“Livorno i fascisti non li vuole. Meloni vattene”
La polizia carica gli antifascisti in Toscana
Le forze dell'ordine difendono i comizi di Salvini e Meloni. Solidarietà del PD. Il nuovo Scelba Minniti solidarizza con la Meloni

Dal nostro corrispondente della Toscana
Come nel resto d'Italia, in Toscana è forte la mobilitazione antifascista soprattutto avvicinandosi le elezioni politiche che vedono dare ampio spazio mediatico e di piazza a partiti fascisti, xenofobi e razzisti come Lega, Fratelli d'Italia, CasaPound, Forza Nuova.
Gli antifascisti conseguenti non ci stanno e scendono in piazza prendendosi denunce e anche le manganellate della polizia che invece di schierarsi dalla loro parte difende i partiti borghesi anche se fascisti.
È successo a Livorno il 13 febbraio scorso quando in occasione del dibattito elettorale della fascista doc Giorgia Meloni, gli antifascisti l'hanno accolta e cacciata con cori, striscioni e fischi “Livorno i fascisti non li vuole Meloni vattene”, “Livorno non ti vuole”. Una protesta decisa e coraggiosa che ha infine costretto l'ex ministro e leader di Fratelli d'Italia a ritirarsi.
Prontamente il nuovo Scelba ministro dell'Interno Minniti le ha telefonato per esprimerle solidarietà. La Digos ha denunciato 21 manifestanti. Per 20 l'accusa presentata dalla polizia alla procura della Repubblica di Livorno e a quella presso il tribunale dei minori di Firenze è di aver impedito o turbato una riunione di propaganda elettorale. Mentre uno risulta indagato per non aver preavvisato la questura della manifestazione di protesta contro l'iniziativa di Fratelli d'Italia.
Esattamente dieci giorni dopo è toccato al fascio-leghista Salvini che è partito da Grosseto per arrivare nel centro storico di Pisa. Salvini ben protetto dalle “forze dell'ordine” ha trovato ad accoglierlo un corteo antifascista cui hanno partecipato un centinaio di giovani aperto dallo striscione “Pisa non si Lega”, “Siamo tutti antifascisti”. È stato vergognosamente caricato della polizia ed è scattata la denuncia per 6 giovani antifascisti.
Il borioso fascista e razzista Salvini ha affermato: “quando al governo ci sarò io i poliziotti e carabinieri, oggi mal pagati e mal equipaggiati, non dovranno occuparsi di questi figli di papà ma di garantire la sicurezza di imprenditori, commercianti e semplici cittadini”. In soccorso si è espresso anche il piddino Massimiliano Sonetti, segretario provinciale: “Condanniamo con forza ogni tipo di violenza ai danni di chiunque, democraticamente, eserciti il proprio pensiero politico. Basta con l'imbarbarimento e la violenza. La politica è altro”.
Salvini ha proseguito la sua passerella elettorale verso Livorno. Qui la polizia era già preventivamente intervenuta fermando alcune antifascisti come denunciato da Livorno Antifascista: “alcuni compagni sono stati fermati perché colpevoli di avere attaccato uno striscione in P.zza Grande in vista del comizio di Salvini recitante 'Lega a Livorno. Basta un bonifico il vescovo accoglie il razzismo' (riferito al vescovo Giusti che ha concesso la diocesi a Salvini).
Durante il comizio i manifestanti vigilati da polizia e carabinieri hanno intonato “Bandiera Rossa”.
Corteo antifascista anche a Massarosa (Lucca) in occasione della presentazione dei candidati di CasaPound. Le “forze dell'ordine” hanno manganellato e denunciato i manifestanti.
Sosteniamo con forza il fronte antifascista che con coraggio si sta battendo nelle piazze e che vuole ricacciare concretamente il fascismo, xenofobo e razzista, proposto dai candidati ufficialmente di destra e di estrema destra difesi dalle istituzioni borghesi. Ancor più occorre quindi schierarsi dalla parte dell'astensionismo elettorale secondo le indicazioni del PMLI e delegittimare i partiti borghesi al servizio del capitalismo e lottare per il socialismo.
 
 

28 febbraio 2018