Il PMLI compatto attorno a Mao e risoluto a mettere in pratica i suoi insegnamenti nella lotta di classe
Cammilli rilancia con forza il pensiero e l'opera di Mao e la lotta del PMLI contro il capitalismo per il socialismo
Martenghi: Applichiamo le indicazioni concrete di Scuderi per dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso e avanzare sulla via dell'Ottobre verso l'Italia unita, rossa e socialista
Erne: Successo della missione in Russia, compiuta a nome del CC del PMLI, per omaggiare Lenin in occasione del centenario della Rivoluzione d'Ottobre

Anche quest'anno, come ogni anno dalla sua scomparsa, avvenuta il 9 settembre 1976, il PMLI ha ricordato degnamente Mao, con una pubblica e militante 41ª Commemorazione del grande Maestro del proletariato internazionale, che si è tenuta con successo il 17 settembre a Firenze, nella Sala delle ex Leopoldine della storica Piazza Tasso, nel quartiere popolare di San Frediano tanto legato alla storia del nostro amato Partito.
Ogni Commemorazione di Mao è per noi un evento politico speciale, che non ha nulla di rituale bensì è un appuntamento militante, che impegna tutto il Partito, dai dirigenti, alle istanze di base fino ai simpatizzanti attivi, a fare uno sforzo unitario per arricchire, in base al tema scelto per l'occasione e alla luce del pensiero di Mao, la linea politica, strategica e tattica che armerà il PMLI per affrontare con successo le lotte e le sfide che ad ogni nuovo anno si presentano. E anche stavolta il Partito ha centrato pienamente l'obiettivo, con la scelta di un tema di grande attualità e importanza strategica: “Mao e la lotta di classe contro il capitalismo per il socialismo”; con il brillante discorso tenuto a nome del Comitato centrale del PMLI dal compagno operaio Andrea Cammilli, Responsabile della Commissione per il lavoro di massa del Comitato centrale PMLI, e con l'importante contributo del discorso di saluto della compagna Monica Martenghi, Direttrice responsabile de “Il Bolscevico”, Organo del PMLI, che insieme al discorso di Cammilli forniscono a tutto il Partito una rinnovata e solida base di analisi della situazione politica e di indicazioni di lavoro, dalla quale partire per affrontare con slancio un nuovo anno di lotte.
Ai partecipanti, provenienti da ogni parte d'Italia, molti affrontando lunghi e faticosissimi viaggi, la sala si presentava con lo splendido addobbo rosso curato in ogni particolare dalle Commissioni di organizzazione e di stampa e propaganda del CC del PMLI, e realizzato dal Comitato provinciale di Firenze e da simpatizzanti attivi del Partito, tra i quali ultimi merita un particolare encomio l'infaticabile e sempre presente compagna Elisa. In fondo alla sala risaltava il rosso tavolo della Presidenza addobbato con bandiere del Partito, dietro il quale campeggiava il bel pannello con il ritratto di Mao e un gruppo di operai cinesi e la scritta a grandi caratteri riportanti il tema della Commemorazione. A entrambi i lati del tavolo due gruppi di bandiere dei Maestri e del PMLI, bandiere che ornavano anche le colonne della sala e alcuni punti delle pareti.
Le pareti erano ravvivate anche da diversi manifesti del PMLI, tra cui quello ufficiale della Commemorazione, quello dedicato al 73° Anniversario della Liberazione di Firenze, quello che invita all'astensionismo alle imminenti elezioni regionali in Sicilia, quello con l'appello ai giovani e agli studenti ad unirsi al PMLI, quello contro il governo Gentiloni, con Renzi vestito da Mussolini e Gentiloni da giovane Balilla, e quello per il centenario della Rivoluzione d'Ottobre con Lenin e Stalin sullo sfondo dell'assalto al Palazzo d'Inverno. Vicino all'ingresso, ad accogliere gli intervenuti, un tavolo rosso con i libri, gli opuscoli di Giovanni Scuderi, gli audiovisivi, le spille e altro materiale di propaganda del Partito. Un sottofondo musicale di canzoni proletarie e partigiane e dei tre Inni del Partito completava il clima di calda accoglienza dei partecipanti.
Il Segretario generale del PMLI, compagno Giovanni Scuderi, è stato come sempre sollecito e infaticabile nel voler salutare e abbracciare personalmente tutti i delegati e i simpatizzanti via via che arrivavano, contribuendo ad animare e riscaldare il clima di fraternizzazione che si è subito creato nella sala. A ciascuno di essi rivolgeva parole di affetto e indicazioni preziose per il loro lavoro, ed essi lo ricambiavano con altrettanto affetto e calore.
 

Il saluto di Monica Martenghi ai partecipanti
Puntualmente alle ore 10, dopo che sulle note de “L'Internazionale” musicata in Cina quando Mao era in vita i compagni dirigenti hanno preso posto al tavolo della presidenza, con al centro il Segretario generale con il compagno Cammilli al suo fianco, Monica Martenghi, a nome del Comitato centrale del Partito, ha aperto la Commemorazione per salutare gli intervenuti e per tenere un importante e applauditissimo discorso, pubblicato integralmente su questo numero del giornale, che ha ben introdotto i successivi interventi dei delegati delle istanze di base e dei simpatizzanti, e lanciato splendidamente il tema della Commemorazione poi illustrato da Cammilli.
La compagna ha salutato e ringraziato tutte le compagne e i compagni provenienti da tutta Italia, dal Piemonte alla Sicilia, sopportando lunghi, disagevoli e costosi viaggi, chi partecipava per la prima volta alla nostra iniziativa, chi pur non potendo partecipare aveva inviato messaggi di saluto e, con particolare, calore tutti i compagni con gravi problemi di salute, alcuni dei quali presenti. Ha poi ricordato “con eterna gratitudine” i nostri compagni deceduti, a cominciare dalla cara e indimenticabile Nerina “Lucia” Paoletti, e ha ricordato con vibrante commozione la recente scomparsa dello storico simpatizzante attivo del Partito, Lorenzo Santoro, facendone una breve ma toccante biografia commemorativa di esemplare marxista-leninista e invitando tutti ad osservare un minuto di silenzio in suo onore. Al termine del quale la compagna ha pronunciato forte: “Lorenzo Santoro, presente!”, tra gli applausi della sala commossa.
Martenghi ha ringraziato poi tutte le compagne e i compagni delle istanze e delle Commissioni che hanno preparato e addobbato la sala e tutti coloro che hanno concorso al pagamento delle spese, e ha denunciato con sdegno tutti i media borghesi che ancora una volta hanno completamente ignorato la commemorazione, confermando il vergognoso silenzio stampa da sempre osservato verso il nostro Partito per non farlo conoscere alle masse. Ha espresso poi il cordoglio del PMLI per i morti di Livorno e la sua solidarietà alla popolazione colpita dalla recente e devastante alluvione, così come alla popolazione di Ischia colpita dal terremoto.
La compagna ha denunciato la mattanza dei morti e degli infortuni sul lavoro in preoccupante crescita, eloquente risultato della legge capitalista del massimo profitto con la minima spesa, così come l'altra intollerabile mattanza del femminicidio e la violenza sulle donne e le persone transessuali, frutto della cultura borghese antifemminile, razzista e xenofoba. In questo quadro ha stigmatizzato anche come una vergogna istituzionale il recente stupro di due studentesse americane compiuto da due carabinieri a Firenze.
Entrando nel merito della situazione politica e i nostri compiti, Martenghi ha denunciato con forza il governo Gentiloni, “la faccia pulita di Renzi”, definendo l'attuale premier e il suo nuovo Scelba, Minniti, “affetti da manganellomania”: “Una malattia che può essere debellata solo mandando a casa il governo”, ha esclamato la compagna tra gli applausi. Passando poi sinteticamente in rassegna i temi di più scottante attualità, ha fornito preziose indicazioni per il lavoro che ci attende nella nuova stagione politica che si apre. E soprattutto ha sviluppato un'approfondita analisi dei problemi e delle difficoltà oggettive, di natura economica, ma anche politica, organizzativa e soggettiva, che ostacolano e ritardano il radicamento del partito tra le masse laddove è presente.
A questo proposito ha spronato tutti con energia ad armarsi delle cinque fiducie, a non cadere nel pessimismo se non arrivano i risultati sperati, ma ad applicare senza indugio e meticolosamente le indicazioni concrete che ci ha dato il Segretario generale alla recente Festa per il 40° compleanno del PMLI, per dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso e avanzare sulla via dell'Ottobre, verso l'Italia unita, rossa e socialista. Due indicazioni delle quali, di importanza fondamentale, ha ricordato, sono il fare campagne per il lavoro e sedersi intorno a un tavolo per discutere i tre elementi che compongono la parola d'ordine “studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi”: “Chi non fa questo non può lamentarsi che le masse non ci capiscono”, ha avvertito la compagna.
Martenghi ha poi presentato il relatore ufficiale, compagno Andrea Cammilli, ripercorrendone sinteticamente la lunga ed esemplare biografia di figlio della classe operaia, sindacalista rosso e marxista-leninista, e ricordando la sua partecipazione, anche con ruolo dirigente, a numerose manifestazioni nazionali a Roma e Milano, i suoi interventi sindacali nelle assemblee di fabbrica, dell'Anpi e del Direttivo della Filctem-Cgil di Pisa di cui fa parte, nonché i suoi importanti contributi alla Commissione per il lavoro di massa del CC del PMLI, che oggi dirige magistralmente dopo aver degnamente raccolto il testimone dalle mani del compagno Emanuele Sala, impossibilitato a continuare a dirigerla per gravi problemi di salute.
Concludendo il suo discorso, e richiamando quanto detto da Scuderi alla Festa per il 40° del PMLI, la compagna ha ricordato che i prossimi anni saranno altrettanto se non più duri di quelli passati, ma ciò non ci deve spaventare, perché per noi non esiste una felicità più grande di servire con tutto il cuore il Partito, il proletariato, le masse e la causa del socialismo. E ha esortato con forza chi la pensa come noi e crede veramente nel socialismo ad unirsi al PMLI, chiudendo il suo magistrale ed entusiasmante intervento con il lancio delle parole d'ordine “Mao, Mao, Mao” e “PMLI, PMLI, PMLI” scandite ciascuna per due volte insieme alla sala plaudente.
 

L'informativa del compagno Erne
Martenghi ha quindi invitato il compagno Erne a salire sulla tribuna per un'informativa sull'omaggio che a nome del Comitato centrale del PMLI, in occasione del Centenario della Rivoluzione d’Ottobre, ha reso a Lenin presso la sua casa natale a Ulyanovsk e la residenza dove è morto, a Gorky Leninskiye. La compagna lo ha ringraziato con calore per l'importante missione compiuta con abnegazione, mettendo in campo le sue ben note capacità politiche, organizzative, tattiche, diplomatiche e di iniziativa, e senza pesare sulla cassa quasi vuota del Partito, indicandolo come un esempio per tutto il PMLI. E ha ringraziato calorosamente anche Vladimir, caro e fedele amico del Partito, che l’ha assistito molto bene dal punto di vista fotografico, organizzativo e logistico.
Nell'illustrare brevemente la sua missione, informando i presenti che potranno leggere l'intero reportage su “Il Bolscevico” in uno dei prossimi numeri, Erne ha esordito sottolineando che la visita è stata un successo politico, che insieme alla pubblicazione della Storia del Partito comunista (bolscevico) dell'URSS e alla prossima pubblicazione del documento del CC sulla Rivoluzione d'Ottobre, rappresentano, come gli ha detto il compagno Scuderi al suo ritorno, “un ideale trinomio che non passerà inosservato in Italia e all'estero ”.
Tra il materiale commemorativo del Partito portato dal compagno, e preparato a cura della Commissione di stampa e propaganda del CC del PMLI, vi erano due targhe commemorative dedicate a Lenin e Stalin e due manifesti, quello del centenario della Rivoluzione d'Ottobre e uno ad hoc con Lenin e Stalin, che hanno particolarmente colpito l'attenzione di russi e stranieri.
Un particolare e caloroso applauso è stato riservato dal pubblico al giovane Vladimir che lo ha validamente aiutato. Erne ha riferito dell'omaggio reso a Lenin nella sua città natale di Ulianovsk (ex Simbirsk), e di quello successivo a Gorky Leninskiye, dove Lenin morì il 21 gennaio 1924. Qui, nella casa museo di Lenin e nel museo a lui dedicato ha potuto visionare documenti e manoscritti originali di sue opere, nonché donare al museo il dvd del Partito realizzato in occasione del 90° della Rivoluzione d'Ottobre e deporre il numero storico del nostro giornale, il n. 3 del 2004, con l'inizio della pubblicazione a puntate della vita e dell'opera di Lenin, poi raccolte in volume. A questa notizia la sala è scattata in un applauso entusiastico, a cui si sono aggiunti i calorosi complimenti personali di Scuderi a Erne e a Vladimir.
Il compagno ha poi riferito della visita a Mosca, dove Putin ha inscenato una misera mostra sul centenario, di bassissimo profilo, visionabile in meno di mezz'ora, allestita in quattro stanzette del Museo di storia contemporanea, spogliando quasi del tutto quello che fino a pochi anni fa era il Museo della Rivoluzione. Una mostra volta a contraffare la storia e “riconciliare” il popolo russo in chiave nazionalista e imperialista: “Del resto cosa c'era da aspettarsi da un vertice di rinnegati e ingannatori che fanno da stampella alla politica estera da superpotenza imperialista della Russia?”, ha esclamato Erne tra gli applausi.
I marxisti-leninisti italiani, ha detto a questo punto il compagno, hanno risposto invece deponendo un mazzo di fiori e una targa celebrativa sulla tomba di Stalin e altrettanto hanno fatto all'ingresso del Mausoleo di Lenin, omaggio che ha attirato l'attenzione generale. E in altri due siti con statue e busti di Lenin: “Un'esperienza bellissima, emozionante e istruttiva – ha concluso il compagno Erne tra gli applausi scroscianti della sala - da cui torniamo più forti e fiduciosi e da cui riportiamo un'importante testimonianza sull'amore che ancora adesso il glorioso popolo russo nutre verso Lenin e Stalin”.
 

Il saluto delle istanze di base e dei simpatizzanti
Dopo l'informativa del compagno Erne, Martenghi ha letto il messaggio di calorosi auguri per il 40° Anniversario della fondazione del PMLI inviato il 9 settembre dal Partito comunista (marxista-leninista) di Grecia, già pubblicato sul numero 33 de “Il Bolscevico”, invitando poi la delegazione ad hoc ad andare a deporre l'omaggio floreale del Partito alla lapide dedicata ai martiri di Piazza Tasso trucidati dai nazifascisti il 17 luglio 1944, invitando la sala a salutarli con un applauso.
Prima di dare la parola ai delegati delle otto istanze di base selezionate dalla Commissione per il lavoro di organizzazione del CC del PMLI e a quattro simpatizzanti del PMLI per gli interventi di saluto alla Commemorazione, la compagna ha letto l’elenco delle Istanze di base del Partito che non hanno potuto prendere la parola, la lista delle Istanze di base del Partito assenti per motivi di salute, professionali o economici e che hanno inviato un messaggio di saluto, e la lista dei simpatizzanti e degli amici del PMLI e che hanno inviato un messaggio di saluto e che non erano presenti, informando che i saluti dei simpatizzanti e degli amici del Partito verranno pubblicati su questo numero de “Il Bolscevico”.
Gli interventi delle delegate e dei delegati e delle simpatizzanti e dei simpatizzanti, accompagnati spesso dalle esclamazioni di assenso e di incoraggiamento del compagno Scuderi e dai calorosi applausi della sala, sono riusciti ad esprimere in maniera militante e corale la compattezza di tutto il Partito attorno a Mao e la sua risolutezza a mettere in pratica i suoi insegnamenti nella lotta di classe. Sottolineando in vario modo i grandi meriti di Mao nella lotta contro il capitalismo, l'imperialismo e il revisionismo, il suo inestimabile contributo allo sviluppo del marxismo-leninismo e l'attualità dei suoi insegnamenti, che ci ispirano e ci guidano nella lotta di classe di ogni giorno, in quella strategica per il socialismo e in quella a medio termine, ribadita anche dalle più volte richiamate indicazioni del compagno Scuderi in occasione del 40° della fondazione del Partito, per dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso e radicarlo ed espanderlo in tutto il Paese.
Così come tutti gli interventi hanno richiamato ed esaltato la gloriosa Rivoluzione d'Ottobre, di cui quest'anno ricorre il centenario, che ha ispirato Mao per la Rivoluzione cinese e deve ispirare ancora oggi tutti i sinceri anticapitalisti e fautori del socialismo. Alcuni interventi hanno denunciato il governo Gentiloni e la sua politica neofascista, antipopolare, razzista e interventista. E questo pur facendo un encomiabile sforzo per offrire ai partecipanti, nei pur stringatissimi tre minuti a disposizione, brevi ma illuminanti squarci sui problemi politici, sindacali e sociali locali e sui propri sforzi per radicare il Partito nella loro realtà locale.
Come ha fatto ad esempio il delegato della Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli, Andrea, denunciando la politica di gestione allo sfascio della sanità pubblica campana ad opera del governatore De Luca e quella demagogica del finto “rivoluzionario” De Magistris a Napoli. Cogliendo spunto da questo intervento per lanciare un'importante indicazione concreta diretta a tutto il Partito, ma in particolare alle istanze locali, il Segretario generale ha detto: “Bisogna migliorare il lavoro. È molto importante, molto importante per tutti quanti, e anche per quanto riguarda me stesso. Ma certe città – e lo ha sottolineato il compagno Andrea - hanno bisogno assolutamente di migliorare il lavoro. Specie quelle città come Napoli che si trovano di fronte a un grosso imbroglione politico, l'ex pm De Magistris. Auguri ”.
Impossibile per ragioni di spazio dare conto di tutti questi interventi, tutti ugualmente importanti e preziosi, alcuni dei quali sono del resto pubblicati su questo stesso numero del giornale, ma ne citiamo almeno alcuni come rappresentativi dello spirito di unità intorno a Mao, al Partito, al marxismo-leninismo-pensiero di Mao e al socialismo: tra questi quello molto forte del simpatizzante Alberto Signifredi di Parma che, richiamandosi all'esempio della Rivoluzione d'Ottobre, ha invitato a lottare contro l'opportunismo e il revisionismo all'interno del movimento operaio, e ha esaltato il PMLI per aver smascherato i falsi partiti comunisti italiani. Egli ha affermato con forza che “il comunismo non è rifondabile”, e sottolineando che tutte le cosiddette alternative di “socialismo del XXI secolo” non sono altro che rimasticature della “terza via” socialdemocratica. Al termine del suo intervento il compagno Scuderi l'ha chiamato alla presidenza per abbracciarlo.
Citiamo poi il toccante ma anche vigoroso intervento della compagna Liliana Sansebastiano di Cuneo - una “novantaduenne compagna esemplare simpatizzante e generosa sostenitrice economica del Partito”, come ha ricordato Martenghi nel darle la parola - che ha rivolto dal podio un vibrante “appello alle ragazze e ai ragazzi che si battono per un nuovo mondo”, a prendere coscienza che “soltanto con gli insegnamenti dei cinque Maestri e del nostro Partito, il PMLI, potremo abbattere il capitalismo e il potere della borghesia”. Al termine dell'intervento, salutato da uno scrosciante e commosso applauso della sala, Scuderi è andato ad abbracciarla e a complimentarsi con lei, mentre Martenghi ha commentato: “Bravissima. Oltre al viaggio la compagna ci ha regalato anche questo bellissimo intervento ”.
Il compagno simpatizzante Francesco Campisi di Belpasso (Catania), molto applaudito, ha sottolineato come “questa Commemorazione di Mao è una grande vittoria sugli anticomunisti. Il PMLI è all'altezza di conquistare il socialismo. La storia del Partito di Lenin e Stalin ha una immensa importanza”.
Citiamo infine l'importante l'intervento di Andrea Bartoli, simpatizzante di Borgo San Lorenzo (Firenze), che richiamandosi alla Rivoluzione d'Ottobre che ispirò Mao per la Rivoluzione cinese, ha detto che è nostro dovere seguire gli insegnamenti dei Maestri, così come essi guidano le sue battaglie di delegato sindacale, che per quanto difficili non ci devono scoraggiare. E a questo proposito ha rivolto un “invito a tutti i sinceri marxisti-leninisti in generale, e alla classe operaia in particolare, ad aderire al PMLI, che è ad oggi l'unico punto di riferimento per chi vuole cambiare lo stato di cose esistente, con la consapevolezza che si può cambiare solo impegnandosi in prima persona con tenacia, forza e combattività”.
 

Il discorso di Andrea Cammilli
Alla fine degli interventi di saluto, aperti dal compagno Enrico Chiavacci dell'Organizzazione di Rufina (Firenze) seguito dal compagno Alessandro Frezza dell'Organizzazione di Viggiù (Varese) e chiusi dal compagno Federico dell'Organizzazione di Melzo (Milano), la compagna Martenghi ha dato la parola al compagno Cammilli per il suo discorso commemorativo tenuto a nome del CC del PMLI, informando i presenti che per stare nei tempi previsti egli ne avrebbe letta una versione ridotta, mentre la versione integrale sarebbe stata pubblicata su questo numero de “Il Bolscevico” e sul sito del Partito.
Accolto con un caloroso applauso il compagno ha iniziato il suo chiaro, solido e formativo discorso, che anche nello stile scorrevole e asciutto riflette la concretezza della classe operaia, salutando e ringraziando tutte le compagne e i compagni intervenuti alla Commemorazione, e in particolare ha voluto ringraziare la compagna Martenghi, “che – ha detto a braccio suscitando un applauso - ci dà sempre combattività e per me rappresenta un esempio da seguire”. Mettendo in relazione la Rivoluzione cinese guidata da Mao con la Rivoluzione d'Ottobre che la precorse e ispirò, Cammilli ha messo in risalto la lotta che Mao condusse per tutta la vita contro il revisionismo, compreso quello togliattiano, lotta che ha ispirato i fondatori del PMLI, e ha letto un toccante brano della biografia ufficiale di Mao sulle sue ultime ore di vita, seguito con commossa attenzione dalla sala: dal quale – ha sottolineato il compagno tra gli applausi - risalta la sua incrollabile volontà di continuare fino all'ultimo respiro a studiare e dirigere il Partito, lo Stato e l'Esercito ma anche le false promesse fatte dai suoi indegni successori di continuare la sua opera.
Il discorso si è quindi snodato con agilità e coerenza sul tema lotta di classe, smontando e ridicolizzando le odierne teorie borghesi, liberali e revisioniste sulla sua “fine”, che sarebbe provocata dal progresso tecnologico, e ribadendo la nostra analisi delle classi in Italia esposta dal compagno Scuderi alla Commemorazione di Mao del 2007. Si è poi rivolto al tema della lotta sindacale, di cui il compagno è un esperto rosso, in qualità di operaio e delegato sindacale del suo settore, analizzando la situazione generale e quella della Cgil, ormai finita nell'orbita liberista della “sinistra” borghese; quella della Fiom, che ha ormai perso il ruolo di avanguardia che aveva fino a qualche anno fa; e quella dei cosiddetti “sindacati di base”, corporativi e settari, rilanciando in contrapposizione ad essi, accompagnato dagli applausi, la nostra proposta di un Grande sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, fondato sulla democrazia diretta e sul potere sindacale delle Assemblee generali dei lavoratori e dei pensionati.
Diversi applausi hanno sottolineato i passaggi più significativi del discorso, via via che si snodava dalla situazione sindacale alla lotta contro il capitalismo e il suo governo Gentiloni che va cacciato via, da questa alla lotta per il socialismo, per tratteggiare infine il disegno generale del PMLI per il socialismo. Come quando ha esclamato con forza, suscitando scroscianti applausi e l'esclamazione di “bravo, bravo! ” da parte di Scuderi, che “non basta definirsi comunisti e anticapitalisti. Bisogna dichiarare guerra al capitalismo e porsi apertamente l'obiettivo strategico del socialismo”. E come quando a nome del Partito ha invitato tutte le forze antifasciste a unirsi per impedire la marcia su Roma di Forza Nuova, quando ha stigmatizzato il femminicidio, la violenza maschile sulle donne e gli stupri, e in particolare quello commesso da due carabinieri a Firenze, e quando ha esortato a combattere e cacciare via il governo Gentiloni.
Tra gli altri passaggi del suo discorso che in particolare hanno suscitato gli applausi calorosi dei partecipanti, citiamo quello sulla riaffermazione del diritto della Repubblica popolare democratica di Corea all'autodifesa nucleare contro le minacce del dittatore fascista Trump: “È lui il vero pericolo della guerra”, ha aggiunto a braccio il compagno. E quello che, nelle conclusioni, è scattato quando Cammilli ha proclamato con forza che il nostro Partito “non rinuncerà mai allo scopo per cui è nato: fare la rivoluzione proletaria e instaurare il socialismo”.
 

Le conclusioni della manifestazione
Al termine del bel discorso di Cammilli, mentre la sala gli tributava un lungo, affettuoso e meritato applauso, il Segretario generale è andato ad abbracciarlo calorosamente e a complimentarsi con lui per aver superato tanto brillantemente la prova di tenere per la sua prima volta il discorso commemorativo e per il grande contributo personale dato a tutto il Partito. Se il suo discorso, e quello altrettanto importante e magistrale di saluto tenuto da Martenghi, saranno approfonditamente studiati e assimilati da tutto il Partito, esso sarà ben armato e attrezzato, ideologicamente, politicamente e sul piano pratico per affrontare al meglio delle sue forze le prossime dure battaglie politiche che ci aspettano, prima fra tutte quella per dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso.
A nome del Comitato centrale del PMLI e della Presidenza la compagna Martenghi ha quindi concluso ufficialmente la manifestazione ringraziando tutti per la partecipazione alla Commemorazione di Mao, rivolgendo un ringraziamento particolarmente caloroso a tutti coloro che prima e anche durante la manifestazione hanno versato dei contributi economici per noi preziosissimi: “Siamo commossi e grati per questa premura dimostrata per le necessità finanziarie del nostro amato partito”, ha detto la compagna. Ha poi invitato i simpatizzanti e gli amici del Partito ad inviare a “Il Bolscevico” le loro impressioni sulla commemorazione, e augurando ai partecipanti venuti da lontano un buon ritorno a casa ha rivolto a tutti un arrivederci alle prossime battaglie di piazza e alle future iniziative del Partito, prima fra tutte la celebrazione del Centenario della Rivoluzione d'Ottobre.
Subito dopo la compagna ha lanciato le parole d'ordine del Partito che tutta la rossa sala in piedi ha scandito a pugno chiuso insieme alla Presidenza: “Via, via, via, Gentiloni cacciamolo via!”; “Sempre sulla via dell'Ottobre, verso l'Italia unita, rossa e socialista!”; “Viva Marx, viva Engels, viva Lenin, viva Stalin, viva Mao Zedong!”; “Coi Maestri e il PMLI vinceremo!”.
Il canto corale degli Inni del Partito, “L'Internazionale”, “Bandiera Rossa” e “Il Sole Rosso”, ha concluso degnamente questa 41ª Commemorazione della scomparsa di Mao, lasciando un'ultima impressione indelebile nel cuore e nelle menti dei partecipanti che si accingevano a riprendere la lunga via di casa, ritemprati e ricaricati da un salutare bagno di unità, fraternizzazione e nuove stimolanti indicazioni politiche per affrontare le prossime battaglie di classe.
Un lavoratore che si recava al lavoro, sentendo i canti è entrato nella Sala, quando ne è uscito ha commentato: “È stata una emozione grossa”. Un giorno questa emozione la vivrà l'intera classe operaia.

20 settembre 2017