Pubblicità provocatoria
Utilizzata l'immagine di Marx a sproposito

Mentre da una parte si ingegna di infangare e criminalizzare i Grandi Maestri del proletariato ad ogni occasione, dall'altra il capitalismo non si fa scrupolo di sfruttare la loro immensa e incrollabile popolarità a fini commerciali, usandoli a sproposito e come testimonial gratuiti per campagne pubblicitarie di vario genere. L'ultimo esempio è rappresentato da una pagina pubblicitaria della nuova tv on demand “tivùon!” del gruppo Tivùsat, un consorzio Rai-Mediaset-La7 nato per fare la concorrenza a Sky sulla tv via satellite. Pagina comparsa peraltro su quotidiani come “Il Manifesto” e “Il Fatto Quotidiano”, e che sfrutta una famosa immagine di Marx per richiamare l'attenzione dei loro lettori.
Anche gli slogan pubblicitari sono ammiccanti a un pubblico di lettori di sinistra, con frasi alludenti alla “rivoluzione”, ma “della tv”, e che “non costa un capitale”, ma “anzi è gratis”. Oltre che provocatoria tale pubblicità risulta pure ingannevole, perché il trucco sta nel fatto che la tv è gratis ma il decoder certificato “tvùon” connesso al web bisogna comprarselo, pagando così le relative royalty al consorzio, anche se questo non è specificato.
In ogni caso è disgustoso che un giorno sì e l'altro pure si proclami la morte del comunismo, salvo poi sfruttare l'immagine di Marx per simili iniziative provocatorie e a fini di lucro, ben sapendo evidentemente che il coofondatore del socialismo scientifico è ben vivo e parla ancora alla mente e al cuore dei lavoratori e delle masse popolari.
 

14 dicembre 2016