In un ufficio Inps di Torino
Disoccupata si dà fuoco, salvata da un migrante

Lo scorso 27 giugno una donna disoccupata di 46 anni si è data fuoco dentro gli uffici dell’Inps di corso Giulio Cesare che si trovano nel quartiere popolare di Barriera Milano, a Torino, procurandosi ustioni sul 25% del corpo, tanto da dover essere ricoverata prima all’ospedale San Giovanni Bosco per essere poi trasferita al centro grandi ustionati del Cto. Gli immediati soccorsi prestati soprattutto da un cittadino marocchino, che ha immediatamente preso e usato un estintore e da altri presenti hanno evitato danni peggiori rispetto alle gravi ustioni riportate al volto, alle braccia e al torace.
La donna, giunta allo sportello dell’ufficio, ha dapprima pronunciato alcune frasi che esprimevano l’esasperazione per la sua situazione lavorativa, poi ha tirato fuori dalla borsa una boccetta di alcool con cui si è cosparsa e poi altrettanto repentinamente si è data fuoco con un accendino, e il tutto è accaduto tanto velocemente da consentire ai presenti di capire cosa stava accadendo solo quando le fiamme avevano iniziato ad ardere.
La donna, già dipendente di una birreria di Settimo Torinese dove da oltre dieci anni svolgeva il servizio di pulizie, era stata licenziata lo scorso 13 gennaio in quanto la società che gestisce l’esercizio commerciale aveva deciso di affidare il lavoro di pulizia a una cooperativa, esternalizzando il lavoro. Ne era seguita una vertenza sindacale per l’ottenimento della liquidazione e, dopo un primo periodo di malattia, la donna aveva chiesto l'indennità di disoccupazione che però l’Inps aveva erogato soltanto dal 25 maggio in poi per un disguido burocratico, fatto quest’ultimo che ha esasperato la lavoratrice portandola a compiere il gesto estremo.
La tragedia avrebbe potuto avere un risultato ben più drammatico se Anas Sabi, il trentenne elettricista marocchino momentaneamente disoccupato che si trovava in coda nello stesso ufficio, non avesse avuto la lucidità di staccare immediatamente un estintore e il coraggio di avvicinarsi alla donna per spegnere le fiamme, in modo tale che il fuoco ha potuto ardere soltanto per qualche secondo sulla donna.
“Ringrazio il Signore per avermi dato la forza di reagire e per avermi fatto rimanere calmo e lucido”  ha dichiarato il giovane operaio, che ha aggiunto “prego per lei perché tutto si risolva per il meglio”.
Questa tragedia è un chiaro indicatore delle condizioni reali nelle quali si trovano le masse popolari, della tragedia dell’assenza di lavoro e della disperazione di strati sempre più larghi di popolo lavoratore, e a tutti questi fattori si aggiungono le lentezze burocratiche e la diminuzione del personale dell'Inps, criticità che possono lasciare senza sostentamento per lunghi periodi di tempo coloro che ne hanno diritto.

5 luglio 2017