Secondo l’Agenzia delle Entrate con dati del 2015
Cresce il divario tra ricchi e poveri sotto la giunta De Magistris
Aumentano le famiglie con reddito annuo tra zero e i 10 mila euro

Redazione di Napoli
Sotto l’amministrazione arancione del sindaco De Magistris Napoli si è notevolmente impoverita. È questo il quadro che emerge in un rapporto sul 2015 reso pubblico nei dati da parte della Agenzia delle Entrate che registra l’aumento di divario tra i poveri e i ricchi in città, con una Napoli di Paperoni contro una Napoli senza reddito.
Secondo il rapporto dell’ente nella sola area urbana del capoluogo campano i redditi superiori ai 120mila euro sono lo 0,97 per cento (che corrispondono a 4.645 persone), contro una media nazionale dello 0,69; più alta pure la percentuale dei redditi napoletani compresi tra i 55mila e i 120mila euro. Per contro la percentuale dei napoletani senza reddito, lo 0,60% contro lo 0,39% nazionale, con una percentuale particolarmente alta dei redditi da zero a 10mila euro (in città sono il 35,18%, in Italia il 30,20%).
Massimo Marrelli, ex rettore della Federico II e professore emerito di Scienze delle Finanze, sottolinea che i dati espressi alle Agenzie delle Entrate confermano la sperequazione e la concentrazione del reddito in poche mani, quelle a cui le banche guardano con interesse crescente: “le cifre su cui si ragiona - aggiunge Marrelli - sono quelle delle imposte e quindi occorre aggiungere una variabile: l’opportunità di evasione più spiccata tra i redditi centrali che riguardano spesso l’imprenditoria minuta, costituita a Napoli da piccole e medie aziende che nascono e muoiono nel giro di un paio d’anni”.
Si conferma, dunque, una crescente povertà sotto l’amministrazione “rivoluzionaria” di De Magistris, dove aumentano le famiglie che non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena. Un dato di fatto segnato dalla emigrazione dei giovani al Nord Italia o all'estero e la dilagante disoccupazione aggravata dalla mancanza di uno straccio di piano di lavoro che la giunta arancione non ha saputo nemmeno tratteggiare in questi anni, lasciando in pratica il proletariato e le masse popolari nell’abominio della povertà.
 

28 giugno 2017