Trump aumenta le spese militari e taglia i programmi sociali e sanitari
“Resteremo i numeri uno mondiale nel nucleare”

 
La Casa Bianca ha ufficialmente presentato il 14 febbraio la richiesta di budget per il Pentagono relativa all'anno fiscale 2019 che prevede una spesa complessiva di 686,1 miliardi di dollari, dei quali 89 destinati alle operazioni all'estero. Rispetto al 2018 prevede ben 74,2 miliardi di dollari in più grazie all'accordo al congresso tra Democratici e Repubblicani sul bilancio pubblico segnato da un taglio alle spese federali, leggi alle spese sociali, a favore di quelle militari che complessivamente nei prossimi due anni aumenteranno di ben 148 miliardi di dollari.
Il bilancio della Difesa era stato messo sotto controllo nel 2011 dalla precedente amministrazione democratica per tentare di contenere l'aumento dell'enorme debito pubblico americano ma già nel corso del secondo mandato presidenziale Obama aveva deciso di superare abbondantemente i limiti definiti. Con Donald Trump le necessità di accelerare la modernizzazione delle forze armate americane è stato messo nero su bianco nelle ultime edizioni di documenti quali il National Security Strategy e il National Defense Strategy. Che indicano quali obiettivi dell'imperialismo americano la necessità di fronteggiare da posizioni forza i principali concorrenti imperialisti del tipo di Cina e Russia e le altre potenze regionali quali l'Iran e la Corea del Nord.
Con gli stanziamenti decisi da Trump il Pentagono potrà aumentare il numero dei militari nelle tre armi di almeno 24 mila unità, rafforzare la struttura di comando e comprare nuove armi, più navi e aerei di quelli già a bilancio compresi 2 sottomarini nucleari d'attacco classe Virginia dotati di armi atomiche, e di finanziare lo sviluppo di nuovi strumenti di guerra come il nuovo bombardiere strategico B-21 RAIDER e i nuovi missili intercontinentali e quelli nucleari da crociera. L'imperialismo americano possiede e non pone alcun limite al suo arsenale militare tiene sotto tiro e strepita minacciando interventi militari contro Corea del Nord e Iran per il loro piccolo, in proporzione, arsenale missilistico. D'altra parte anche in questa occasione Trump ha ribadito che “resteremo i numeri uno mondiale nel nucleare” e non ha lesinato sui finanziamenti, compresi quelli per costruire le nuove mini bombe nucleari.
Il finanziamenti delle missioni di occupazione e aggressione militare all'estero è di 89 miliardi di dollari, di cui oltre 10 miliardi sono dedicati a attività e programmi classificati e quindi segreti. Più della metà degli stanziamenti, quasi 49 miliardi di dollari sono destinati a finanziare l'Operazione Enduring sentinel, ossia l'occupazione militare dell'Afghanistan, dove i circa 14 mila soldati americani presenti e i periodici raid dell'aviazione sono essenziali per tenere in piedi il regime fantoccio di Kabul sotto l'attacco della resistenza. Altri 15,3 miliardi di dollari, 2,3 in più sullo stanziamento del 2018, sono dedicati all'Operazione Inherent resolve in Siria e Iraq, dove operano quasi 6 mila marines.
Alle spese strettamente militari in capo al Pentagono, il bilancio federale licenziato il 12 febbraio prevede altre spese del tipo 18 miliardi di dollari per allungare il muro col Messico già costruito sotto le amministrazioni democratiche e 23 miliardi per una non ben specificata “sicurezza dei confini”. Quello che è chiaro invece sono dove Trump prenderà i soldi per le spese militari: dal taglio ai già miseri programmi sociali e sanitari, ai buoni pasto destinati ai poveri e ai programmi Medicaid e Medicare. Altri tagli riguardano un terzo delle spese per la protezione dell’ambiente.
Il grande piano di oltre 1.500 miliardi di dollari per risanare e ammodernare le infrastrutture americane, un altro dei pilastri del rilancio economico dell'amministrazione Trump, si basa sulla privatizzazione delle infrastrutture federali, come gli aeroporti di Washington, e sulla copertura fino all'80% dei costi da parte di Stati e municipalità. Finora l'80% dei costi era mediamente coperto dal bilancio federale.
Il bilancio federale dovrà superare l'esame della commissioni e il voto finale del Congresso ma possiamo già dire che una parte dei “risparmi” ottenute dai tagli alle spese sociali andranno a coprire le riduzioni fiscali approvate nel dicembre scorso, che incrementeranno i profitti dei capitalisti e delle multinazionali americane, mentre la maggior parte coprirà le spese militari.

21 febbraio 2018