In Calabria
Corruzione, 'ndrangheta e voltagabbana spadroneggiano tra i candidati della destra e “sinistra” borghese
Nessuno, neanche tra i rinnegati di LeU e i parlamentari di Potere al popolo, ha nulla a che spartire col proletariato

Per le elezioni politiche del 4 marzo decine e decine di candidati sparsi in venti liste per la Camera e diciotto per il Senato si contendono in Calabria trenta poltrone dorate nel parlamento nero.
20 deputati da eleggere, uno in meno rispetto al 2013, per effetto della riduzione del numero degli abitanti nella regione (la qual cosa la dice lunga sulle condizioni di vita e relative emigrazione e denatalità delle masse calabresi), otto nei relativi collegi uninominali, i rimanenti dodici nei due collegi plurinominali in cui è divisa la Calabria.
10 i senatori da eleggere, uno in meno del 2013, quattro nei rispettivi collegi uninominali e sei nell'unico collegio plurinominale.
Nessuno di questi candidati ha nulla a che spartire con il proletariato e le masse popolari, come le loro liste e partiti che vanno dai falsi comunisti (PC di Rizzo, i trotzkisti di "sinistra rivoluzionaria”, Potere al popolo) fino ai veri fascisti e le loro immonde, offensive, illegali ed eversive liste nere (Popolo della famiglia, Casapound, Forza Nuova).

PD
Per quanto riguarda il PD alla Camera, nel proporzionale Nord, è ricandidata Enza Bruno Bossio , deputato uscente, moglie di Nicola Adamo.
I due sono da sempre il simbolo della malapolitica calabrese, fin dai tempi del PCI revisionista, impossibile citare tutte le loro porcherie, basti ricordare il coinvolgimento di Adamo nella "Rimborsopoli" calabrese o il ruolo della Bruno Bossio nel "saccheggio dell'informatica" calabrese, svelato anche dall'inchiesta "Why Not" di De Magistris.
Candidato anche Antonio Viscomi , attuale assessore regionale al bilancio della giunta borghese, neofascista e filomafiosa del PD Oliverio, sia nel collegio di Catanzaro che nel proporzionale Sud, è sotto accusa da parte degli ex dipendenti della Fondazione Calabresi nel mondo, in quanto ex coordinatore del comitato scientifico, per aver versato loro solo il 30% di alcuni stipendi del 2014, cosa che ha portato ad una condanna da parte del tribunale di Catanzaro nei confronti della regione Calabria e che potrebbe produrre un danno erariale notevole per l'ente.
Dietro Viscomi nel listino vi è il ministro Marianna Madia , imposta da Renzi in Calabria con tanto di malumori da parte della base del partito.
Per quanto riguarda i collegi della Camera fra i candidati vi è Luigi Incarnato (segretario regionale del PSI) nel collegio Castrovillari-Paola, per anni uomo-ombra di Adamo e dei Gentile nella gestione della Sorical, la società che gestisce tutti gli impianti idrici in Calabria, ha dato una serie infinita di consulenze dorate agli "amici degli amici", senza considerare disservizi, sprechi ed altre nefandezze.
Ricordiamo la consulenza data all'attuale sindaco di Paola del PSI, il bandito Roberto Perrotta (bocciato dal 70% del corpo elettorale alle ultime comunali), ai tempi in cui era senza stipendio (che, per lui che mangia facendo politica borghese, significava la fame) pagata ben 5mila euro al mese.
Nel collegio di Corigliano ricandidato dal PD Ferdinando Aiello , ex PRC, una vita spesa a mangiare alle spalle del popolo facendosi chiamare "compagno", si è arricchito anche grazie a delle holding . Coinvolto in "Rimborsopoli", nel 2016 ha fatto campagna elettorale a Cosenza per l'attuale sindaco Mario Occhiuto di FI.
Nel collegio di Cosenza il PD e i suoi cespugli candidano Giacomo Mancini jr, nipote dell'omonimo filomafioso ex segretario nazionale del PSI, oggi verdiniano, icona stessa del trasformismo politico. Eletto deputato nel 2001 con i DS, grazie ad un accordo trasversale con i Gentile, riconfermato nel 2006 con la "Rosa nel pugno", è poi passato al PDL diventando vicepresidente della nera giunta regionale del fascista malripulito e condannato Giuseppe Scopelliti. Oggi torna a "sinistra" ma non del tutto, se non dovesse essere rieletto alla Camera infatti, in quanto primo dei non eletti alle ultime regionali con il PDL, nel caso di elezione del consigliere regionale Fausto Orsomarso di FdI alla Camera e relative dimissioni, diventerebbe consigliere regionale di FI. Insomma, corre a "sinistra" sperando anche in una sua elezione a destra, la qual cosa dimostra che in Calabria non si capisce più dove inizi l'una e finisca l'altra (e viceversa).
A Vibo Valentia Renzi e compagnia candidano Bruno Censore , ex consigliere regionale coinvolto in "Rimborsopoli".
A Gioia Tauro è la volta di Elisabetta Tripodi , direttrice generale dell'ASP di Reggio, probabilmente incandidabile dato il suo ruolo.
Nel collegio di Reggio è la volta di Nico D'Ascola , senatore uscente, ex avvocato di Berlusconi e dello stesso Scopelliti, ex PDL poi NCD, candidato dai Gentile alla presidenza della regione nel 2014 fuori dal "centro-destra" per favorire la vittoria di Mario Oliverio.
Al Senato il PD punta nell'unico listino proporzionale sulla riconferma del renzianissimo ex sindaco di Diamante e deputato uscente, nonché segretario regionale, "don" Ernesto Magorno, vicinissimo, come sanno anche i sassi, alla temibile 'ndrina di Franco Muto di Cetraro. Dietro di lui l'ex ministro Maria Carmela Lanzetta , che rifiutò di far parte della prima giunta regionale di Oliverio per la presenza di Nino De Gaetano (ex PRC), vicino alla 'ndrina De Stefano-Tegano di Reggio. Oggi però accetta la candidatura insieme a Magorno, complimenti per la coerenza!
Nei quattro collegi uninominali il PD punta tutto su Antonio Scalzo dell'Opus Dei, nel collegio Corigliano-Crotone (in questo collegio da segnalare l'avvenuta approvazione dell'accorpamento del comune di Corigliano Calabro con Rossano, scelta sciagurata, che restringe gli spazi di democrazia borghese e riduce la capacità di controllo delle masse sugli eletti), consigliere regionale, il cui capostruttura, Michele Laurenzano, sindaco di Strongoli, è in carcere nell'ambito dell'inchiesta "Stige".
Nel collegio Cosenza-Castrovillari la candidata è Sonia Ferrari , ex presidente del Parco nazionale della Sila, gestisce con la sua famiglia, sulle spalle dei lavoratori, le Terme Luigiane di Guardia Piemontese (Cosenza). Suo cognato Francesco Armentano è l'editore del fallito giornale filoPD "Cronache delle Calabrie" diretto per diversi mesi dal neofascista antiPMLI Paolo Guzzanti.
A Catanzaro-Vibo è la volta di Aquila Villella , docente universitaria ed ex consigliere comunale di Lamezia Terme, nel collegio Reggio-Gioia Ottavio Amaro, docente e direttore dell'Università di Reggio Calabria.
Fanno talmente schifo le liste e i candidati del PD e degli alleati, che lo stesso Mario Oliverio si dice preoccupato del "possibile distacco" (cioè dell'astensionismo) degli elettori del "centro-sinistra" in Calabria disgustati da questi candidati impresentabili.
Più chiaro di così!

“Centro-destra”
Per quanto riguarda l'immonda coalizione di "centro-destra" (FI-Lega-Fdi-Noi con l'Italia) abbiamo nel partito del delinquente di Arcore alla Camera nel proporzionale nord Roberto Occhiuto , deputato uscente, fratello di Mario Occhiuto (il quale forse nel 2019 correrà per la presidenza della regione) e Jole Santelli , vicesindaco di Cosenza, deputato, in passato sottosegretario alla Giustizia con Berlusconi. I due rottami della politica cosentina, sono candidati, a parti invertite, anche nel proporzionale Sud.
Al Senato corrono Giuseppe Mangialavori , ex consigliere regionale, fra l'altro il più ricco dei politicanti borghesi calabresi e la presidente di Confagricoltura di Cosenza Fulvia Caligiuri .
La Lega in Calabria candida nel proporzionale uno della Camera il segretario regionale di Noi con Salvini Domenico Furgiuele , genero dell'imprenditore Salvatore Mazzei, oggi in galera, sottoposto a numerosi procedimenti penali, nel 2016 gli sono stati sequestrati beni per 200 milioni di euro.
Al Senato capolista è proprio il fascioleghista Salvini , seguito da Clotilde Minasi , imposta in particolare da Scopelliti e candidata nella Lega per effetto di un accordo con "i sovranisti" dell'MSN di Alemanno e Storace.
Fratelli d'Italia della Meloni punta alla Camera nel proporzionale sia Nord che Sud sul già citato Fausto Orsomarso , consigliere regionale ex PDL vicinissimo a Scopelliti e Wanda Ferro , la candidata della destra battuta da Oliverio alle ultime regionali, anche lei consigliere regionale. La Ferro, da poco passata da FI al partito della Meloni, è candidata anche nel collegio di Vibo Valentia.
Al Senato capolista nel proporzionale è Isabella Rauti , figlia del golpista nero Pino Rauti e moglie dell'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno.
Segue Massimo Ripepi , pastore della chiesa cristiana "Pace", accusato di atteggiamenti vessatori e stalking da parte di una donna.
Noi con l'Italia vede schierati fra gli altri Luigi Fedele , ex presidente del consiglio regionale, coinvolto in "Rimborsopoli".
Per quanto riguarda i collegi alla Camera nel collegio Castrovillari-Paola il candidato è Andrea Gentile , figlio del viceministro dello Sviluppo economico del governo Gentiloni Antonio Gentile detto "U cinghiale", da poco passato da Ap a FI, il quale impone la candidatura del figlio Andrea, noto a livello nazionale, come tutta la sua famiglia borghese e filomafiosa. Il "cinghialino", avvocato, ex consulente di Fincalabra e dell'ASP di Cosenza (con stipendi d'oro) e nominato dalla Lorenzin membro del consiglio di amministrazione dell'Istituto nazionale dei Tumori, portò il padre, a suon di minacce, a chiudere il giornale "L'ora della Calabria" per evitare che parlasse di un'inchiesta nella quale era coinvolto (vedi "Il Bolscevico" n. 10/2014), la qual cosa costò al "cinghiale" la poltrona di sottosegretario nel governo Renzi nel 2014.
A Corigliano, espressione di FdI, il candidato è Ernesto Rapani , già assessore all'urbanistica di Rossano con il fascista Caputo, poi trombato come candidato a sindaco, oggi sembra avere l'appoggio dei palazzinari locali in odor di 'ndrangheta.
A Cosenza il candidato è il vecchio arnese Paolo Naccarato , proveniente dal gruppo Gal del senato, eletto con la Lega, fu sottosegretario con Prodi. Considerato vicino ai servizi segreti, era legato in passato al "gladiatore" Francesco Cossiga.
Nel capoluogo schierato Domenico Tallini , consigliere regionale FI, imputato, coinvolto in "Multopoli" e "Catanzaropoli" insieme al sindaco Sergio Abramo.
A Gioia Tauro tenta il "salto" dal consiglio regionale alla Camera Francesco Cannizzaro , vicino al senatore Antonio Caridi e nominato in diverse inchieste antimafia quali "Gotha" e "Alchemia".
Al Senato nel collegio Reggio-Gioia il candidato è Marco Siclari di FI, ex consigliere comunale di Roma ai tempi di Alemanno, fedelissimo di Tajani, fratello di Giovanni Siclari, il sindaco di Villa San Giovanni sospeso dalla legge Severino per effetto di una condanna per abuso d'ufficio.

M5S
Per quanto riguarda il M5S va segnalato il caso di Silvia Vono , imposta da Di Maio nel collegio del Senato Catanzaro-Vibo, proveniente dall'IdV di Di Pietro, fu assessore a Soverato con il sindaco PD Ernesto Alecci , oggi candidato nel listino del PD per la Camera subito dietro la Madia nella circoscrizione Calabria due.
Inquietante come sempre il ricandidato senatore Nicola Morra , sempre più contestato dalla base del movimento, che corre al Senato sia nel collegio di Cosenza che nel listino. Sembra aver stipulato un patto con i Gentile, cioè voti dei 5 stelle ad Andrea Gentile alla Camera nel collegio Castrovillari-Paola in cambio del sostegno dei gentiliani nel suo collegio senatoriale di Cosenza. Morra ha infatti imposto contro Gentile jr un candidato debole, Misiti , invotabile dalla base locale del movimento, perché definì lo stesso Di Maio "un ignorante". Non solo, ha imposto anche la candidatura alla Camera del suo avvocato e collaboratore Giuseppe D'Ippolito nel collegio di Catanzaro.
D'Ippolito, consulente in passato di diverse banche, anche di MPS, è stato un sostenitore della costruzione degli inceneritori per i rifiuti.
Altro impresentabile è Bruno Azzerboni , candidato al Senato a Reggio Calabria, uomo del Lions Club International, una sorta di "massoneria bianca".

LeU
Liberi e Uguali vede le due circoscrizioni proporzionali per la Camera avere un solo capolista: Nicola "Nico" Stumpo , ex PCI-PRC-DS-PD, che "asfalta" tutti gli altri candidati (con tanto di malumore della base e di distinguo da parte di Civati), tutti gli altri candidati di LeU non hanno infatti alcuna possibilità di vittoria, specie nei collegi uninominali.
Il vero leader della formazione del presidente del Senato Grasso in Calabria sembra essere, nell'ombra, lo stesso Nino De Gaetano , il quale lavora per un ritorno alla regione dopo la defenestrazione della prima giunta Oliverio di cui era parte per "Rimborsopoli" (fa finta di essere stato silurato come candidato nel collegio di reggio, ma non è così, il fatto è che sapeva di non vincere nell'uninominale).
Insomma anche la "nuova sinistra" di D'Alema e Bersani in Calabria come si vede è già vecchia, di destra e filomafiosa.
Di fronte a questo inaccettabile spettacolo delle candidature dei partiti del regime capitalista e neofascista è del tutto evidente che, anche in Calabria, l'unico voto rosso e di sinistra il prossimo 4 marzo è il voto dato al PMLI e al socialismo attraverso l'astensionismo.
Occorre creare le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo basate sulla democrazia diretta, la parità di genere e a carattere permanente: le Assemblee Popolari e i Comitati Popolari.
 

7 febbraio 2018