inevitabile epilogo della restaurazione del capitalismo (dietro la facciata del socialismo) avviata da Krusciov dopo avere rinnegato Stalin al XX Congresso del PCUS nel 1956. Un epilogo che Mao aveva previsto già allora affermando che “una volta aperta questa breccia, sostanzialmente si è gettato via il leninismo”.

7 dicembre 2016