Milano

Corteo prevalentemente rosso. Contestati i sionisti della “Brigata Ebraica”. Il PMLI riscuote approvazione e applausi dai manifestanti e lancia slogan e canti partigiani e comunisti
Redazione di Milano
Migliaia di manifestanti sono scesi in piazza a Milano, città Medaglia d’Oro alla Resistenza, nel pomeriggio di martedì 25 Aprile per celebrare il 72° Anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Al tradizionale concentramento in Porta Venezia sono giunti antifascisti di tutte le età, dai giovani di allora che avevano vissuto e combattuto il fascismo fino ai giovani d’oggi che si battono contro la devastazione del diritto allo studio e al lavoro e la devastazione ambientale perpetrata dall’odierno regime neofascista e dal suo governo di matrice renziana Gentiloni.
Anche quest’anno il colore prevalente del corteo, che ha raggiunto infine piazza Duomo, è stato il rosso nonostante il tentativo fallito del PD di tingerlo di blu e giallo, i colori della UE imperialista.
C’erano con le loro insegne sezioni dell’Anpi e dei deportati dell’Aned, questi ultimi coi cartelli neri riportanti i nomi dei lager nazisti. Analogamente hanno fatto i manifestanti solidali con la causa palestinese che hanno mostravano i cartelli con i nomi delle città arabe oppresse dai sionisti. Sono scese in piazza intere famiglie con bambini, delegazioni dei sindacati confederali e non confederali, dei partiti, dei comitati migranti, delle comunità Rom e Sinti, dei centri sociali e di associazioni cattoliche, di atei razionalisti (Uaar) e umanitarie come Emergency. Combattivo lo spezzone degli operai della K-Flex, che lottano contro i licenziamenti, come quello della Rete “Non una di meno” per i diritti delle donne. E poi tanti i giovani tra studenti medi e universitari e lavoratori precari e disoccupati che protestano contro la “Buona scuola” renziana, la precarietà lavorativa e il Jobs Act.
Non sono mancate le contestazioni al tentativo del PD (che non ha riscontrato alcun seguito) di trasformare la prevalentemente rossa giornata della Liberazione in quella blu della “Libertà” e del “patriottismo europeo” - regalando gadget e bandiere della UE – arrivando addirittura a riabilitare come “patriota d’Europa” (scritto a chiare lettere su alcuni cartelli) la stilista borghese francese Coco Chanel, nota collaborazionista filonazista e antisemita. Inoltre lo spezzone “blu” del PD, che assieme a un cordone di polizia in tenuta antisommossa e coadiuvato dal “servizio d’ordine” dei City Angels, ha coperto le spalle a quello dei sionisti sfilato dietro lo striscione degli “Amici di Israele” che ricordavano la “Brigata Ebraica” sionista - ossia il Jewish Infantry brigade Group inquadrata nell'esercito britannico durante le ultime battute dell’avanzata degli Alleati in nord Italia – i cui militi tornati in Palestina hanno dato il loro fondamentale contributo nell’invadere, massacrare e opprimere l’autoctono popolo palestinese.
Al grido "Fuori i sionisti dal corteo", lo spezzone sionista è stato fortemente contestato in piazza San Babila. Tra i movimenti solidali col popolo palestinese c'erano gli ebrei della Rete ECO (ebrei contro l’occupazione).
Anche quest’anno l’avanguardia antifascista dell’intero corteo milanese l’ha rappresentata indubbiamente il PMLI con la combattiva delegazione lombarda e uno schieramento di rosse bandiere del Partito e di due cartelli con i manifesti del PMLI sul 25 Aprile e un cartello con su affisso di fronte il manifesto contro il governo Gentiloni e sul retro quello “Mettere fuorilegge i gruppi nazifascisti – Applicare la legge n.645 del 20 giugno 1952”.
Molti manifestanti hanno fotografato e anche applaudito con esplicita approvazione i nostri cartelli perché evidentemente ne rappresentavano i sentimenti politici.
I marxisti-leninisti hanno diffuso centinaia di copie del volantino riportante estratti dall’Editoriale de Il Bolscevico n. 16 dal titolo “Tenendo alta la bandiera della Resistenza combattiamo il regime neofascista e il suo governo Gentiloni per il socialismo”.
“Il 25 Aprile non si tocca, onore e gloria ai partigiani” risuonava dal megafono del PMLI, cogliendo l’approvazione dei manifestanti, come altri slogan tipo quelli per l’applicazione delle norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione anche affinché si contrasti la proliferazione assistita dei gruppi squadristici nazifascisti tra i quali Lealtà Azione e CasaPound che tre giorni prima (assieme ai repubblichini dell'associazione Arditi d'Italia e dell'Unione Combattenti della RSI) hanno commemorato l’ingloriosa fine della criminale “repubblica di Salò”, ostentando saluti “romani”, al campo 10 del Cimitero Maggiore, avvalendosi così della tolleranza che l’attuale regime neofascista gli concede nonostante in questa occasione sia stata impedita l’esposizione delle lugubri bandiere fasciste e che la polizia abbia identificato alcuni forzanovisti che hanno fatto il saluto fascista.
La delegazione lombarda del PMLI – guidata dal compagno Angelo Urgo coadiuvato dal compagno Alessandro Frezza – per la qualità politica delle parole d’ordine scandite e per le canzoni partigiane e comuniste proposte (“Bella Ciao”, “Fischia il Vento”, “I Ribelli della Montagna”, “La Brigata Garibaldi”, “Morti di Reggio Emilia”, “Bandiera Rossa”, “Festa d’Aprile” e “Stalingrado”) ha suscitando applausi e saluti a pugni alzati. I nostri compagni hanno anche lanciato i seguenti slogan: “Il 4 dicembre l'Italia ha detto NO al regime neofascista”, “Fuori l'italia dalla UE”, “Con i No Tap del Salento - solidarietà a chi sta resistendo”, “Israele razzista, stato terrorista”, “Palestina libera”, “Le spese inutili sono da tagliare, missioni di guerra da cancellare, fuori dai confini nemmeno un militare”, “Il Jobs Act è da affossare - questo governo è da cacciare”, “Basta stragi, lager e deportati - frontiere aperte per gli immigrati”.
Giunti in piazza Duomo le uniche bandiere rosse con la falce e martello, così come gli unici cartelli, erano quelli del PMLI. Qui, come ormai da almeno un decennio, i comizi istituzionali cominciano prima che la piazza si riempia così da mettere a riparo gli oratori da probabili contestazioni. In pochi hanno potuto ascoltare il discorso del sindaco PD Giuseppe Sala che insisteva sulla cosiddetta "festa di tutti”.
Il presidente del Senato Pietro Grasso ha ringraziato i sionisti della “Brigata Ebraica” il cui contributo nella Liberazione d’Italia fu in realtà ininfluente, e organicamente estraneo alla resistenza partigiana, mentre fu rilevante il contributo dei suoi militi nella criminale pulizia etnica della Palestina che preparò la nascita dello Stato d’Israele, uno Stato razzista e terrorista che tanto piace alla seconda carica dello Stato borghese italiano.
Con la sua propaganda il PMLI ha espresso gli autentici valori della Resistenza e dell'antifascismo che oggi significano lottare contro il governo Gentiloni e la sua politica liberista, stangatrice, antioperaia, neofascista e razzista all'interno, e interventista e guerrafondaia all'esterno. Antifascismo oggi vuol dire che tutte le forze antifasciste, democratiche e progressiste, con alla testa il proletariato italiano come fu nella Resistenza, si uniscano per combatterlo nelle piazze, nelle fabbriche, nei campi, nelle scuole e nelle università fino a farlo cadere, per impedire che porti ulteriormente avanti la macelleria sociale e il disegno neofascista e piduista di Renzi, e che possa gettare come Mussolini il nostro Paese in altre avventure imperialiste nel Mediterraneo, nel Medio Oriente e in Africa, a cominciare dalla Libia, attirandosi la rivalsa delle azioni terroristiche dello Stato islamico.
Fermo restando che l'obiettivo storico a lungo termine del proletariato non può esaurirsi in questa pur fondamentale lotta antigovernativa e antifascista, ma deve essere l'abbattimento del capitalismo e la conquista del potere politico, per instaurare il socialismo. Per cambiare cioè da cima a fondo questa marcia società borghese e fare l'Italia unita, rossa e socialista, come la sognavano gli eroici partigiani comunisti e i martiri antifascisti.
Viva il 25 Aprile!
Gloria eterna alle partigiane e ai partigiani!
Teniamo alta la bandiera della Resistenza combattendo il regime neofascista e il suo governo Gentiloni, per il socialismo!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
 
 
 
 
 
 

3 maggio 2017