Giornata “contro le discriminazioni e per la libertà e i diritti di tutti e tutte”
50 mila antirazzisti in piazza a Roma
“Diritti e libertà senza confini” per i migranti

Circa 50 mila manifestanti provenienti da tutta Italia sono sfilati il pomeriggio del 16 dicembre da Piazza della Repubblica a Piazza del Popolo a Roma in occasione della giornata "antirazzista, contro le discriminazioni e per la libertà e i diritti di tutti e tutte".
Al corteo hanno preso parte una serie di associazioni, movimenti e sindacati, da Baobab ai movimenti per il diritto per la Casa, oltre a rifugiati e richiedenti asilo e centri sociali.
In testa lo striscione "Diritti senza confini", a seguire altre centinaia di cartelli, slogan e striscioni in cui si legge "Libertà senza confini", "Permesso di soggiorno per tutti", "Reddito minimo garantito", "Mai con Renzi, mai con Salvini, Respingiamoli", e ancora: "Non siamo pacchi postali", "Non ci fermeranno né manganelli, né mari, né muri, né Minniti - Resistenza meticcia". E poi tanti corpetti rossi con frasi "Ius omnibus", "Uniamo le lotte" "schiavi mai"; "Diritti senza confini" e tante bandiere "Stop sfratti e sgomberi" e "No tav".
“Siamo disoccupati e senza casa -dicono gli organizzatori- Siamo uomini e donne colpiti in questi anni da leggi infami”. Mentre il Coordinamento dei migranti sottolinea che: "Oggi è la giornata degli invisibili, degli esclusi, di quelli confinati nelle campagne, per dire che chiediamo giustizia sociale, welfare, casa popolare e reddito. Hanno pensato di fare una guerra tra poveri, disoccupati, studenti, Migranti, Rom, precari e invece oggi noi finalmente marciamo gomito a gomito per chiedere lavoro, diritti e casa per tutti".
"Da Minniti vogliamo sapere - dice Aboubakar Soumahoro, uno dei portavoce del Coordinamento - cosa vuole fare con noi invisibili, se pensa sia dignitoso farci rimanere ai margini della società senza diritti o se vuole aiutarci".
"Oggi è la giornata degli invisibili – ribadisce Abdoul - di tutti quelli che sono stati confinati nelle periferie, nelle campagne, di tutti quelli che sono stati colpiti dalle norme repressive. Ma è la giornata soprattutto per dire che chiediamo giustizia sociale, libertà di circolazione e diritti".
“È la nostra giornata - aggiunge un giovane manifestante senegalese - Ci siamo tutti in piazza. Vogliamo finalmente riprenderci tutto".
Ai manifestanti l’apparato repressivo, messo su dal nuovo Scelba Minniti e da Gentiloni ha riservato un trattamento preventivo in puro stile mussoliniano come accade ormai in quasi tutte le manifestazioni con decine di immigrati fermati e perquisiti a scopo intimidatorio.
Mentre il corteo si muove gli organizzatori denunciano: "Siamo in attesa di altri pullman bloccati ai vari caselli di ingresso nella Capitale per i controlli. Ci sono state perquisizione e sono stati richiesti documenti a chi era a bordo".
In Piazza Del Popolo sulle note di "Get Up Stand Up" gli organizzatori hanno annunciato soddisfatti: "Siamo 50.000 Siamo profughi, studenti, precari. Siamo i dannati della Globalizzazione". Non ci arrendiamo e continueremo a lottare per i nostri diritti.
A piazza del Popolo sono intervenuti anche i rifugiati sgomberati da piazza Indipendenza. Dal palco richieste di "permesso di soggiorno, casa e reddito per tutti". "A Roma si è infiltrata la speranza di invertire la rotta. Uniti possiamo farcela!", hanno scandito, chiedendo "libertà per gli invisibili" e basta "alle politiche persecutorie nei confronti di chi fugge dalle guerra". "Abbiamo chiesto anche un incontro al ministro Minniti", fa sapere Aboubakar Soumahoro, del coordinamento Diritti senza Confini.
La manifestazione si è chiusa con le coperte termiche sventolate "in ricordo di quanti muoiono nel Mediterraneo, di chi è costretto a vivere in strada nelle nostre città, di chi è rinchiuso nei lager in Italia e fuori".

20 dicembre 2017