Che i sinceri comunisti e gli anticapitalisti evitino la nuova trappola della borghesia e del capitalismo e lottino per il socialismo

Redazione di Napoli
Nata a Napoli in un’assemblea del Centro sociale Je so’ pazzo la notte successiva al definitivo fallimento delle assemblee del teatro Brancaccio, che dovevano ricostruire la “sinistra” alternativa al PD e ricomporre le ceneri di quel che furono “Sinistra arcobaleno” e “Rivoluzione civile”, la lista “Potere al popolo” nasce precipuamente per drenare l’astensionismo di sinistra e riportarlo nell’ambito dell’elettoralismo borghese. Sin dalla sua presentazione ufficiale avvenuta a Napoli domenica 14 gennaio, dove nel teatro Modernissimo vi era sì una folla di circa 700 persone, ma per lo più curiosi di vedere effettivamente il livello dei candidati al Parlamento nero. Proposte zero è la risultante dei diversi interventi profusi da chi si è alternato al palco, rimandando i presenti al programma on line: dall’ideologo vicinissimo alla giunta antipopolare arancione guidata dal neopodestà De Magistris, Giuseppe Aragno, al candidato premier sindacalista Usb e leader di Eurostop Cremaschi, ex PCI, PDS, PRC, fino al capo politico, ex PRC, Viola Carofalo. I marxisti-leninisti partenopei, presenti all’iniziativa, hanno riconosciuto decine di sinceri comunisti indecisi se dare ancora un colpo al regime neofascista con l’astensionismo, oppure dare fiato alla nuova formazione dove compaiono vecchi volponi neo revisionisti e trotzkisti, alcuni appartenenti addirittura alla cosiddetta “Quarta internazionale”. Vedi in proposito le schede dei candidati napoletani pubblicate in questa pagine. All'assemblea anche decine e decine di giovani, anticapitalisti, antifascisti e antirazzisti già schierati con questa lista o soltanto incuriositi dalla proposta di una lista che è cresciuta attraverso 150 assemblee territoriali e l’adesione di Rifondazione comunista, Partito comunista italiano, Sinistra anticapitalista, Rete Eurostop. Il nome riprende lo slogan con il quale il centro sociale napoletano conclude da tempo i suoi comunicati – richiamo al motto All power to the people (Tutto il potere al popolo) del partito delle Pantere Nere – il simbolo è tutto nuovo e non comprende volutamente né la bandiera rossa né la falce e martello: “ce ne avevano proposto uno incredibile che aveva dentro tutto: la bandiera italiana, la parola sinistra, un pugno, una stella e la falce e martello. Uno dentro l’altro, sembrava disegnato da Escher”, raccontano i fondatori napoletani. La parola d’ordine interclassista, “Potere al popolo” e che sostituisce una possibile diversa come “potere al proletariato”, si unisce ad altre già masticate in passato da PRC e PdCI, come “unire le classi subalterne, ricostruire una democrazia progressiva, restituire potere al popolo”.
Sotto queste dichiarazioni c’è stato un appello lo scorso 25 gennaio da parte degli intellettuali vicini alla lista che hanno attaccato frontalmente l’astensionismo, ritenendolo addirittura un'appendice della “ideologia dominante”, ossia del neofascismo: “Tuttavia, la crescita esponenziale dell’astensionismo - sistematicamente sollecitato dall’ideologia dominante e dalle principali forze politiche sulla scorta del modello anglosassone e giunto ormai a livelli tali da rendere illegittimo ogni risultato elettorale -, si configura come il sintomo della de-emancipazione di fatto di milioni di persone e cioè come una revoca sostanziale di un suffragio universale divenuto, nella pratica, inutile”.
Un appello ingiustificato e ingiustificabile pubblicato poi sul blog di materialismo storico di Stefano Azzarà, sodale del falso marxista-leninista e storico e filosofo dei partiti falsi comunisti Domenico Losurdo, tra i firmatari assieme al revisionista Alexander Höbel e alla giornalista e autrice satirica de “Il Fatto Quotidiano”, Francesca Fornario.
Ma trattasi, come si può scorgere dal programma della lista, di una operazione antiastensionista e antimarxista-leninista tesa a riportare nell’alveo del capitalismo i sinceri comunisti e gli astensionisti anticapitalisti. Altro che potere al popolo! Solo il socialismo può cambiare l'Italia e dare il potere al proletariato, abbandonando le illusioni parlamentariste. Più astensionisti coscienti saremo il 4 marzo, più duri e devastanti colpi daremo al capitalismo, al regime neofascista e ai suoi partiti, alle ingannatrici e oppressive istituzioni rappresentative borghesi colluse con la mafia.
 

31 gennaio 2018