Lo afferma il Censis
5 milioni di italiani fanno la fame
Aumentati del 57% in dieci anni

Oltre 2 milioni di famiglie italiane, pari a quasi 5 milioni di persone, versano in condizioni di povertà alimentare, cioè possono spendere per generi alimentari risorse inferiori rispetto a una soglia standard accettabile.
È la drammatica realtà che si sono trovati di fronte gli studiosi del Censis che per conto di TuttoFood hanno curato l'inchiesta “Crescita e qualità della vita: le opportunità della Food policy” inerenti le abitudini alimentari degli italiani presentata in occasione della fiera internazionale dedicata al food & beverage organizzata da Fiera Milano dall'8 all'11 maggio.
La povertà alimentare – spiegano fra l'altro i ricercatori del Censis - è più diffusa al Nord-Est (il 9,2% delle famiglie) e al Sud (9%), e tra i nuclei con capofamiglia straniero (il 14,1% contro il 7,5% di quelli con capofamiglia italiano). E colpisce di più le famiglie dei millennial (il 14%) rispetto a quelle dei baby boomer (8,3%) e degli anziani (6%). Sommersa, troppo spesso nascosta per vergogna, la povertà alimentare è un fenomeno sociale diffuso e sempre più grave anche nel cuore delle aree più benestanti del Paese. L'aumento in dieci anni delle famiglie a cui capita di non avere soldi sufficienti per mangiare in alcuni periodi dell'anno è stato pari a +57% (ossia 800.000 nuclei familiari in più, pari oggi a 2,2 milioni). E le famiglie che non possono permettersi un pasto a base di carne o pesce almeno una volta ogni due giorni sono aumentate dell'87% (1,4 milioni di nuclei familiari in più, pari oggi a 3 milioni).
E pensare che appena insediato a Palazzo Chigi il governo Gentiloni, riesumando fra l'altro un vecchio Ddl del governo Renzi attualmente fermo al Senato, aveva annunciato nuove misure per contrastare la povertà promettendo per il 2017 di “mettere in campo nuovi strumenti per arginare l'impressionante aumento delle famiglie che si trovano in difficoltà economica nel nostro Paese”. Invece di arginarlo la sua politica ha finito per aggravarlo ulteriormente.

17 maggio 2017