Riflessioni sulla “bellissima e rossissima” Festa per il 40° del PMLI
I nostri ostacoli sono più difficili di quelli dei bolscevichi e quindi non è facile dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso
Ma ce la faremo applicando le preziose indicazioni di Scuderi

di Aurelio Cento
Cari compagni,
la bellissima e rossissima Festa a Firenze ha coronato nel migliore dei modi il 40° Anniversario della fondazione del PMLI.
Giusto lustro alla ricorrenza l'hanno portato anche, in primo luogo, l'Editoriale del 21 marzo col quale il compagno Scuderi si è rivolto in modo diretto e aperto a chiunque si consideri comunista e lotti sinceramente per il comunismo nel nostro Paese, affinché valuti la linea e l'operato del PMLI e degli altri partiti che si richiamano al comunismo sulla base della via dell'Ottobre e aprano gli occhi davanti alle evidenti contraddizioni che attanagliano queste altre formazioni che si pronunciano per il socialismo. Lanciando, al contempo, un importante appello all'unità di lotta sulle questioni di comune interesse, da realizzare prima di tutto con chi ha la bandiera rossa con falce e martello.
Non potremmo dimenticare il bell'articolo della compagna Pierattini, che traccia un importante quadro generale delle condizioni che hanno accompagnato la nascita, lo sviluppo e caratterizzano il presente del Partito. Una menzione speciale va dedicata alle note della compagna Lucia sulla "torre" crollata, perché con la grande sensibilità umana e politica unita all'incrollabile passione rivoluzionaria che le erano tipiche, la compagna parla a tutti noi che, in un modo o nell'altro, abbiamo visto torri costruite con gran fatica buttate giù dalla borghesia tramite l'azione nefasta della sua concezione del mondo, le cui armi principali e più velenose sono l'individualismo e il liberalismo.
È davvero un miracolo politico, come ha detto il compagno Scuderi nel suo discorso alla Festa, se il PMLI è potuto arrivare a soffiare sulle sue 40 candeline. Un miracolo che "dobbiamo in primo luogo a Mao, soprattutto attraverso la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria da lui elaborata e diretta per impedire la restaurazione del capitalismo in Cina, che ci ha aperto gli occhi sul revisionismo, il riformismo, l’elettoralismo, il parlamentarismo e il pacifismo, che ci ha fatto scoprire il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e la via rivoluzionaria verso il socialismo, che ci ha fatto capire che senza Partito rivoluzionario, teoria rivoluzionaria e fronte unito rivoluzionario non ci può essere un movimento rivoluzionario capace di distruggere il vecchio mondo capitalista e borghese e creare il nuovo mondo socialista col proletariato al potere". Un piccolo assaggio di quanto sia potente la teoria quando entra a contatto con la realtà concreta e viene usata come arma per trasformare il mondo!
Gli ostacoli al nostro sviluppo abbondano e, per certi versi, sono ancora più difficili da scavalcare rispetto a quelle dei bolscevichi russi cent'anni fa: la deideologizzazione e decomunistizzazione di massa, la campagna di calunnie sul socialismo, l'equiparazione assurda e antistorica di comunismo e nazismo fanno sentire il loro terribile peso. Ma questo non deve scoraggiarci. Innanzitutto perché, come ha ben spiegato il compagno Scuderi, non c'è altra strada per liberarsi del capitalismo che costruire un forte partito rivoluzionario saldo sulla roccia del marxismo-leninismo-pensiero di Mao. In secondo luogo perché comunque nella lotta di classe e di massa, in Italia come nel resto del mondo, vediamo incoraggianti segnali di ribellione nei quali dobbiamo inserirci per dargli una svolta rivoluzionaria.
Certo, per via degli ostacoli suddetti non è facile costruire un corpo da Gigante Rosso. Fin qui il PMLI può andare fiero dell'elaborazione ideologica, organizzativa, rivendicativa che ha prodotto, tra l'altro con diverse punte di diamante con cui peraltro ha previsto, primo fra tutti, il pericolo di Craxi e poi di Berlusconi e Renzi, l'avvento e la natura del regime neofascista, l'origine, il ruolo e i danni del revisionismo italiano, la corretta linea antimperialista da tenere nel bel mezzo delle contraddizioni difficilissime del mondo di oggi. La testa ci sarebbe, ha un cervello enorme e pulsante, ma sormonta il corpo da nano. Che fare, come si chiedeva Lenin?
Il compagno Scuderi su questo dà indicazioni preziose sulle quali sarà necessario riflettere a lungo. Innanzitutto,"dobbiamo migliorare la nostra militanza sia sul piano ideologico, per essere veramente sicuri che la nostra concezione del mondo sia conforme al materialismo dialettico e al materialismo storico, sia sul piano politico incarnando al meglio le indicazioni di Mao sui marxisti-leninisti in modo da praticare il collettivismo e non l’individualismo, l’altruismo rivoluzionario e non l’egoismo, da mettere gli interessi generali del Partito, del proletariato e della causa al di sopra dei propri interessi personali e familiari". Anche perché altrimenti il nostro sforzo muore sul nascere e nessuno di noi potrà mai diventare una torre rossa.
"Dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso significa in secondo luogo migliorare il nostro lavoro negli ambienti di lavoro, di studio e di vita in cui siamo presenti, sulla base della parola d’ordine 'Studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi; radicarsi, concentrarsi sulle priorità, studiare'. Bisogna portare più a fondo, a livello individuale e collettivo, su questa importante parola d’ordine strategica, che è la chiave del nostro radicamento tra le masse. È quindi necessario a livello di base sedersi attorno a un tavolo e discutere i tre elementi che compongono tale parola d’ordine e per ciascuno di essi stabilire cosa fare tenendo presente la situazione concreta in cui si opera, le forze che disponiamo e il principio più qualità e meno quantità; non basta propagandare il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, la linea generale del Partito e le denunce e le malefatte del governo centrale; per far breccia nel proletariato e nelle masse e ottenere il loro consenso occorre occuparsi dei loro problemi concreti e immediati e aiutarle a risolverli, problemi che, a parte quelli a carattere generale e nazionale, possono essere diversi da città a città, da fabbrica a fabbrica, da scuola e università a scuola e università. In questo fondamentale e imprescindibile lavoro non possono non essere tenuti sotto attacco i governi locali e regionali, che sono i responsabili più diretti di quello che non va nelle varie città e regioni”.
Giustamente perciò il Segretario generale per prima cosa ha rivolto un pensiero ai militanti di base, il cui ruolo per mettere in atto il radicamento e per propagandare la linea del Partito è assolutamente fondamentale. Sta principalmente alle Istanze di base, alle cellule e alle organizzazioni locali mettercela tutta, migliorare il lavoro di radicamento, raggiungere gli operai, i disoccupati, gli studenti, i precari, stare dentro i movimenti di lotta a carattere nazionale e locale, insomma non stare mai fermi, pur senza spossarsi ma individuando le priorità sulle quali concentrarsi e trovando modi e argomentazioni sempre più intelligenti, sempre più convincenti e strettamente legate ai problemi concreti.
Lo stesso ostacolo economico si può superare in maniera sostanziale solo radicandosi fra le masse.
Ovviamente i militanti di base non sono solo manovali o esecutori ma protagonisti attivi della costruzione del Partito, la cui esperienza è preziosa tanto più che arriva dal lavoro di base e dal contatto più diretto con la realtà.
Non vi nascondo che, vista la mia nuova condizione, ci sarà una parte di questo lavoro che mi mancherà terribilmente e spero di poter tornare il prima possibile a parteciparvi. State pur certi però che cercherò di fare di necessità virtù e che non farò mancare l'impegno nei confronti della nostra nobile causa.
Mettiamocela tutta, ciascuno in base alle proprie competenze e conoscenze, per fare la nostra parte, dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso e creare le condizioni affinché il 50° Anniversario sia celebrato da un numero mai visto di marxisti-leninisti.
Grazie, grazie, grazie fondatrici e fondatori del PMLI ancora fedeli alla causa!
Grazie, grazie, grazie compagne e compagni di ieri e di oggi, ovunque collocati, dirigenti e militanti di base, simpatizzanti attivi e collaboratori, per portare avanti la fiaccola del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e della rivoluzione proletaria!
Avanti sulla via dell'Ottobre!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

19 aprile 2017