La nuova sindaca M5S Raggi continua nella stessa politica xenofoba delle precedenti amministrazioni
Perseguitati e sgomberati i migranti a Roma

La nuova amministrazione di Roma retta dalla pentastellata Virginia Raggi continua nella politica xenofoba attuata dalle precedenti giunte capitoline.
L’origine dell’emergenza romana per ciò che riguarda i migranti inizia a maggio 2015 quando l’allora sindaco del Pd Ignazio Marino ordinò e attuò lo sgombero del campo abusivo di Ponte Mammolo che ospitava circa 400 tra migranti, richiedenti asilo e rifugiati, gran parte dei quali trovarono rifugio nel centro di accoglienza Baobab di via Cupa, nei pressi della stazione Tiburtina.
Poi anche il centro Baobab fu sgomberato dal commissario straordinario Tronca a dicembre 2015, a seguito dell’inchiesta su Mafia Capitale che coinvolgeva anche la cooperativa che gestiva il centro Baobab di via Cupa, e altre centinaia di migranti furono gettati a bivaccare o per strada o nei pressi della stazione Tiburtina, la seconda per importanza della capitale.
Insediatosi il nuovo sindaco Raggi del Movimento 5 Stelle, la situazione si è riproposta, tanto che lo scorso 30 settembre l’area di via Cupa, dove dopo la chiusura del Baobab avevano trovato rifugio centinaia di migranti, è stata nuovamente sgomberata e i suoi precari abitanti erano costretti a disperdersi e a stare nell’area della stazione Tiburtina.
Infine, la mattina del 7 novembre scorso circa 200 migranti, che nei giorni precedenti si erano accampati con le tende all'ingresso del parcheggio sotterraneo in piazzale Spadolini, sempre nell’area della stazione Tiburtina, con il risultato che ormai a Roma vagano complessivamente circa ottomila tra migranti, rifugiati e richiedenti asilo che non sanno letteralmente dove andare e che temono di essere continuamente buttati fuori dal loro precario rifugio. 
È d’altronde un dato di fatto che la nuova amministrazione della capitale unisce alla spregiudicata politica intollerante e xenofoba dei predecessori anche un’inerzia e un’incapacità a risolvere il problema che è sotto gli occhi di tutti: infatti, nonostante i volontari del Baobab e di via Cupa abbiano già proposto al Campidoglio di ospitare i migranti nell’ex centro Ittiogenico - un fabbricato abbandonato che si trova a Tiburtina, a metà strada tra la stazione degli autobus e quella dei treni - la Raggi non ne vuole sapere.
È forte il sospetto che dietro a un’apparente inettitudine a trovare una collocazione per i migranti si nasconda in realtà, come in molte amministrazioni leghiste, un vero disegno politico, ossia quello di conquistare i voti di quell'elettorato di destra esasperato da questa situazione di bivacco creata dai continui sgomberi e da operazioni sistematiche per espellere e spingere i migranti a cambiare città rendendo loro la vita impossibile in quel territorio.
È quindi chiaro che la Raggi si sta muovendo, per ciò che riguarda il rapporto con i migranti, nella stessa linea dei suoi predecessori romani, i quali a loro volta si sono fortemente ispirati nella loro linea amministrativa a quanto la Lega e le amministrazioni di destra hanno da sempre attuato, ossia una politica contraddistinta contemporaneamente da sgomberi e da repressione verso i migranti, ispirata alla peggiore xenofobia e alla sprezzante negazione dei più elementari diritti umani.

14 dicembre 2016