La “centrale della corruzione” a Trapani
Crocetta (PD) e la sottosegretaria Vicari (AP) indagati
Arrestato Fazio, candidato a sindaco del capoluogo siciliano

Una fitta rete di corruttele fra boss politici, funzionari e faccendieri per mantenere il monopolio del trasporto marittimo in Sicilia e in particolare sui redditizi collegamenti con le Isole minori finanziati dalla Regione con gare d'appalto fra i 63 e 93 milioni.
È l'inquietante scenario di mazzette, regalie, nepotismo, scambio di favori e altre utilità che emerge dall'inchiesta coordinata dal procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi, dall'aggiunto Dino Petralia e dai sostituti Luca Battinieri e Francesco Gualtieri e che il 19 maggio scorso ha portato all'arresto dell'armatore trapanese Ettore Morace (titolare insieme al padre Vittorio delle compagnie di navigazione Siremar e Liberty lines già Ustica lines); del deputato regionale Girolamo Fazio (PDL), ex sindaco di Trapani e adesso di nuovo in lizza per Palazzo Senatorio; del funzionario della Regione siciliana Giuseppe Montalto, segretario particolare dell’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Giovanni Pistorio (ex Udc, ora Centristi per l’Italia), anche lui coinvolto nell’inchiesta; e agli avvisi di garanzia per il governatore Rosario Crocetta (PD), accusato di concorso in corruzione, e per la sottosegretaria alle Infrastrutture Simona Vicari Alternativa Popolare (AP) costretta subito a dimettersi in quanto accusata di corruzione per aver ricevuto un Rolex in cambio dell'approvazione di un emendamento che riduceva l'Iva sul trasporto marittimo.
A inchiodare la Vicari ci sono anche una serie di intercettazioni telefoniche e ambientali con Ettore Morace sulla base delle quali la procura di Palermo si prepara a richiedere al Senato l'autorizzazione all'uso.
Anche il coinvolgimento di Crocetta è dovuto a una intercettazione tra lo stesso armatore e Marcello Di Caterina, già deputato nazionale del Pdl e collaboratore dell’ex ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi. Di Caterina, insieme alla Vicari è l'altro destinatario di uno dei due Rolex “regalati” nel natale scorso da Morace in cambio dei favori ottenuti.
“Il 12 settembre 2016 – annotano gli investigatori – Morace veniva chiamato da Di Caterina. Tra i vari argomenti affrontati tutti relativi ai trasporti marittimi e dopo avergli raccontato di aver invitato il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta sulla sua barca e di avergli pagato l’albergo a Filicudi, Morace riferiva che gli avrebbe inviato una mail sulla questione dell’Iva”.
Il nome del governatore viene tirato in ballo anche in un’altra occasione. “Degli sviluppi dell'ultimo evento – si legge a pagina 47 dell'ordinanza – (Morace ndr) informava pure Finocchiaro Massimo (attuale presidente dell’Ast, società dei trasporti della Regione Siciliana ndr) soggetto strettamente legato al presidente della Regione Siciliana Crocetta Rosario (anch’egli fra l’altro oggetto di attenzione investigativa nell’ambito dell’odierno procedimento) segnalandogli nel dettaglio che il martedì seguente il gruppo Ncd aveva intenzione di riproporre la nomina del ‘delinquente‘ (ovvero stante al tenore delle precedenti intercettazioni) il già citato Prestigiacomo”. Ovvero, Giuseppe Prestigiacomo, consulente non gradito a Morace la cui nomina a consulente della commissione trasporti dell’Assemblea regionale siciliana è stata bloccata dalla Vicari su richiesta di Morace tramite l'intervento "del collega di partito" Piero Alongi, deputato all'Ars.
Indagata anche l'ex deputata Marianna Caronia, adesso candidata nelle liste Ferrandelli che secondo l'accusa ha ottenuto da Morace una lauta liquidazione da ex dipendente della Siremar. Nel registro degli indagati c'è anche Salvatrice Severino, funzionaria del dipartimento Infrastrutture che si è interessata per far risolvere positivamente un contenzioso che Morace aveva con l'amministrazione regionale favorendolo nel predisporre il bando del 2014: la figlia della Severino lavorava alla Ustica lines.
Mentre Montalto, in cambio dei favori fatti, ha poi ottenuto da Morace l'assunzione di un amico giornalista nella sua società di navigazione.
Dalle carte emerge che Morace, in cambio dei favori ottenuti, ha pagato viaggi di soggiorno nelle Eolie e ha finanziato con 5 mila euro il movimento "Ripartesicilia" del governatore Crocetta e del senatore Beppe Lumia.
In conferenza stampa il procuratore Lo Voi ha spiegato che: "L'armatore Ettore Morace è entrato in contatto con un politico nazionale, attraverso un tramite, e ha così ottenuto l'approvazione di un emendamento che riduceva dal 10 al 4 per cento l'Iva sui trasporti marittimi urbani. Sia il politico, che il tramite hanno ricevuto in cambio due Rolex". Inoltre la Vicari si è attivata per far approvare nella Legge nazionale di stabilità una norma per riducerre l'Iva per il trasporto marittimo urbano. Morace dava poi alla Vicari un orologio Rolex del valore di oltre 5 mila euro.
La nomina di Prestigiacomo è stata ostacolata anche da Montalto e dall'ex deputata Marianna Caronia che fra l'altro hanno indotto anche "Il Movimento 5 stelle ad assumere una posizione contraria". In particolare il deputato 5 stelle Sergio Tancredi ha garantito il suo impegno per bloccare la nomina. In cambio la Caronia ha ottenuto da Morace l'impegno ad accogliere tutte le sue richieste a titolo di buonuscita dalla ex Siremar della quale la Caronia era dipendente. Inoltre la Caronia ha ricevuto 50 mila euro da Morace per prestazioni "inesistenti".
Fazio invece è accusato di aver fatto pressioni sull'ex presidente del Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana (Cga), Raffaele De Lipsis, per far rivedere una sentenza del Tar del 2017 che dava ragione alla Regione contro Morace su un vecchio contenzioso. De Lipsis si è poi attivato nei confronti dell'attuale presidente del Cga Claudio Zucchelli. Inoltre Fazio in qualità di deputato ha difeso gli interessi dell'armatore trapanese e ha esercitato "indebite pressioni" nei confronti della dirigente del servizio, Maria Piazza. In cambio Fazio ha ottenuto da Morace l'utilizzo di auto di lusso della compagnia, l'assunzione del nipote Roberto Fazio alla Liberty lines e cospicui contributi per la campagna elettorale.
Mentre la funzionaria Severino è accusata di aver favorito i Morace nel predisporre i bandi di gara e nel contenzioso che avevano con la Regione: "Versando in una condizione di conflitto di interessi derivante dal rapporto di lavoro a tempo determinato instaurato dalla figlia nella Ustica lines. Le gare, bandite nel 2014, sono state aggiudicate con un ribasso di appena lo 0,05 per cento alla Ustica lines.
Morace insomma ha corrotto tutti: dal governo locale, all'Ars fino al parlamento nazionale e a palazzo Chigi: “Ne è dimostrazione — scrivono gli inquirenti — una conversazione registrata tra Ettore e il padre Vittorio nel corso della quale il rampollo riferiva di essere stato il giorno prima a Filicudi a cena con il già sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Claudio De Vincenti, attuale ministro con delega al Mezzogiorno, che per stessa ammissione di Ettore era colui che lo aveva “aiutato nell’acquisizione della Siremar”.
"L'indagine è stata possibile grazie al coraggio e al valore di un dirigente regionale che ha segnalato il caso", ha precisato il procuratore aggiunto Dino Petralia. "Le indagini sono state condotte in tempi record, appena dieci mesi. Ci siamo trovati di fronte a una centrale della corruzione, con dei raggi anche in altri settori".
E pensare che proprio qualche giorno prima della retata, la compagnia di navigazione di Morace era stata premiata dal governatore Rosario Crocetta con una "speciale attestazione di merito come azienda di eccellenza". Il neoduce Renzi ha ora raggiunto un accordo con Crocetta per le elezioni siciliane del 5 novembre

6 settembre 2017