Convegno Sum#01 Capire il futuro
Il futuro non è la piattaforma Rousseau del M5S e il capitalismo, ma la lotta di classe e il socialismo

Aprire una vetrina per presentare il M5S e i suoi leader come nuova forza “responsabile” di governo, alfiere delle nuove tecniche digitali e della “democrazia” di Internet, davanti ai poteri che contano nel mondo delle imprese avanzate, dell'innovazione tecnologica e dell'informazione, per avere il loro consenso e il loro prezioso appoggio in vista delle imminenti elezioni politiche: era questo l'obiettivo del convegno Sum#01 Capire il futuro organizzato l'8 aprile a Ivrea, nell'area dello stabilimento dell'Olivetti, da Davide Casaleggio ad un anno dalla scomparsa del padre Gianroberto, cofondatore del M5S insieme a Grillo.
Non a caso il convegno - a cui oltre ai massimi calibri del movimento, da Grillo a Di Battista, da Di Maio a Fico, parlamentari e amministratori, tra cui la sindaca di Torino, Chiara Appendino e quella di Roma, Virginia Raggi, hanno partecipato rappresentanti di multinazionali ad alta tecnologia, esperti del mondo dell'innovazione e dell'informazione, magistrati, sociologi e giornalisti di grido più o meno vicini al movimento - è stato ribattezzato dai media “la Leopolda del M5S”, per le evidenti analogie di forme, contenuti e intenti politici con le annuali kermesse renziane di Firenze. A cominciare dagli slogan centrati sulla parola magica “futuro”, tanto che lo slogan “Il futuro è già qui” con il quale Casaleggio ha chiuso la manifestazione riecheggiava in aperta concorrenza quello renziano della Leopolda 2016 (“E adesso il futuro”).
Perché ad Ivrea e perché all'Olivetti? Perché lavorando all'Olivetti negli anni '70 il padre aveva iniziato la sua carriera, ha spiegato Casaleggio. Ma noi pensiamo che ci sia anche un altro motivo, che è quello di appropriarsi dell'immagine dell'industria diretta dagli anni '30 da Adriano Olivetti come simbolo di un capitalismo “illuminato”, capace di coniugare innovazione tecnologica e “attenzione” ai problemi sociali, che è proprio l'immagine che il M5S vuole offrire di sé e che Casaleggio ha voluto sancire con questo convegno. Tant'è vero che il primo a portare il saluto alle circa mille persone presenti in sala è stato il nipote di Adriano Olivetti, che è anche il segretario della fondazione a lui intestata, Beniamino de' Liguori Carino. Cosa che è stata interpretata anche come un segnale di vicinanza tra gli eredi Olivetti e la famiglia di Casaleggio, di cui si parla tra l'altro come possibile candidato a sindaco del Comune di Ivrea.

Dialogo coi “poteri forti” per andare al governo
“Non siamo qui per fare politica, ma per programmare il futuro”, ha risposto Casaleggio smentendo che quella di Ivrea volesse essere una “Leopolda del M5S”. Ma è stato smentito a sua volta da Di Battista, che a margine della kermesse ha dichiarato: “C'è sempre più consenso intorno a noi, perché parliamo di soluzioni che saranno leggi dello Stato quando saremo al governo”. E anche Di Maio, pur ribadendo che “la Leopolda non c'entra niente” e che “le persone che sono qui oggi a Ivrea non sono del M5S, hanno la propria indipendenza personale e professionale”, non ha mancato di sottolineare il vero obiettivo politico dell'iniziativa: “Onoriamo Casaleggio, un uomo che non ha mai mollato – ha detto infatti il vicepresidente della Camera e papabile candidato premier del M5S - , per lui le cose impossibili non esistevano. Ha fondato la prima forza politica e che probabilmente cambierà il nostro Paese”.
Il M5S si prepara quindi a governare il Paese, si sente a un passo da Palazzo Chigi e cerca interlocutori e soprattutto agganci nei “poteri forti” in tutti i campi: nel mondo dell'industria, della finanza, della scienza, dell'innovazione tecnologica, delle istituzioni e dell'informazione, che finora avevano guardato con sufficienza, se non con diffidenza, a questo nuovo soggetto spuntato come un fungo nel panorama politico, ma che ora cominciano giocoforza a dover prendere in seria considerazione come possibile prossima forza di governo. “Se parli con le aziende – ha confidato un organizzatore del convegno all'Huffington Post -, vedi che il problema se lo stanno ponendo. Uno di una multinazionale mi ha detto che alle relazioni esterne ha assunto un professionista in grado di parlare con i Cinque Stelle. Capisci? Uno che li conosca, che sappia come ragionano, che li sappia avvicinare e ci sappia parlare”.
É in questo quadro che tra gli invitati a parlare figuravano personaggi di peso come Fabio Vaccarono, amministratore delegato di Google Italia, Giorgio Metta, vicedirettore scientifico dell'Istituto italiano di tecnologia, Davide Corsini, Ceo di Danieli Telerobot, Andrea Boraschi, responsabile energia e clima di Greenpeace Italia, Nicola Bedin, managing director dell'Ospedale San Raffaele di Milano, il magistrato Sebastiano Ardita (il procuratore capo di Milano, Francesco Greco ha preferito disertare la presenza per evitare polemiche), il sociologo Domenico De Masi, il saggista Aldo Giannuli, oggi consigliere del movimento, e giornalisti e personalità del mondo dell'informazione come Nuzzi, Freccero, Mentana, Travaglio, Paragone e altri.

Trilateral e Google nuovi interlocutori del M5S
Particolarmente significativa la partecipazione di Paolo Magri, direttore dell'Istituto di studi politici internazionali (Ispi), che è anche segretario del Gruppo italiano della Commissione Trilateral. Un'organizzazione che lo stesso M5S aveva bollato in passato come “una loggia paramassonica”, e in particolare “una lobby di banchieri e petrolieri tra le più influenti del mondo con l'obiettivo di influire sulle scelte dei vari governi nazionali”, secondo la definizione del deputato Carlo Sibilia al tempo della riunione plenaria mondiale tenutasi il 14-16 aprile 2016 a Roma con la partecipazione degli allora ministri Boschi e Gentiloni. Segno che ora che sentono odore di governo i 5 Stelle sono pronti a interloquire anche con la grande finanza massonica internazionale.
Tra gli interventi quello che ha riscosso maggior successo è stato quello dell'ad di Google Italia, il quale ha tracciato un quadro idilliaco del mondo futuro digitalizzato, in cui grazie alla moltiplicazione delle App e allo sfruttamento appieno del “potenziale immenso di Internet”, avremo “ogni impresa trasformata in una piccola multinazionale”, un mondo “guidato dai dati”, una completa “riconversione del capitale umano”, e così via. Una sorta di età dell'oro digitalizzata che è molto in sintonia con le idee utopistiche vagheggiate da Gianroberto Casaleggio e propalate da Grillo, e ora fissate nell'ideologia e nel programma di governo del M5S elaborati e gestiti in esclusiva dalla Piattaforma Rousseau, di proprietà privata della Casaleggio Associati di Davide Casaleggio.
L'idea di fondo è quella infatti di una società interclassista, economicamente organizzata in un capitalismo “illuminato”, capace di assicurare come nel modello tracciato da Google un perpetuo e sostenibile progresso tecnologico e sociale, grazie al digitale e alla rete, dove non esiste più lotta di classe e dove la democrazia si esercita esclusivamente tramite Internet, per selezionare un “governo dei migliori”, naturalmente con la indispensabile mediazione di piattaforme digitali come la Rousseau.

Il futuro secondo Grillo e Casaleggio
“Futuro – ha detto Grillo sul suo blog a commento dei fatti del G8 di Genova e all'indomani della kermesse di Ivrea - significa evitare gli scontri e continuare a riflettere, disegnandocelo il futuro, riappropriarcene senza violenza... non è più tempo di manifestazioni di piazza a carattere provocatorio, facili a sfogare nella violenza, è diventato il tempo di disegnare il nostro futuro, per questo siamo qui”. In sostanza il messaggio è: basta con la lotta di classe. Dateci i voti per andare al governo e il futuro ve lo cambiamo noi.
E non a caso, intervenendo per la prima volta in tv alla trasmissione Otto e mezzo su La7 per presentare il convegno di Ivrea, Casaleggio ha così tagliato corto alla domanda del sociologo De Masi sulla scelta del M5S tra politiche liberali e socialdemocratiche: “Categorie sorpassate, io vedo la democrazia rappresentativa in forte crisi”. Continuando poi con un'esaltazione della piattaforma Rousseau, “donata al Movimento”, che “io aiuto gratuitamente”, e che secondo la teoria di suo padre, “lascia la democrazia libera di fluire”.
Il futuro secondo Casaleggio padre e figlio, propagandato dal qualunquista e narcisista borghese Grillo, e quale è stato tratteggiato a Ivrea, sarebbe quindi la piattaforma Rousseau del M5S e il capitalismo, sia pure imbellettato di tecnologia fantascientifica, di pacifismo e di collaborazione tra le classi! un altro colossale inganno, cioè, per tenere ingabbiate nelle istituzioni parlamentari le masse astensioniste che aspirano a cambiare veramente la società, e non a sostituire semplicemente un governo borghese con un altro.
Il futuro, per il proletariato e le masse popolari, non può che essere invece la lotta di classe e il socialismo, l'unica via per conquistare l'emancipazione dallo sfruttamento, dalla miseria e dall'oppressione del capitalismo.
 
 
 

7 giugno 2017