Elezioni politiche in Algeria
Solo il 38,2% dell'elettorato alle urne

Le elezioni politiche per il rinnovo dei 462 seggi del parlamento di Algeri del 4 maggio scorso hanno confermato la vittoria relativa al Fronte di Liberazione nazionale (Fln), primo partito del Paese pur con un numero di seggi inferiore alle precedenti del 2012, ma sono state caratterizzate soprattutto da un'alta diserzione delle urne che ha sfiorato il record del 65% di dieci anni fa ed è arrivata al 61,8%. Nel 2012 la diserzione pur alta, si era fermata al 57%, sotto la spinta degli echi delle rivoluzioni arabe nei vicini paesi del Nordafrica.
Quasi un elettore su tre, 14,6 milioni sui 23,2 milioni iscritti nelle liste elettorali, non si è recato alle urne. Dei circa 8,6 milioni che si sono recati ai seggi, quasi un quarto pari a oltre 2 milioni ha annullato la scheda. In altre parole gli eletti in parlamento rappresentano poco più di un quarto degli elettori.
Questi sono i risultati stando ai dati ufficiali pubblicati dal Ministero degli Interni ma ad Algeri numerosi esponenti dell'opposizione hanno denunciato che le elezioni sono state contraddistinte da una frode sistematica e pesante e che la partecipazione al voto è stata ancora più bassa. La diserzione delle urne e il voto nullo o bianco diventa un chiaro voto di sfiducia verso il governo del Fln e delle istituzioni borghesi algerine, un evidente boicottaggio praticato dalle masse popolari e dai giovani in particolare contro il regime del presidente Abdelaziz Bouteflika e la dilagante corruzione.
Il generale Bouteflika è al potere ad Algeri dal 1999, da dopo il golpe acclamato dagli imperialisti che cacciò dal governo il partito islamico dei Fratelli musulmani vittorioso nelle precedenti elezioni; un meccanismo che anticipava quanto sarebbe accaduto quindici anni dopo in Egitto col generale Al Sisi.
Il partito di maggioranza relativa è rimasto il Fln che pur perdendo quasi un quarto di parlamentari, da 220 a 164, potrà tenere la coalizione di governo con gli alleati del Raduno Nazionale Democratico (RND) dell’ex Primo Ministro Ahmed Ouyahia che sale da 68 a 97 seggi; insieme possono contare sulla maggioranza assoluta di 261 seggi sui 462 del Parlamento.
Il presidente potrà contare anche sull'appoggio degli 11 eletti fra i trotzkisti del Partito dei Lavoratori (PT) che ne hanno comunque persi quasi la metà. L'opposizione è rappresentata dai 48 seggi dei due partiti islamici, il Movimento della Società per la Pace (MSP) e l’alleanza guidata da Ennahda, e dal Fronte delle Forze Socialiste (FFS) che ha ottenuto 15 seggi concentrati nella capitale Algeri e nelle 4 province della Cabilia, suo tradizionale feudo.

17 maggio 2017