Paziente ricoperta di formiche in un letto dell’Ospedale San Paolo di Napoli
“i responsabili del disastro sanitario sI DEVONO DIMETTERE”

Redazione di Napoli
Un gravissimo caso di degrado e malasanità è avvenuto all'Ospedale San Paolo di Napoli domenica 11 giugno. Una fotografia inequivocabile scattata dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, membro della commissione Sanità, ha impresso l’immagine di una donna ricoverata in fin di vita in Medicina Generale al quinto piano del nosocomio circondata dalle formiche in un letto sporco. Secondo una prima ricostruzione risulterebbe che da qualche foro nei muri della stanza del nosocomio sarebbero spuntati gli insetti attratti dai rami sporgenti delle sacche di glucosio rotte, sacche che alimentano i pazienti gravi e che hanno rappresentato l'esca per le formiche.
Un fatto inaccettabile che ha scatenato l’ennesima polemica sulla situazione della sanità pubblica in Campania, questa volta colpendo uno dei plessi meglio attrezzato nel napoletano e che rappresentava un fiore all’occhiello del settore in Campania. La foto di Borrelli – probabilmente avvertito dal personale sanitario interno – ha visto l’immediata replica del direttore sanitario del San Paolo, Vito Rago: “le formiche sono sul letto, non sul corpo della paziente, ma di sicuro questo è un fatto che non doveva assolutamente accadere. Abbiamo preso immediati provvedimenti: sono mortificato. Il fatto è vero”.
Durissimo il Codacons: “una vergogna inaudita che regala a Napoli il titolo di capitale italiana della malasanità. Dopo il caso dei furbetti del cartellino del Loreto Mare e quello del Cardarelli con i pazienti stipati nei corridoi, un nuovo scandalo investe la sanità a Napoli. - afferma il presidente Carlo Rienzi - È disumano e contro qualsiasi basilare regola igienico-sanitaria che il letto di un paziente sia infestato dalle formiche, un episodio che dovrà portare ad inevitabili conseguenze per tutti i responsabili”.
Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori ha chiesto, poi, in una nota le dimissioni non solo del primario del reparto e del direttore sanitario del nosocomio, anche degli assessori comunali e regionali competenti “in segno di rispetto verso i cittadini”.
In entrambi i casi, anche se non vengono citati dal Codacons direttamente, i responsabili politici dello sfascio della sanità a Napoli e in Campania sono il presidente della regione Vincenzo De Luca - che non ha mai assegnato la delega a un assessore, trattenendola per sé - e il sindaco di Napoli Luigi De Magistris.
De Luca butta la colpa genericamente sulla camorra, senza fare, come al solito, nomi e cognomi: “La sanità della Campania è un disastro e stiamo lavorando all’ultimo respiro per riqualificare una sanità che ha delle eccellenze ma è stata per tanti decenni al servizio della politica politicante, inquinata da camorristi, da affaristi di ogni tipo”. Sta di fatto che in due anni sulla poltrona di palazzo S. Lucia De Luca non è riuscito a cambiare la situazione lasciata dalle precedenti giunte Bassolino e Caldoro. Men che meno sta facendo il “rivoluzionario” arancione De Magistris che vede senza intervenire la chiusura sistematica di ben tre ospedali storici di Napoli, il “Vecchio Pellegrini” a Montesanto, “Annunziata” a Forcella e “San Gennaro” alla Sanità.
Mentre la Procura di Napoli ha aperto un'inchiesta sull’accaduto con i primi accertamenti scattati il 15 giugno presso l’ospedale, tardiva risulta l’azione del ministro della Sanità del governo Gentiloni, Lorenzin, già in carica con Renzi, di inviare gli ispettori, senza che in questi anni abbia mosso un dito per far fronte al disastro sanitario campano.
Duro infine il commento della CGIL: “Siamo di fronte ad un altro episodio di degrado in una struttura pubblica, - ha affermato Alfredo Garzi, segretario generale FP CGIL- un episodio vergognoso di una gravità inaudita che lede la dignità della persona, che lascia sgomenti i cittadini e che offende i tanti lavoratori. Si tratta dell’emblema del degrado organizzativo in cui versa la sanità in Campania a causa delle politiche di austerità e di tagli che stanno negando il diritto alla salute ai cittadini e il diritto a un lavoro dignitoso ai professionisti della sanità”.

28 giugno 2017