Contro la “cattiva scuola” di Renzi e i decreti attuativi della Fedeli
Migliaia di docenti, Ata e studenti in piazza
Un lavoratore su cinque ha aderito allo sciopero generale della scuola indetto dai sindacati di base

In occasione dello sciopero generale della scuola indetto dai Cobas, Unicobas, Anief, Usb e FederAta contro la “cattiva scuola” di Renzi e gli otto decreti varati nei giorni scorsi dalla neoministra Fedeli, il 17 marzo decine di migliaia di docenti, precari, studenti e personale Ata hanno partecipato alle 10 manifestazioni regionali e interregionali svoltesi a Roma, Cagliari, Palermo, Napoli, Torino, Bologna, Catania, Venezia, Firenze e Bari.
Tanti anche i cori di protesta rivolti contro il governo Renzi/Gentiloni e le ministre Giannini/Fedeli nei vari cortei e sit-in di protesta. Tra gli slogan più gettonati: “Se sei precario o sei di ruolo, questa scuola ti lascia solo”; “Docenti terza fascia abilitati subito” e “Vergogna, solo una cosa da fare: Legge 107 da cancellare”.
Dai primi dati, nonostante l'opera di crumiraggio attuata dai sindacati confederali CGIL, CISL e UIL, risulta che almeno un lavoratore/trice della scuola su cinque ha scioperato contro la legge 107 e gli otto decreti attuativi di cui si chiede l'immediato ritiro a cominciare da quello inerente il futuro reclutamento dei docenti che delinea un infinito percorso di quasi un decennio prima di entrare nella scuola, a quello sul sostegno, che eleva gli attuali limiti di studenti (20 per classe) in presenza di studenti “disabili”, mira a ridurre il numero degli insegnanti di sostegno, per delegare progressivamente tale attività all’intero personale docente; da quello che impone la nuova forma di sfruttamento degli studenti sotto le mentite spoglie dell'“alternanza scuola-lavoro” resa addirittura materia di esame alla maturità, all’ulteriore rilievo dato agli assurdi quiz Invalsi, obbligatori agli esami di maturità.
Docenti ed ATA hanno chiesto anche la cancellazione del famigerato “bonus” per i docenti “meritevoli”, della chiamata/assunzione diretta dei docenti da parte dei presidi; del cosiddetto “organico di potenziamento” che inasprisce la conflittualità tra docenti e del continuo aumento dei carichi di lavoro a parità di salario dato che il contratto nazionale di lavoro è scaduto da 8 anni e non è stato ancora rinnovato.
A Catania, nonostante il “comportamento antisindacale” denunciato dai Cobas contro i vertici di Cgil Cisl Uil e Snals, centinaia di docenti, Ata e studenti si sono radunati in piazza Stesicoro, indicata per il concentramento. Prima della partenza del corteo, i manifestanti hanno ricevuto la solidarietà da parte di una nutrita delegazione dell'USB-Vigili del fuoco di Catania, presente con striscione e bandiere.
Alla protesta hanno aderito anche molti iscritti ai sindacati confederali, in gran parte della Flc-Cgil che hanno scioperato nonostante le direttive contrarie impartite dai propri vertici sindacali. Alla manifestazione ha partecipato anche il PMLI (vedi articolo a parte).
A Firenze in centinaia hanno preso parte al corteo partito da Piazza San Marco e conclusosi in Piazza Adua. (Vedi corrispondenza a parte)
A Torino decine di insegnanti e ATA hanno organizzato un presidio davanti alla sede dell'Ufficio Scolastico Regionale.
A Palermo dietro uno striscione con su scritto “Tutta la scuola contro la legge 107 e i suoi decreti attuativi”, un lungo corteo a cui hanno aderito anche gli studenti e i genitori, è partito dalla centralissima piazza Verdi per raggiungere Palazzo d’Orleans.
A Cagliari centinaia di manifestanti si sono ritrovati in piazza Giovanni XXIII e hanno dato vita a un combattivo corteo che ha attraversato le strade cittadine e si è concluso davanti alla sede dell'Ufficio scolastico regionale in piazza Galilei.
Altri sit-in e manifestazioni si sono svolte a Venezia presso l’Ufficio scolastico regionale del Veneto in Riva de Biasio; a Bologna in Piazza Santo Stefano; a Firenze in Piazza San Marco; a Napoli in Piazza del Gesù; a Cagliari in Piazza Giovanni XXIII e a Bari presso l’Ufficio scolastico regionale della Puglia in Via Castromediano.
 
 

22 marzo 2017