Per gare truccate su mense e tombe
Arrestati sindaco e assessore PD a Terni
Di Girolamo e Bucari sono indagati per associazione a delinquere

Il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, e l'assessore ai Lavori pubblici, Stefano Bucari, entrambi del PD, sono stati arrestati il primo maggio con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti e alla turbata libertà del procedimento di scelta del contraente notificate al termine di un'indagine condotta da polizia e Guardia di finanza su una serie di appalti di servizi pubblici truccati a favore di alcune cooperative locali. Contestualmente a due componenti delle cooperative sociali di tipo B (quelle che gestiscono attività finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate) è stato invece applicato il divieto temporaneo di esercizio dall'attività d'impresa.
L'indagine riguarda la manutenzione ordinaria del verde pubblico e nei cimiteri urbani e anche la gestione dei servizi turistici presso l'area della cascata delle Marmore.
Secondo la procura di Terni, il quadro emerso ha consentito di fare luce su quella che viene ritenuta la "illecita gestione della cosa pubblica" negli anni a cavallo tra il 2011 e il 2016 che, "invece di operare nel rispetto delle regole comunitarie e nazionali della libera concorrenza finalizzata alla scelta del miglior contraente, è stata improntata all'alterazione delle regole di mercato secondo un sistema illegale finalizzato a favorire le stesse cooperative sociali" attraverso l'individuazione e il successivo inserimento nei bandi di gara di requisiti "spaziali" e "strutturali" quali il possesso di un'unità operativa sul territorio e l'inserimento lavorativo di persone svantaggiate.
Secondo gli inquirenti l’amministrazione comunale “ha favorito sempre” le stesse cooperative senza bandire nuove gare, ma prorogando gli appalti di servizi scaduti oppure procedendo con l’affidamento diretto. “Così continuando a garantire, a volte, anche per oltre 5 anni consecutivi la gestione del contratto al medesimo raggruppamento di cooperative sociali costituite in Ati: Alis, Ultraservizi, Gea e Asso. Per quanto riguarda il verde pubblico l’appalto è stato gestito senza gara aperta dal 2008 al 2015 per un totale di 2 milioni e 700mila euro cui si devono sommare gli appalti nel 2015 per una somma superiore ai 560mila euro, poi frazionati in tre lotti. Per l’appalto del servizio verde all’interno del cimitero comunale il contratto ha subito 63 proroghe dal 2011 al 2016 per oltre 286mila euro; per i servizi cimiteriali all’interno dei 16 centri le proroghe sono durate dal 2014 al 2016 e il costo è stato fissato in oltre 687mila euro; per l’appalto dei servizi turistici all’interno delle Cascate delle Marmore il contratto ha fatto registrare atti comunali di proroga illegittima dal 201o al 31 dicembre 2013. I lavori poi appaltati con procedura negoziale riservata sono stati aggiudicati per oltre un milione e 700mila euro. “Protagonisti” della vicenda, per la Procura di Terni, sia “la componente politica politica sia la componente tecnica”. I primi erano gli ideatori, i secondi gli esecutori del “meccanismo perfetto”. Ed è così che poi i bandi venivano “cuciti addosso” alle cooperative, “le uniche titolate a vestire il prodotto il prodotto sartoriale confezionato” da arrestati ed indagati. Con loro gli inquirenti hanno individuato altri “personaggi inseriti” all’interno del Dipartimento Lavori Pubblici con il compito “di contribuire alla realizzazione del programma di alterazione della concorrenza”. Presenti nel “disegno illecito”, secondo la procura, c’erano anche “i legali rappresentati delle cooperative di tipo B, impegnati nell’opera di turbativa degli incanti, suggeritori e fruitori finali degli esiti delle procedure amministrative irregolarmente attivate che, nonostante la diversa denominazione formalmente attivata, alla fine hanno garantito un monopolio perfetto nel territorio ternano nel settore degli appalti di servizi al medesimo raggruppamento di imprese cooperative”.
Dal 16 marzo 2016, come lui stesso aveva rivelato, il sindaco Di Girolamo, medico, ex senatore e neopodestà di Terni dal 2009, era indagato nell’ambito della cosiddetta Operazione Spada (dal nome della sede del Comune, Palazzo Spada), che la Procura di Terni sta portando avanti nel mondo delle cooperative che operano nel territorio comunale cercando di far luce sulla conclamata alterazione delle regole di mercato per favorire alcune coop.
Secondo quanto riporta una lunga nota a firma del procuratore della Repubblica della città umbra Alberto Liguori, sarebbero stati descritti i meccanismi che "alla fine hanno garantito un monopolio perfetto nel territorio ternano nel settore degli appalti di servizi al medesimo raggruppamento di imprese cooperative".
A novembre fece scalpore una maxi perquisizione all'interno degli uffici comunali ma anche in abitazioni private, in cui si parlò di almeno sedici indagati e ora, sei mesi dopo quel blitz di polizia e finanzieri in Comune, arrivano i primi provvedimenti giudiziari.

24 maggio 2017