Caporali travestiti da “volontari” nel cosentino
Schiavizzati nei campi i rifugiati del Centro di accoglienza

Nuova triste storia di schiavismo e sfruttamento di migranti in Calabria.
Venerdì 5 maggio la procura di Cosenza, guidata da Mario Spagnuolo e Marisa Manzini, ha arrestato e obbligato alla dimora 14 persone per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro,legate al Centro di accoglienza straordinaria “Santa Lucia”, articolato nei comuni di Spezzano Piccolo e Camigliatello (Cosenza) gestito dal “Centro giovanile universitario jonico”.
Gli sfruttatori, pur ricevendo circa 35 euro a migrante al giorno dalla prefettura,costringevano migranti nigeriani, somali e senegalesi a lavorare alla raccolta delle fragole e delle patate o come pastori deportandoli in vari punti della Sila e in particolare a San Giovanni in Fiore, presso l'azienda agricola “La Sorgente srl” con paghe da fame, 20 euro al giorno, con paghe orarie tra gli 0,90 e gli 1,81 euro per 11 ore di lavoro al giorno, senza nessun diritto e utilizzando persino le percosse per farli lavorare ancora più duramente.
Alcuni migranti hanno raccontato: “Luciano (Morrone) trattava male mediante minacce e a volte percosse (tirando calci) chi tra i miei compagni magari si fermava un attimo per riposare” “in un campo per la raccolta di patate, abbiamo lavorato fino alle 17 del pomeriggio, quindi Luciano ha pagato tutti 20 euro. Quando è arrivato il mio turno mi ha pagato con 10 euro. Ho chiesto spiegazioni ma lui prima mi ha dato uno schiaffo e poi mi ha spinto dicendo che sono un vagabondo e di andare a fanculo...”. “Non ci ha mai pagato e da quando siamo suoi ospiti non abbiamo ricevuto prodotti per l’igiene: le lenzuola dei letti dove dormiamo, nella casa sopra il bar, non sono state mai cambiate. Lui ci ha sempre detto che lo Stato italiano lo paga solo per fornirci da dormire e da mangiare”.
Gli arrestati sono Corrado Scarcelli, responsabile della struttura, Vittorio Imbrogno, Luca Carucci, presidente dell'associazione, il coordinatore della struttura Giorgio Luciano Morrone, i titolari della ditta agricola “La Sorgente” Fulvio e Giampaolo Serra.
Obbligo di dimora per Franco Provato, Gianluca Gencarelli, Renato Gabriele, Giuseppe Gabriele, Giorgio Gabriele, Vincenzo Perrone, Salvatore Perrone e Vincenzo Pasqua.
Ennesimo triste spaccato delle terribile condizioni di vita dei migranti, supersfruttati e privati di ogni diritto, nella regione più povera d'Italia guidata dal filomafioso governatore del PD Mario Oliverio, originario proprio di San Giovanni in Fiore (Cosenza) e del ministro degli interni del PD, il nuovo Scelba Marco Minniti.
Chiudere subito gli inumani l per i migranti!
Libero accesso ai migranti e pari diritti!
Oliverio dimettiti, sei la vergogna della Calabria!
 

17 maggio 2017