No ai manganelli in università! Solidarietà alle studentesse e agli studenti di bologna

 
Il Partito marxista-leninista italiano condanna senza appello la violenta e vigliacca repressione poliziesca di stampo fascista che si è abbattuta sulle studentesse e sugli studenti che occupavano la biblioteca “36” dell'Università di Bologna, per protestare contro l'installazione dei “tornelli” che restringerebbero l'accesso alla biblioteca ai soli possessori del badge universitario.
Con questa repressione, le autorità accademiche con alla testa il rettore Ubertini, senza tralasciare le gravi responsabilità dei governi comunale e nazionale, hanno voluto dire che l'università neoliberale, aziendalizzata e chiusa è intoccabile e che alla protesta e alla rivendicazione di diritti e servizi si risponderà con il manganello. Questa è ormai la regola del regime neofascista e piduista vigente.
Ai problemi di diffusa tossicodipendenza e piccola criminalità dell'area si risponde aprendosi non chiudendosi, rivitalizzando la zona con iniziative culturali, artistiche e ricreative e combattendo la povertà dilagante che, insieme allo smantellamento del welfare, è alla radice di tali problemi.
Noi incoraggiamo le studentesse e gli studenti dell'Università di Bologna ad andare avanti nelle loro giuste battaglie, a rivendicare ciò che gli spetta (dalla mensa a prezzi popolari ad un vero diritto allo studio), senza lasciarsi intimidire dalla repressione. Al contempo invitiamo i collettivi a ragionare sul fatto che ciò è possibile solo allargando la mobilitazione, lavorando pazientemente per convincere e coinvolgere le masse studentesche. Ora più che mai è urgente mettere in campo una grande mobilitazione per l'università pubblica, gratuita e governata dalle studentesse e dagli studenti. Costruendovi innanzitutto il governo alternativo studentesco.
 
La Commissione Giovani del CC del PMLI
 
10 febbraio 2017