Assalto di Forza Nuova a “Repubblica”

Mercoledì 6 dicembre una squadraccia fascista composta da una dozzina di militanti di Forza Nuova, radunati dietro uno striscione in cui invitavano al boicottaggio delle testate “L'Espresso” e “Repubblica”, col volto coperto da maschere e muniti di fumogeni e bandiere nere, ha fatto irruzione a Roma nel cortile di via Cristoforo Colombo antistante le redazioni del gruppo Gedi urlando minacce e intimidazioni contro i giornalisti che, a giudizio degli squadristi, sono "colpevoli", di aver condotto una serie di meritorie inchieste su carta e sul web sulle attività dei gruppi neofascisti e neonazisti italiani.
Nel mirino dei neofascisti c'è soprattutto la giornalista Arianna Giunti, autrice di alcune inchieste, la quale è stata pesantemente insultata e minacciata dai neofascisti: “va trovata per darle una lezione”.
Durante l'irruzione i militanti in camicia nera hanno letto un proclama di accuse alla redazione e lanciato alcuni fumogeni all'indirizzo di dipendenti del giornale che protestavano per la provocazione.
Un assalto squadrista che nei modi, metodi e obiettivi, si ispira direttametne a quelli condotti contro i giornali antifascisti da parte delle camicie nere di Mussolini negli anni '20. Non a caso l'azione squadrista è avvenuta al culmine delle inchieste condotte da “Repubblica” sul diffondersi di episodi di fascismo e intolleranza in tutto il Paese: dall'irruzione di skinhead nella sede di una ong pro-migranti a Como, all'esposizione di una bandiera del secondo Reich in una caserma dei carabinieri a Firenze, al caso della sede romana di Forza Nuova dove i nuovi iscritti venivano spinti a effettuare raid punitivi contro gli immigrati.
Subito dopo l'assalto, sulla loro pagina Facebook, i neofascisti hanno rincarato la dose di minacce con slogan e discorsi farneticanti riportati su un comunicato stampa in cui fra l'altro si legge: "Questo pomeriggio un portavoce del movimento ha letto la dichiarazione di guerra contro il Gruppo L'Espresso... Roma e l'Italia si difendono con l'azione, spalla a spalla, se necessario a calci e pugni... Torce accese per 'illuminare' la verità contro le menzogne dei pennivendoli di regime e maschere sul volto... Ci siamo presentati così perché oggi rappresentiamo ogni italiano tradito da chi con la penna favorisce Ius soli, invasione e sostituzione etnica... Oggi è stato solo il 'primo attacco' contro chi diffonde il verbo immigrazionista, serve gli interessi di Ong, coop e mafie varie. Da oggi inizia il boicottaggio sistematico e militante contro chi diffonde la sostituzione etnica e l'invasione. Oggi è iniziata la difesa dei patrioti contro il veleno di questi terroristi mascherati da giornalisti. Questi infami sappiano che non gli daremo tregua, li contesteremo ovunque. Boicotta De Benedetti, il Gruppo L'Espresso, La Repubblica, combatti il sistema... loro sanno che noi li conosciamo e li combattiamo. Come sempre la nostra risposta militante non si farà attendere".
Mentre il caporione nazi-fascista e boss nazionale di Fn, Roberto Fiore, in una dichiarazione all'Ansa aggiungeva accuse a minacce contro i giornalisti e confermava che: "È il primo atto di una guerra politica contro il gruppo Espresso e contro il Pd. Stanno portando avanti un'opera di mistificazione e di criminalizzazione che vuole mettere fuori gioco Forza Nuova".
Immediata la reazione dei Comitati di redazione di “Repubblica” e “L'Espresso” che hanno diffuso un comunicato per denunciare come "il dilagare di intolleranza, odio, xenofobia e fascismo che Repubblica sta puntualmente documentando con grande attenzione da settimane" abbia raggiunto "una soglia di grande preoccupazione". Ma "il nostro giornale - rassicurano - non si fa intimidire da queste minacce, fatte utilizzando un linguaggio fascista e paramafioso, e non smetterà di informare i lettori su Forza Nuova, così come su ogni altro partito politico italiano".
In una nota congiunta l'Ordine dei giornalisti e Fnsi fra l'altro denunciano che: “L'aggressione di Forza Nuova contro le redazioni dell'Espresso e di Repubblica rappresenta un nuovo intollerabile atto di squadrismo contro la democrazia e la libertà di informazione... Anche questa nuova 'testata' contro l'articolo 21 della Costituzione troverà la risposta che merita attraverso l'illuminazione delle loro attività e delle continue violazioni della legalità costituzionale”. In mattinata “non a caso, avevamo rappresentato al ministro Minniti la necessità di monitorare e prevenire le ripetute azioni di minacce contro i giornalisti che hanno scelto di indagare sulle formazioni neonaziste e neofasciste. A questo punto - sottolineano ancora Fnsi e OdG - la risposta dello Stato diventa ancora più urgente e necessaria”.
Immediatamente è stato diffuso un Comunicato dell'Ufficio stampa del PMLI titolato:
Con "Repubblica" contro lo squadrismo fascista (pubblicato in questa stessa pagina), in cui peraltro si legge: Questa intollerabile azione squadristica, che ricorda sinistramente quelle contro i giornali antifascisti da parte delle squadracce mussoliniane, ha superato il segno di guardia. L'obiettivo immediato sono lo Ius soli e l'accoglienza degli immigrati, ma l'obiettivo strategico è quello di creare le condizioni per una aperta dittatura fascista mussoliniana.
"Piena solidarietà alla redazione nazionale del quotidiano La Repubblica" è arrivata anche dall'Associazione Nazionale Partigiani: "Il fascismo, già sconfitto dalla storia e dalla civiltà, non deve avere più spazio nell'Italia democratica".
Solidarietà anche da Emergency: "Purtroppo non si tratta di un fatto isolato. Sono mesi che ci ostiniamo a sottovalutare manifestazioni di vero e proprio squadrismo in tutta Italia. Oggi sono stati colpiti i giornali, solo una settimana fa è stata minacciata un’associazione che si occupa di migranti. Abbiamo già visto l’esito di episodi come questi negli anni Trenta del secolo scorso. Nel nostro Paese e in tutta Europa stanno rinascendo movimenti nazifascisti che vedono nei poveri il nemico, il più debole e più facile da combattere. L'intolleranza è la premessa della violenza, che ci sta portando dritto verso la guerra".
Solidarietà ai giornalisti del gruppo è arrivata fra gli altri anche dal capo dello Stato Sergio Mattarella, dalla presidente della Camera Laura Boldrini, dal presidente del Senato Pietro Grasso, dal premier Paolo Gentiloni, dal ministro dell'Interno Marco Minniti, e dai boss del PD e dei 5Stelle, Renzi e Grillo che laconicamente condannano l'azione squadrista rivendicando la “sacralità della libertà di stampa e di opinione, contro ogni violenza” ma si guardano molto bene dal denunciare il regime neofascista e i tentativi da parte di Forza Nuova, Casa Pound e i gruppi simili di creare le condizioni per una aperta dittatura fascista mussoliniana.
Il governo, a cominciare dall'inetto Minniti, e il parlamento non possono più rimanere con le mani in mano, devono intervenire immediatamente per mettere fuori legge Forza Nuova, Casa Pound e i gruppi simili.
Le parole non bastano, specie quando gli emuli di Mussolini e Hitler menano le mani e inneggiano al "primo atto di guerra".
Tanto più se si pensa che poche ore dopo l'assalto, 7 militanti di Fn che hanno preso parte all'irruzione sono stati identificati e denunciati per manifestazione non preavvisata, travisamento, violenza privata e accensione di artifizi pirotecnici in luogo aperto al pubblico. Ma non per apologia del fascismo. Non per violazione della legge n.645 del 20 giugno 1952 e delle norme che vietano la ricostruzione del partito fascista.

13 dicembre 2017