Napoli
De Magistris e De Luca uniti per la gestione delle Universiadi 2019
Il sindaco: “Un buon auspicio per i futuri rapporti”

Redazione di Napoli
“La stretta di mano non dovrebbe avere un rilievo politico ma poiché si parla di un gelo istituzionale molto forte tra me e il presidente De Luca, credo che la stretta di mano e lo scambio di qualche parola siano un segnale positivo”. Così Luigi De Magistris all’indomani della “stretta di mano istituzionale” di giovedì 25 maggio con cui il sindaco di Napoli e il governatore della Campania hanno siglato un patto per agire indisturbati nell’organizzazione delle Universiadi che si svolgeranno nel capoluogo campano nel 2019. Un patto concluso nel salotto borghese del caffè Gambrinus, tra piazza Trieste e Trento e via Chiaia, con un lavoro di tessitura dei capi di gabinetto Sergio De Felice e Fulvio Bonavitacola, sodali di De Luca, da una parte e l’ex carabiniere Attilio Auricchio e il fratello dell’ex pm, Claudio De Magistris, dall’altra, dietro le quinte per favorire il “riavvicinamento” dei due in occasione dell’inaugurazione di “Futuro Remoto”.
Trait d’union è stato sicuramente l’ex UDC Raimondo Pasquino che non a caso ha subito ottenuto, in qualità di responsabile proprio dell’Agenzia per le Universiadi, l’affidamento dello stadio Collana del quartiere Vomero da parte della giunta De Luca. Da tempo, d’altronde, che l’ex pm aveva dato segni di “cooperazione istituzionale” invitando De Luca ad addivenire a un tavolo comune (come ad esempio quello sui trasporti urbani ed extraurbani) per superare le divergenze con il già sindaco di Salerno: “credo che si possa dire che la stretta di mano sia un gesto non solo di galanteria ma con valore di buon auspicio per i futuri rapporti”. Secondo Pasquino non si è trattato di una stretta di mano fugace ma i due si sono cercati per tutto il tempo dell’evento, segno di come l’acredine anti-PD sia stata sempre una bolla di sapone, al punto che i quotidiani del regime neofascista parlano di prossimi incontri distensivi con il nuovo duce Renzi sui temi di Bagnoli, Zona Est e Ovest di Napoli e così via, ossia i temi sui quali fino ad ora sembrava che la giunta arancione avesse opposto una “barriera”, ma rivelatasi soltanto fumo negli occhi per le masse popolari.
 

7 giugno 2017