“Per rendere il Paese attrattivo ai capitalisti stranieri”
La Flat tax premia i super-ricchi che trasferiscono la residenza fiscale in Italia
La norma può essere estesa ai familiari dei Paperoni. Renzi: “Bene che lo sceicco voglia abitare a Capri”
Violati gli articoli 3 e 53 della Costituzione

Col pretesto di “favorire gli investimenti, i consumi ed il radicamento di nuclei familiari ed individui ad alto potenziale in Italia”, l'8 marzo l'Agenzia delle entrate ha annunciato l'entrata in vigore della vergognosa, classista e anticostituzionale Flat tax; “un regime fiscale speciale” molto vantaggioso ma riservato unicamente ai super-ricchi e ai loro familiari che trasferiscono la residenza fiscale in Italia.
La norma, rilanciata dal governo Gentiloni, era stata vigliaccamente nascosta nelle pieghe della legge di bilancio varata dal governo Renzi a dicembre scorso ed è stata tranquillamente votata anche dagli imbroglioni del Movimento democratici e progressisti” (MDP), i cosiddetti “fuoriusciti” dal PD, che oggi straparlano di Costituzione, lavoro, lotta alla povertà e equità fiscale, ma che fino a pochi gironi fa si sono sempre tappati la bocca, il naso e le orecchie e hanno votato e condiviso in pieno i provvedimenti e la politica di lacrime e sangue, antipopolare, piduista, fascista e interventista di Renzi e Gentiloni.
Grazie alla flat tax i nababbi capitalisti e super-ricchi stranieri o italiani residenti all'estero da almeno 9 anni che decideranno di trasferire la propria residenza fiscale in Italia potranno godere per almeno 15 anni della possibilità di pagare una tassa forfettaria di 100mila euro sui propri redditi, più 25mila euro per ogni familiare. Emiri, manager, imprenditori, grandi speculatori edilizi e finanziari ma anche star dell'atletica, calciatori e cantanti strapagati saranno trattati coi guanti gialli dal Fisco.
Si tratta di un ulteriore schiaffo ai milioni di famiglie, contribuenti, operai e lavoratori dipendenti italiani che invece sono quotidianamente tartassati dal fisco, taglieggiati e derubati dalle banche e che devono sudare sette camicie e sputare sangue tutti i giorni per portare a casa un misero salario tassato fino al 55%.
Una norma che stravolge il Testo Unico delle Imposte sui Redditi DPR 22 dicembre 1986, n. 917, già di per sé iniquo, e cancella ogni principio sulla progressività dell’imposizione fiscale sanciti dalla Costituzione che agli articoli 3 e 53 stabilisce che: “tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge” e “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”, ossia chi più ha, più deve pagare. E così con un colpo solo Renzi e Gentiloni non solo fanno scempio della Costituzione ma la capovolgono introducendo una progressività della tassazione alla rovescia per una casta di nababbi e super-ricchi secondo il principio che più sei povero e più paghi.
Insomma, Renzi e Gentiloni, dopo aver foraggiato i loro amici banchieri e imprenditori con una pioggia di miliardi pubblici rubati al popolo, adesso hanno portato l'Italia a far parte a pieno titolo dei famigerati paradisi fiscali come le Bahamas, le Isole Vergini, il sultanato di Brunei, le isole Cayman, il principato di Monaco, le isole Turks e Caicos, l’isola di Vanuatu, Malta ecc.
Non a caso l'ex premier Renzi nel commentare l'entrata in vigore della norma ha detto che è un “Bene che lo sceicco voglia abitare a Capri”. Mentre il suo amico miliardario Flavio Briatore provocatoriamente ha aggiunto: “Finalmente una legge che serve a fare arrivare in Italia un po' di gente ricca... che di poveri ce ne sono già abbastanza e a quanto mi risulta non hanno mai creato lavoro”.
Beffarda anche la dichiarazione di Fabrizio Pagani, capo segreteria del Mef, che rivendica la legge di Bilancio per il 2017 ed i provvedimenti del governo col pacchetto di misure per attrarre capitale umano e intercettare "parte del flusso che necessariamente lascerà Londra" dopo la Brexit, per "incidere sulla tassazione personale", come la flat tax come chiave per rendere il Paese attrattivo, non tanto a Roma, ma a Milano, “lanciato come possibile hub finanziario europeo".
Con la flat tax (in italiano tassa piatta, uniforme o forfettaria) ideata per la prima volta nel 1956 dall'economista statunitense ultraliberista Milton Friedman, ripresa nel 1985 da Alvin Rabushka, come un sistema tributario basato su di un’unica aliquota fissa, che trova applicazione sia ai redditi societari che a quelli maturati in capo alle persone fisiche, è d'accordo anche il caporione fascio-leghista Salvini che ha detto: “Il governo applicherà la Flat Tax per i ricchi che dall'estero arriveranno in Italia, una tassa unica di 100.000 euro riservata ai milionari. Bene, ma perché allora Pd e governo ignorano da anni la proposta della Lega di una tassa unica al 15% per tutti gli italiani, famiglie e imprese, non soltanto per i più ricchi? Pagare meno, per pagare tutti: si può fare!”.
Dunque altro che lotta contro tutti i paradisi fiscali e tutte le forme di evasione; altro che “Alleanza contro la povertà” e “Reddito di inclusione sociale” (Reis). Come ha affermato lo stesso Gentiloni il suo esecutivo si pone in perfetta continuità con quello di Renzi e difatti il suo governo non fa altro che riprendere il “Ddl povertà” e il “Sostegno per l'Inclusione Attiva” (Sia) presentato dal Consiglio dei ministri un anno fa e approvato dalla Camera a luglio e che aveva creato molte polemiche perché una parte della copertura finanziaria in un primo momento faceva perno sull'abolizione o riduzione delle pensioni di reversibilità che avrebbe gettato sul lastrico migliaia di anziani, in maggioranza donne. Il tutto si era poi arenato e bloccato al Senato dopo la scoppola referendaria che ha costretto alle dimissioni Renzi.
Adesso si torna alla carica con la Flat Tax che ancora una volta premia i ricchi sulla pelle dei più poveri.

22 marzo 2017