Rapporto Istat
La disoccupazione risale a 11,3%, quella dei giovani a 37%

A maggio 2017 il tasso di disoccupazione sale all’11,3% (+0,2 punti percentuali) e quello giovanile al 37,0% (+1,8 punti). La stima degli occupati cala dello 0,2% rispetto ad aprile (-51 mila unità) attestandosi, dopo il forte incremento registrato il mese precedente, ad un livello lievemente superiore a quello di marzo. Il tasso di occupazione si attesta al 57,7%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali.
È la drammatica situazione fotografata dall'ultimo rapporto mensile Istat inerente il numero di occupati e disoccupati reso pubblico il 3 luglio scorso. L'Istituto nazionale di statistica infatti sottolinea ripetutamente che il calo congiunturale dell’occupazione, che si rileva principalmente per gli uomini, interessa tutte le classi di età ad eccezione degli ultracinquantenni.
Il calo del numero di occupati – scrive l'Istat - colpisce sia i lavoratori indipendenti che i dipendenti a tempo indeterminato e riguarda sia la componente maschile (-0,3%) sia, in misura più lieve, quella femminile (-0,1%). Di conseguenza il tasso di occupazione scende al 66,9% tra gli uomini (-0,2 punti percentuali) e al 48,5% tra le donne (-0,1 punti).
L’aumento della disoccupazione nell’ultimo mese è determinato dagli uomini (+2,8%) a fronte di una sostanziale stabilità tra le donne. Il tasso di disoccupazione maschile sale al 10,6% (+0,3 punti percentuali) mentre quello femminile rimane stabile al 12,4%.
La stabilità su base mensile degli inattivi tra i 15 e i 64 anni è frutto di un calo tra gli uomini (-0,2%) e di un aumento tra le donne (+0,1%). Il tasso di inattività maschile cala al 25,0% (-0,1 punti percentuali) mentre quello femminile sale al 44,6% (+0,1 punti).
Nel trimestre marzo-maggio, il tasso di occupazione è in crescita per entrambe i generi (+0,1 punti percentuali quello maschile, +0,2 punti quello femminile). Il tasso di disoccupazione è in calo per gli uomini di 0,2 punti e per le donne di 0,5 punti. Il tasso di inattività rimane stabile per gli uomini mentre cresce di 0,1 punti per le donne.
In forte calo rispetto ad aprile sia i lavoratori dipendenti (-0,1%, -13 mila) sia gli indipendenti (-0,7%, -38 mila). Tra i dipendenti il calo è determinato dai lavoratori permanenti (-0,2%, -23 mila) a fronte di un leggero aumento di quelli a termine (+0,4%, +10 mila).
Ma a pagare di più sono ancora una volta i giovani tra i 15 e 24 anni il cui tasso di disoccupazione ha raggiunto il livello record del 37%.
Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati), sottolinea l'Istat, è pari al 37,0%, in aumento di 1,8 punti percentuali rispetto al mese precedente. Il tasso di occupazione cala di 0,5 punti, mentre quello di inattività rimane invariato.
Guardando alle altre classi di età, il tasso di occupazione a maggio cala di 0,2 punti percentuali tra i 25 e i 49 anni, mentre cresce di 0,2 punti tra gli ultracinquantenni. Il tasso di disoccupazione cresce tra i 25-34enni (+0,5 punti) e i 35-49enni (+0,2 punti) mentre cala tra gli over 50 (-0,4 punti). Il tasso di inattività cala di 0,2 punti tra i 25-34enni, rimane stabile tra i 35-49enni e cresce di 0,1 punti tra gli over 50.
Il tasso di disoccupazione cresce su base annua nelle classi di età più giovani (+0,3 punti percentuali per i 15-24enni, +0,6 punti per i 25-34enni), rimane stabile tra i 35-49enni e cala tra gli ultracinquantenni (-0,8 punti).
Altro che “un milione di posti di lavoro grazie al Jobs Act” come ha affermato il nuovo duce Renzi al forum dei circoli PD il 1° luglio scorso. La verità è che tutte le righe e le colonne delle tabelle riassuntive elaborate dall'Istat iniziano col segno meno e confermano il totale fallimento della politica economica e sociale avviata da Renzi col famigerato Jobs Act e proseguita dal fedele Gentiloni.

12 luglio 2017