Sicilia
Arrestato un candidato 5 Stelle
L'imprenditore La Gaipa è accusato di estorsione: Taglieggiava le buste paga dei suoi dipendenti

Il 14 novembre Fabrizio La Gaipa, uno dei candidati della lista M5s alle scorse regionali in Sicilia e primo dei non eletti ad Agrigento con 4357 voti, è stato arrestato con l’accusa di estorsione per aver costretto i dipendenti del suo albergo a firmare buste paga false e accettare stipendi inferiori.
Con lui risulta indagato anche il fratello Salvatore per il quale i magistrati hanno disposto il divieto di dimora in città. Secondo il procuratore Luigi Patronaggio, che coordina l’inchiesta con il Pubblico ministero (Pm) Carlo Cinque, i due fratelli minacciavano i loro dipendenti di licenziamento nel caso non avessero accettato uno stipendio inferiore a quello che risultava in busta paga ivi compresa la restituzione del Tfr, indennità, tredicesima e perfino “gli 80 euro di Renzi".
“I dipendenti, parti offese del reato - ha dichiarato Patronaggio - hanno offerto riscontri documentali ed audio alle loro dichiarazioni accusatorie nei confronti degli indagati. Il fenomeno delle ‘false buste paga’ è particolarmente diffuso nell’agrigentino e oggetto di particolare attenzione investigativa da parte dell’Ispettorato del Lavoro oltre che delle forze di polizia. Nei prossimi giorni ci sarà l’interrogatorio di garanzia da parte del Giudice per indagini preliminari (Gip) Stefano Zammuto”.
La Gaipa, è un imprenditore di 42 anni titolare dell'hotel Costa Azzurra Museum sul litorale agrigentino di San Leone, giornalista, nonché presidente del consorzio turistico Valle dei Templi, incarico che ha lasciato dopo aver annunciato la sua candidatura in Regione.
Durante la recente campagna elettorale in Sicilia La Gaipa ha fatto anche un comizio alla presenza degli esponenti nazionali del Movimento Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista e naturalmente del candidato Cinquestelle alla presidenza siciliana Giancarlo Cancelleri in cui fra l'altro dichiarava solennemente che: “Nutro una passione profonda, consolidata nel nostro territorio, per l’arte antica... Recentemente mi sono impegnato in iniziative culturali innovative legate all’archeologia come l’apertura ad Agrigento dell’Hotel Costazzurra Museum Spa, primo archeo-hotel del mondo, eventi culinari legati alle tradizioni gastronomiche dell’antichità e persino la riscoperta di trattamenti e rituali estetici del passato quali il massaggio con lo strigile”.
Non una parola sui suoi dipendenti sfruttati e taglieggiati con metodi intimidatori e mafiosi. Tant'è che, secondo alcune indiscrezioni, La Gaipa, dopo la sconfitta delle regionali, si stava preparando alla candidatura delle prossime elezioni politiche sostenuto a spada tratta da tutta la cupola del Movimento 5 stelle.
Di fronte a ciò appaiono a dir poco ridicoli i commenti e le giustificazioni dei massimi vertici del M5S che si vantano di aver riunito subito dopo l'arresto il collegio dei probiviri (Nunzia Catalfo, Riccardo Fraccaro e Paola Carinelli) e di aver disposto la "sospensione in via cautelare dell'iscritto Fabrizio La Gaipa, visti gli articoli 4 e 5 del regolamento".
“Noi abbiamo agito subito, a differenza degli altri - ha commentato il candidato premier Luigi Di Maio in visita di accreditamento a Washington - Il governo Musumeci invece si regge su un deputato che è stato arrestato” ha attaccato il candidato premier pentastellato.
La verità è che La Gaipa non “si è messo fuori da solo” e non è stato nemmeno denunciato dal Movimento durante le “operazioni di pulizia delle liste elettorali”, ma è stato beccato con le mani nella marmellata dalla magistratura che lo ha messo fuori gioco e sotto inchiesta, altrimenti avrebbe continuato tranquillamente la sua corsa verso la prima poltrona che i Cinquestelle gli avrebbero messo a disposizione.
Segno evidente che ormai fra il M5S e tutte le altre cosche parlamentari che si contendono il governo a livello locale e nazionale non c'è alcuna differenza. Le loro sedi sono piene di mafiosi, corrotti, ladri, delinquenti e impresentabili di ogni risma.
Altro che: “onestà, onestà, onestà”!
Il M5S è diventato l'emblema della disonestà etica e politica. Basta leggere il post pubblicato sulla pagina Facebook in cui si cerca di liquidare la questione affermando che La Gaipa "non essendo stato eletto, non è un rappresentante del M5S". Nel comunicato fra l'altro si precisa che il MoVimento 5 stelle è l’unica forza politica ad avere un codice etico che, se fosse applicato anche dai vecchi partiti, renderebbe l’Italia un paese migliore".
Peccato però che le inchieste che hanno investito praticamente tutte le amministrazioni pentastellate: da Parma a Roma, da Torino a Livorno, Quarto, Palermo, Enna, tanto per citare i casi più eclatanti, dimostrano esattamente il contrario e cioè che i primi a non applicare il codice etico sono proprio loro. Non solo! Quando succede, come in questo caso, che vengono beccati con le mani in pasta addirittura ripetono le espressioni usate da Craxi, Fanfani e Occhetto verso i mariuoli e le mele marce della prima Repubblica confessando che "non possiamo escludere al cento per cento che si avvicinino a noi delle mele marce ma, grazie alle nostre regole, possiamo garantire al cento per cento che queste persone non inquinino la prima forza politica del Paese".

22 novembre 2017