Su iniziativa del PD in risposta all'irruzione squadristica del Fronte Skinhead
In piazza a Como contro il fascismo
Presenti tutte le forze di “centro-sinistra” e alcuni ministri, nonché l'Anpi e la Cgil
Il PD però non si muove per mettere fuorilegge i gruppi neofascisti e neonazisti

Gli organizzatori stimano in oltre diecimila i manifestanti che hanno partecipato sul lungolago di Como alla mobilitazione antifascista nominata “E questo è il fiore”. Un nome evocativo della canzone partigiana Bella Ciao che i manifestanti hanno cominciato a cantare già prima dell'inizio dell’iniziativa in maniera spontanea, per sottolineare il carattere antifascista della giornata. La mobilitazione, “Contro ogni fascismo e ogni intolleranza”, è stata promossa dal PD immediatamente dopo l’irruzione dei militanti del Veneto Fronte Skinhead alla riunione della rete antirazzista comasca, ed ha visto la partecipazione di partiti della sinistra borghese e dell’associazionismo di sinistra. Sulla piazza di Como tante le bandiere del Pd e quelle tricolori dell’Anpi accanto a quelle di Sinistra italiana, Rifondazione comunista e della Cgil. Hanno aderito anche il nuovo contenitore riformista di Grasso, “Liberi e uguali”, MDP Articolo 1 e “Campo progressista”.

Gli interventi dal palco
Dal palco, Annamaria Francescato, portavoce della rete Como Senza Frontiere che ha subito il blitz neofascista, ha rivendicato l’impegno della rete, criticando le politiche italiane che subappaltano la gestione dei flussi a regimi del terrore, nel tentativo di criminalizzare tutte le organizzazioni non governative, senza alcun distinguo. Un attacco quindi diretto a Minniti, fra l’altro bersaglio di alcuni cartelli dei manifestanti, e al governo, reo di aver promosso e approvato una riforma razzista e, nella sostanza, anch’essa fascista. Sulla questione centrale delle intimidazioni squadriste, la portavoce si è scagliata contro la propaganda fascista, nazista e razzista perché è “negazione delle idee, dei fondamenti stessi della Repubblica Italiana e più in generale della democrazia”. L’intervento si è concluso con un minuto di silenzio in memoria delle vittime innocenti nel Mediterraneo, terminato con un lungo applauso. Sul palco si sono poi susseguiti alcuni studenti giovani e giovanissimi che hanno letto alcune testimonianze di condannati a morte della Resistenza e di deportati nei campi di sterminio. L’ultimo intervento è stato riservato al giornalista della trasmissione Rai “Nemo” Daniele Piervincenzi, vittima dell’aggressione di Ostia.

Le contraddizioni del PD tra le parole e i fatti
Fra le dichiarazioni dei tanti rappresentanti delle istituzioni presenti, la presidente della Camera Boldrini ha sottolineato: “Ci sono ambienti nel nostro paese che hanno sempre voluto essere indulgenti nei confronti del fascismo, parlando di un fascismo buono e un nazismo cattivo. Ma non ci sono sconti possibili”. Presenti tutti i vertici del PD; oltre a Renzi, ultimo prode demolitore della Costituzione borghese del ’48 che oggi a parole chiede di difendere, a Del Rio, e Piero Fassino, ci sono anche i ministri Maurizio Martina che si lascia andare in un "oggi partecipano le persone che non si voltano dall'altra parte davanti a xenofobia e razzismo", nonostante la Riforma Minniti, Roberta Pinotti, che invita a "non sottovalutare", e Valeria Fedeli, esecutrice entusiasta della “Buona scuola” di Renzi. Ma allora, cosa aspettano il PD a prendere iniziative politiche e parlamentari e il governo a mettere fuori legge tutte le organizzazioni ed i partiti nazifascisti, razzisti e xenofobi che in maniera sempre più prepotente scorribandano nel nostro Paese, come chiedono da tempo le associazioni antifasciste quali l’ANPI e anche il nostro Partito? Su questo punto, cruciale, la segretaria della CGIL Camusso ha ricordato: “Nella Costituzione - principale elemento di coesione di questa giornata - c’è il divieto della ricostruzione del partito fascista. Li si è lasciati crescere e presentare alle elezioni, si è continuato a dire ’sono ragazzate’ mentre siamo di fronte a un fenomeno di intimidazione diffuso”. Nonostante le mille contraddizioni che non sono sfuggite agli antifascisti conseguenti, il tentativo di strumentalizzare la giornata antifascista da parte del PD appare evidente; è questo un tentativo di riavvicinamento anche con l’ANPI dopo l’aspra polemica durante il referendum costituzionale del dicembre di un anno fa. L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, ha infatti intrapreso un nuovo corso da poco tempo a seguito dell’avvicendamento alla Presidenza di Carlo Smuraglia (dimissionario) con Carla Nespolo, prima presidente non partigiana della storia dell’ANPI, già prima parlamentare piemontese del PCI e donna delle istituzioni dal 1970 al 1992 quando terminò la sua seconda legislatura come senatrice. Auguriamoci che l’ANPI, ora come allora, sappia mantenere il suo ruolo di contenitore ampio per un quanto più largo fronte unito antifascista, volgendo un occhio critico anche a futuri governi di “centro-sinistra”.

La diserzione del Movimento di Grillo
Non ha partecipato alla manifestazione, nonostante il grave raid squadrista avvenuto nel suo territorio, il sindaco della città di Como, Mario Landriscina eletto in una lista sostenuta da Lega Nord, Forza Italia e Fdi che ha annunciato il suo rifiuto assieme a tutta la giunta. Con la destra, con la giunta leghista e con Salvini, che ha dichiarato “In piazza oggi a Como c'è chi sostiene l'immigrazione fuori controllo”, entra vergognosamente il Movimento 5 Stelle che per voce del suo candidato premier Di Maio, ha annunciato la diserzione dalla manifestazione antifascista di Como poiché “l’iniziativa è chiaramente strumentalizzata dal PD”. Gravi le parole di Di Maio che, dopo tante avvisaglie in passato, si è preoccupato più di non scontentare i suoi elettori di destra, che di difendere l’antifascismo come valore assoluto del movimento poiché tale non è. Inoltre, dichiarando che “Noi abbiamo sempre detto che il M5S è antifascista, perché la Costituzione è antifascista. (…) Sappiamo benissimo che la nostra è una Repubblica che rigetta qualsiasi rigurgito fascista”, nei fatti abbraccia, condivide e rilancia una risposta che proprio i fascisti istituzionali, a partire da Berlusconi, Meloni e lo stesso Salvini, utilizzano per sviare il problema.

Allargare il fronte unito antifascista
Noi pensiamo che sia un fatto positivo riprendersi le piazze per rivendicare l’antifascismo e l’antirazzismo, e ci auguriamo che il fronte unito si sviluppi e divenga il più ampio e forte possibile. La manifestazione di Como, al di là dei secondi fini dei suoi promotori, è un avvenimento positivo, che si inserisce, come sostiene Carla Nespolo dell’ANPI, “Nel solco della nostra iniziativa avviata con le giornate nazionali antifasciste del 27 maggio e del 28 ottobre per sollecitare e costruire percorsi unitari.” Le antifasciste e gli antifascisti però non devono cadere vittime delle pallottole inzuccherate del PD e della sua dirigenza poiché ciò che conta è quello che si fa, molto più di quello che si dice o che si afferma di essere. Prima Renzi in maniera spavalda e sfrontata in stile ducesco, ora Gentiloni con la sua ipocrita pacatezza, evidenziano in maniera inconfondibile cosa vuole veramente il PD e il suo governo, mantenuto spesso in maggioranza dai voti di Alfano e di Verdini, fascisti e massoni. Dopo questa operazione, utile quanto elettoralistica, che ha avuto il merito di ricomporre una piazza antifascista al di fuori del pur importante 25 Aprile, e di confinare il fascista Fiore con tutta Forza Nuova in un hotel dal momento in cui la piazza per la contromanifestazione gli è stata negata, il PD tornerà al lavoro per restringere ancora gli spazi democratici borghesi, come ha appena fatto blindando vergognosamente la legge elettorale assieme a Berlusconi, e per ridurre ulteriormente i diritti dei lavoratori, degli studenti e dei pensionati. E allora, è di nuovo tempo che tutti gli antifascisti conseguenti non lascino le piazze finché non siano messi fuorilegge tutti i gruppi neofascisti e neonazisti e continuino a battersi come leoni in un largo fronte unito contro il fascismo di ieri e di oggi.
 

13 dicembre 2017