Sentenza storica del tribunale di Firenze
I gay hanno diritto di adottare bambini
Ora subito la legge

Con una sentenza di portata storica, il Tribunale dei minori di Firenze il 9 marzo scorso ha concesso ad una coppia di uomini italiani, residenti nel Regno Unito, il riconoscimento in Italia dell'adozione di due fratelli, ai quali verrà anche concessa la cittadinanza. Una sentenza simile ha riguardato un'altra coppia di New York, composta da un italiano e da un americano, la cui bambina sarà ora riconosciuta come figlia anche in Italia.
Va sottolineato che non si tratta dell'adozione dei figli di uno dei partner, ossia la “stepchild adoption”, e ciò rende la sentenza ancora più avanzata visto che, un anno fa, il dibattito parlamentare non aveva osato arrivare a tanto.
Il tribunale motiva la decisione affermando che “è assolutamente aderente all'interesse dei minori che vivono in una famiglia stabile, hanno relazioni parentali e amicali assolutamente positive, svolgono tutte le attività proprie della loro età”. L'esatto contrario di quanto ha detto Alberto Gambino, presidente dell'associazione di giuristi della Cei “Scienza e vita”, secondo il quale la sentenza “perde di vista il vero interesse dei minori, che per l'ordinamento italiano è rappresentato dai genitori di sesso diverso sposati da più di tre anni”. Come se il benessere dei bambini fosse determinato dall'ordinamento giuridico vigente. Si arrampicano proprio sugli specchi.
Semmai, come ha puntualizzato Maria Grazia Sangalli dell'Avvocatura per i diritti LGBTI, “è ancora più evidente, a questo punto, l'inammissibile situazione di disuguaglianza in cui versano tutte quelle famiglie che non presentano tratti di transnazionalità”. Cioè che non possono adottare figli all'estero per poi farsi riconoscere l'adozione in Italia.
In ogni caso si tratta di una vittoria contro la crociata omofoba della destra reazionaria e del clero, ma l'altra grande sconfitta è la legge Cirinnà, che per non scontentare i cattolici conservatori del PD e del governo è rimasta indietro anni luce rispetto alla realtà e alla coscienza del Paese. Ora serve subito una legge per riconoscere alle coppie omosessuali l'adozione dei figli di una/o dei partner e di figli non propri, per evitare alle famiglie gay di doversi sottoporre al calvario giudiziario per vedersi riconosciuto un diritto basilare. Nonché per arrivare finalmente al matrimonio paritario etero e omosessuale (rispetto alla presa in giro delle unioni civili) e alla legalizzazione della gestazione per altri (Gpa), o “maternità surrogata”.
Visti i trascorsi, spetta ai movimenti LGBTI lottare per ottenere questi diritti, senza farsi illusioni sui partiti parlamentari e sul governo.

22 marzo 2017