Una vergogna per la credibilità democratica dell'emittente La7
“Tagadà” (La7), condotta da Tiziana Panella censura l'intervista a Branzanti sulla Rivoluzione d'Ottobre
Tutto lo spazio al pennivendolo e falsificatore Ezio Mauro
La direzione di “Tagadà” non risponde alla mail di protesta del PMLI

Dal nostro corrispondente dell’Emilia-Romagna
Mercoledì 1° novembre il Responsabile del PMLI per l'Emilia-Romagna compagno Denis Branzanti, accompagnato da una simpatizzante e dal Responsabile dell’Organizzazione di Modena compagno Antonio Leparulo, si è recato a Cavriago (Reggio Emilia) per rilasciare un’intervista per la trasmissione “Tagadà” che va in onda su “La7” e che il giorno precedente aveva contattato il Partito per chiedere la disponibilità a rilasciare delle dichiarazioni sul Centenario della Rivoluzione d’Ottobre da inserire in un servizio da mandare in onda nella trasmissione ad hoc.
L’intervista si è svolta in un clima cordiale, col busto di Lenin sullo sfondo e su quella piazza teatro dell’annuale commemorazione di Lenin che si svolge a gennaio organizzata dal PMLI, e le domande erano incentrate su cosa è rimasto oggi della Rivoluzione d’Ottobre. Il compagno Branzanti ha evidenziato come la Rivoluzione d’Ottobre abbia dimostrato che il proletariato è capace di prendere il potere politico e di edificare il socialismo, e la superiorità del marxismo-leninismo sul liberalismo e del socialismo sul capitalismo. Sui presunti “crimini” generati dalla rivoluzione è stato risposto che ogni classe vede la storia dal suo punto di vista, quindi è normale che la borghesia veda nella rivoluzione la peggiore delle soluzioni da esorcizzare anche con calunnie e falsità, mentre per il proletariato rappresenta la soluzione ai propri problemi, dalla disoccupazione alla scuola, alla sanità, ecc, dei quali il capitalismo è responsabile, tracciando anche una similitudine sostanziale tra l’Italia di oggi e la Russia del 1917, cioè l’oppressione lo sfruttamento di classe, che rendono necessario e indispensabile il ricorso alla via rivoluzionaria se si vogliono davvero cambiare le cose.
L’intervista è durata circa un’ora e mezza, il giornalista ha registrato tutto per poi montare successivamente alcuni spezzoni all’interno di un servizio di appena 2 minuti nel quale doveva inserire anche altre dichiarazioni, non però quelle di alcuni partiti locali sedicenti comunisti che hanno rifiutato e neanche quelle dell’ultimo segretario del PCI di Cavriago, Iones Reverberi, che prima aveva accettato ma poi, giunto in piazza e alla vista della maglie del PMLI e del manifesto celebrativo sulla Rivoluzione d’Ottobre dove compaiono anche Lenin e Stalin, se ne è vergognosamente andato via dicendo che non voleva comparire nello stesso servizio assieme al PMLI, dimostrando di avere la “coda di paglia” su Lenin ben sapendo che sarebbe stato messo in ridicolo di fronte alla coerenza politica del nostro Partito che non ha mai rinnegato i cinque Maestri del proletariato internazionale e che non ha nemmeno l’intenzione di farlo.
Venerdì 3 novembre il servizio è regolarmente andato in onda in apertura della trasmissione “Tagadà” condotta da Tiziana Panella dove si parlava di cosa è rimasto oggi della Rivoluzione d’Ottobre, ma l’intervista al PMLI è stata completamente tagliata e non si è vista nemmeno un’immagine di essa!
Evidentemente non si è voluto creare un contraddittorio al pennivendolo e falsificatore Ezio Mauro che così ha potuto riproporre tranquillamente le solite calunnie sui “crimini”, la “dittatura” ecc.
C’è da dire che il giornalista in questione si è scusato con il nostro Partito per il cambio di “taglio” al servizio imposto dalla redazione del programma ma rimane la vergognosa ed ennesima censura mediatica anti-PMLI, alla faccia della tanto decantata “democrazia” dei media con cui il capitalismo si riempie a sproposito la bocca, dimostrando ancora una volta di aver paura che le masse, conoscendo il PMLI, possano seguire proprio quella via rivoluzionaria tracciata dalla Rivoluzione d’Ottobre.
Il PMLI, tramite il suo portavoce Mino Pasca, ha protestato immediatamente con la Direzione di “Tagadà” per “l’atto increscioso, offensivo, una censura anticomunista e anti-PMLI che non ha precedenti. Una vergogna per la vostra credibilità democratica”, ma senza ricevere risposta alcuna.
Quella del 1° novembre è stata comunque una giornata politicamente proficua per il PMLI perché dopo l’intervista i compagni hanno depositato un mazzo di fiori ai piedi del busto di Lenin con un messaggio nel quale era scritto: “Nel 100° anniversario della Grande Rivoluzione socialista d’Ottobre. Gloria eterna a Lenin, Stalin e ai marxisti-leninisti russi. L’evento storico che il proletariato è capace di prendere il potere politico e di edificare il socialismo. È la via che dobbiamo seguire in Italia”, posando con la bandiera del Partito e il bellissimo manifesto celebrativo della Rivoluzione d’Ottobre realizzato dal PMLI.
Inoltre sono state intrattenute diverse discussioni con i passanti, in particolare con un 86enne definitosi ancora orgogliosamente comunista e un giovane universitario che ha voluto la spilla dei Maestri.
Nonostante il ferreo black-out mediatico anti-PMLI, ancora una volta si è avuta la conferma di come ciò che rimane oggi della Rivoluzione d’Ottobre nel nostro Paese sia proprio l’esistenza del PMLI!

8 novembre 2017