Il governo Trump zeppo di generali, miliardari e xenofobi

 
Generali, finanzieri di Wall Street, petrolieri, lobbisti di professione, banchieri e miliardari, noti anche per essere sfegatati omofobi e anti-islamici, sono le principali categorie scelte da Donald Trump per dare vita alla sua squadra; molti amici personali che occupano le poltrone dei dicasteri importanti della nuova amministrazione americana e già la caratterizzano come il “più ricco governo nella storia degli Stati Uniti” secondo il Washington Post . A conferma che Trump è tutt'altro che un “estraneo” rispetto al potere finanziario e politico dell'imperialismo americano, come ama presentarsi.
Fra i pezzi da novanta dell'esecutivo c'è Reince Priebus, presidente del partito repubblicano, che sarà il capo di gabinetto. Priebus rappresenta il collegamento di Trump col partito repubblicano e per conquistare la poltrona di braccio destro del presidente ha avuto la meglio su Stephen Bannon, un ex di Goldman Sachs e presidente della campagna elettorale ma soprattutto creatore e direttore di un sito nazista, uno xenofobo, razzista e misogino come Trump e amato dal Ku Klux Klan; ricompensato con la nomina a chief strategist e consigliere "anziano".
La poltrona di Segretario di Stato, il ministro degli Esteri, è stata affidata a Rex Tillerson, numero uno del gigante energetico Exxon Mobile che ha accordi in tutto il mondo compresi quelli col colosso petrolifero russo Rosneft. Per questo ha uno stretto rapporto d'affari proprio con il presidente russo Vladimir Putin.
Alla Difesa il super-falco James Mattis, generale dei Marines andato anticipatamente in pensione nel 2013 perché contrario all'accordo per il nucleare con l'Iran voluto da Obama. Ha diretto il comando centrale con responsabilità sulle operazioni militari Usa in Africa e in Medio Oriente; ha guidato l’esercito Usa in Iraq e in Afghanistan. Il nuovo responsabile del Dipartimento per la Homeland Security, segretario alla Sicurezza interna, sarà John Kelly, generale in pensione dei marines che ha lavorato anche nell'amministrazione Obama come assistente di due capi del Pentagono. Fino ai primi del 2016 è stato capo dello Us Southern Command, il comando delle forze Usa in Sudamerica e America Centrale. Kelly è contrario alla chiusura della prigione di Guantanamo ed è ritenuto l'uomo giusto per "sigillare" i confini degli Stati Uniti, come promesso da Trump in campagna elettorale. Anche Michael Flynn, prossimo consigliere per la Sicurezza nazionale, è un generale dell'esercito in pensione, collaboratore della prima ora di Trump. Ha guidato la Defense intelligence agency (Dia) dal 2012 al 2014 sotto Barack Obama, accusandolo di essere debole contro lo Stato islamico e ritenendo il cosiddetto islamismo radicale una minaccia esistenziale per gli Stati Uniti. Islamofobo di pari grado a Mike Pompeo, il direttore della Cia, espressione della destra del Tea Party, razzista e antiabortista, sostenitore del metodo delle torture da parte dei servizi.
Della categoria dei miliardari fanno parte Steven Mnuchin, proviene da Goldman Sachs ed è stato il direttore finanziario della campagna elettorale; ha un consistente patrimonio accumulato come executive di fondi speculativi e ha promesso “la più grande riduzione d’imposte dai tempi di Ronald Reagan”. Il miliardario Wilbur Ross, segretario al Commercio, è un ex banchiere della Rotschild and Co e investitore specializzato nella rivitalizzazione di compagnie fallimentari. Ha come vicesegretario Todd Ricketts, rampollo del miliardario fondatore di Ameritrade. Buon ultima ma non per patrimonio, l'avvocato Betsy DeVos, segretaria all'Istruzione; è un'imprenditrice miliardaria, nuora di Richard DeVos, il fondatore del colosso dei prodotti di bellezza e per la casa Amway, nota per l'appoggio alle scuole private.
Andrew Puzder, che ricopre la carica di Segretario del Lavoro, è l'amministratore delegato del colosso dei fast-food "CKE Restaurant", uno dei maggiori finanziatori e sostenitori della prima ora di Trump. La retribuzione minima nella sua azienda è di 7,25 dollari l'ora ed è stato tra i maggiori critici dell'innalzamento a livello federale della retribuzione a 15 dollari. Trump ha dichiarato che Puzder “salverà le piccole imprese dal peso schiacciante delle regole inutili”.
 
 
 
 
 

25 gennaio 2017