Centinaia in piazza a Catania contro il razzismo, il fascismo e la mafia per il gli spazi sociali

Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Nel pomeriggio di sabato 17 febbraio Catania antifascista è scesa in piazza contro il fascismo, il razzismo e la mafia.
Il concentramento in via Etnea-entrata Villa Bellini dove si sono trovate diverse centinaia di manifestanti. A indire la manifestazione varie associazioni con la parola d'ordine “Catania siamo noi! Contro il razzismo, il fascismo e la mafia, per gli spazi sociali”. Nel volantino di indizione della manifestazione, oltre alla tentata strage di Macerata si denunciava come anche a Catania “numerosi attivisti e attiviste delle realtà sociali cittadine, subiscono intimidazioni di origine fascista e mafiosa. Ad esempio, le minacce mafiose agli attivisti del centro Gapa di San Cristoforo o a numerosi giornalisti della città o l'incendio al Campo San Teodoro di Librino o e aggressioni agli/alle studenti da parte di organizzazioni e gruppi fascisti”.
In risposta a questo clima reazionario i giovani aprono “nuovi spazi” ad uso sociale, queste in sintesi i motivi della mobilitazione.
La manifestazione si è snodata da Villa Bellini attraversando via Etnea, via di San Giuliano, concludendosi in piazza Teatro Massimo.
Il PMLI ha partecipato tramite la Cellula “Stalin” della provincia di Catania con uno spirito di fronte unito antifascista. I compagni, oltre alla bandiera del PMLI, indossavano il corpetto con a parola d'ordine “Mettere fuori legge i gruppi nazifascisti. Applicare la legge n. 645 del 20 giugno 1952” e Il Bolscevico n. 6 che apriva con l'articolo “Grande e storica manifestazione antifascista e antirazzista”. La partecipazione dei marxisti-leninisti è stata accolta con simpatia da molti manifestanti, divenendo il soggetto di molte foto. Una simpatia che è stata ampiamente ricambiata in un clima di lotta.
Tutto questo accade in un Meridione devastato dalla crisi economica del capitalismo che ha accentuato il divario col resto del Paese. Catania sta vivendo questa crisi sulla pelle degli strati più poveri, dove migliaia sono i senza casa e gli sfrattati, dove la disoccupazione ha i livelli più alti d'Italia, i giovani che sono costretti ad emigrare, il precariato è la norma, dove ci sono paghe in nero anche di poche centinaia di euro. È in questo clima che fascisti e mafia trovano terreno fertile. Per questo è necessario creare un fronte unito contro il fascismo, il razzismo e la mafia. Un fronte unito per il lavoro, la casa, uguali diritti per i migranti. Questo è l'impegno che la Cellula “Stalin” prende, per un programma che sarà più ampio per le future elezioni amministrative.
 

 

21 febbraio 2018