Dall'inizio dell'anno sono 188 i morti sul lavoro
Strage operaia infinita
In un solo giorno 3 morti e 3 feriti nei cantieri

Sono stati due giorni tragici per il mondo del lavoro gli scorsi 25 e 26 aprile, quando in meno di 24 ore sono morti 3 operai e altrettanti sono rimasti feriti in due infortuni avvenuti in provincia di Bolzano e a Roma.
Poco prima di mezzanotte del 25 aprile infatti 2 operai sono morti e 3 sono rimasti seriamente feriti sulla linea ferroviaria in manutenzione Brennero-Bressanone, durante i lavori notturni di sostituzione dei binari poco prima della mezzanotte del 25 aprile: gli operai erano a bordo di un treno-cantiere che stava procedendo a velocità elevata con il suo carico da 1.500 tonnellate di traversine in cemento, quando improvvisamente si è scontrato contro un altro mezzo tecnico. La magistratura ha già aperto un’inchiesta sull’accaduto, ma dai primi accertamenti sembra che il convoglio nel quale viaggiavano gli operai avesse problemi al sistema dei freni.
I due operai deceduti sul colpo, entrambi di Mondragone (Caserta), sono il quarantunenne Salvatore Veroli e il cinquantaduenne Achille De Lisa, mentre i tre feriti sono stati ricoverati negli ospedali  di Bolzano e Bressanone in quanto hanno subito traumi gravi, ma non sono in pericolo di vita. Al momento dello scontro tra i due convogli su quel tratto di ferrovia stavano lavorando una cinquantina di operai, per cui il bilancio avrebbe potuto essere ancora più grave.
Ma la strage di operai non era finita, perché nella giornata del 26 aprile un operaio, Domenico Digiglio di 57 anni, è morto sul colpo a Roma mentre stava svolgendo un lavoro all'interno del depuratore Acea di via degli Alberini.
Il lavoratore, dipendente di una ditta esterna che ha ricevuto appalti dall’Acea, era intento a sollevare, con la sua gru, un camion betoniera per posizionarlo in una vasca vuota quando il mezzo da lui manovrato si è impennato ribaltandosi. L’operaio a questo punto si è lanciato dalla gru per fuggire, rimanendo però incastrato tra un muro di cinta e il mezzo meccanico che stava manovrando. La magistratura ha già aperto un’inchiesta per chiarire le responsabilità.
 Tre morti e tre feriti sul lavoro in meno di 24 ore non sono purtroppo una sporadica eccezione, e si inseriscono in un graduale peggioramento delle condizioni lavorative che sono diretta conseguenza delle normative introdotte dagli ultimi governi, sempre più permissive sul tema della sicurezza sul lavoro.
Infatti addirittura nel 2017 i morti sul lavoro sono aumentati rispetto al corrispondente periodo del 2016: secondo i dati pubblicati dalla Cgia di Mestre a gennaio e febbraio 2017 i morti sul lavoro sono stati 127 rispetto ai 95 del primo bimestre dell’anno precedente, con un drammatico aumento del 33,7%. Finora sono complessivamente 188.
Nel 2016 in Italia sono morti in totale, secondo i dati dell’Inail, 641 lavoratori, nella stragrande maggioranza operai, sui luoghi di lavoro e oltre 1400 se si considerano anche i decessi per incidenti stradali o ferroviari per recarsi al lavoro o per rientrare dal lavoro, ma la stima è sicuramente in difetto per la difficoltà di conteggiare i lavoratori con partita iva, con contratti atipici e i lavoratori in nero, o addirittura i lavoratori stranieri i cui corpi, nelle zone di caporalato, vengono semplicemente fatti sparire dopo gli incidenti mortali.
Tra i settori produttivi, nel 2016 il 31% di tutte le morti sul lavoro si sono verificate in agricoltura, il 19,6% nell’edilizia, il 9,3% nell’autotrasporto, l’8,2% nei settori industriali ad esclusione dell’edilizia e il resto nel settore dei servizi e nell’artigianato.

3 maggio 2017