Protesta a Serravalle, il più grande outlet d'Europa, in difesa della “dignità del lavoro”
In sciopero contro il lavoro pasquale e il supersfruttamento
Il settore del commercio è in agitazione contro le aperture e gli orari selvaggi

Tra il 15 e il 16 aprile scorsi, ossia proprio nei giorni delle festività pasquali, i lavoratori dell’outlet di Serravalle Scrivia, in provincia di Alessandria, hanno scioperato a oltranza e indetto una manifestazione di protesta lungo la provinciale 35 bis dei Giovi.
L’outlet di Serravalle, gestito dalla multinazionale McArthur Glen, è il più grande d’Europa, per cui tale agitazione assume un valore simbolico che va al di là della manifestazione che si è svolta.
Le tre sigle sindacali del commercio - Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs - hanno indetto lo stato di agitazione in difesa, come recitava lo slogan della manifestazione, della “dignità del lavoro”, ossia contro uno sfruttamento che ha superato ogni limite, tanto che l’azienda aveva programmato già alla fine di febbraio di cancellare per i lavoratori del gruppo le festività di Pasqua e di Santo Stefano, fatto quest’ultimo ritenuto inaccettabile dai lavoratori.
Circa cinquecento dipendenti della multinazionale si sono quindi riuniti la mattina del 15 aprile lungo la strada di accesso all’outlet, tanto che la polizia stradale di Alessandria ha deciso di bloccare la provinciale che porta al centro commerciale per non creare ulteriori problema, al punto che problemi di accesso all’area sono perdurati fino al primo pomeriggio.
La protesta - nata dalla decisione dei vertici della multinazionale di aggiungere ai 361 giorni di apertura all’anno anche le giornate di Pasqua e di Santo Stefano, lasciando quindi completamente libere soltanto le giornate di Natale e di Capodanno - ha messo peraltro in luce condizioni di lavoro assai difficili con orari di lavoro massacranti, contratti modesti, rapporti di lavoro precari, lavoro festivo non sempre pagato in modo adeguato e un ricorso massiccio e indiscriminato al part-time e ai voucher.
I sindacati chiedono alla controparte padronale un intervento in tal senso proprio sul contratto di settore, e chiedono altresì al governo un intervento normativo che possa disciplinare la programmazione annuale delle aperture degli esercizi commerciali, al fine di poter meglio conciliare la vita e il lavoro dei dipendenti del commercio e per consentire il pieno rispetto delle festività civili e religiose.
Lo sciopero ha messo in luce anche la piaga del precariato e dell’uso massiccio dei voucher da parte di McArthur Glen, tanto che Daniele, operaio di 52 anni, ha denunciato i “ricatti che sono stati fatti negli scorsi giorni nei confronti dei lavoratori precari per impedire la riuscita dello sciopero”.
La protesta di Serravalle non è stata l’unica: molti altri lavoratori del settore del commercio in tutta Italia hanno, con l’appoggio unitario di tutti i sindacati, incrociato le braccia tra il 16 e 17 aprile in Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Puglia e Lazio, mentre in Veneto, Marche, Abruzzo e Campania i sindacati hanno promosso campagne informative rivolte non solo a chi avrebbe lavorato nel periodo festivo, ma anche ai consumatori che in quei giorni si sarebbero recati nei centri commerciali.
 
 
 

26 aprile 2017