Nonostante il cosiddetto “election day”
In Lombardia l'astensionismo sale al 28,8%
Il fascio-leghista Fontana eletto governatore. Tracollo del PD e di Forza Italia. M5S e Liberi e Uguali non intercettano tutto l'elettorato deluso dal “centro-sinistra”
Continuiamo a lottare contro le illusioni elettorali e il capitalismo per il socialismo

Dal nostro corrispondente della Lombardia
Continua inarrestabile anche in Lombardia ad ogni tornata elettorale la crescita dell'astensionismo, di coloro cioè che scelgono di sfiduciare e delegittimare le istituzioni borghesi rifiutandosi di dare il loro appoggio ai partiti che le rappresentano.
Alle elezioni regionali del 4 marzo, nonostante un nuovo tentativo - già risultato fallimentare cinque anni fa - di drenare l'astensionismo attraverso il cosiddetto “election day” facendole svolgere in concomitanza con le elezioni politiche nazionali, gli astenuti crescono ancora di numero e divengono 2.268.153. Su 7.882.634 elettori, infatti, coloro che hanno scelto di disertare le urne sono stati 2.120.181 a cui vanno aggiunti i 87.905 elettori che hanno annullato la scheda e i 60.067 che l'hanno lasciata in bianco. In totale la percentuale dell'astensionismo è quindi arrivata al 28,8% con un aumento del 2,9% rispetto al 2013.
Molto inferiori sono quindi i voti di quello che viene considerato il primo partito, ossia la Lega, la quale se si osservano i voti calcolati sull'intero corpo elettorale, e non unicamente sui voti validi come fanno i mezzi di informazione borghesi, è in realtà ben distante dall'aver sfiorato il 30% e non arriva nemmeno al 20%. Se a questo si aggiunge poi il fatto che nella precedente tornata elettorale era presente la lista “Maroni Presidente” in diretto appoggio al caporione fascio-leghista e ottenne il 7,1%, il tanto decantato “trionfo” leghista a questa tornata elettorale ne esce fortemente ridimensionato.
A subire un vero e proprio tracollo è stato il PD che perde 360.838 voti, un calo del 4,9% sul totale degli elettori, oltre il 6% sui voti validi. Il Movimento 5 Stelle ottiene l'11,8%, aumentando i consensi anche grazie all'assordante campagna mediatica nazionale e ottiene l'11,8% sul corpo elettorale intercettando però solo in parte i delusi del “centro-sinistra”, mentre è stata un fallimento completo la manovra orchestrata a livello nazionale da Grasso con la regia di D'Alema e Bersani per intercettare i voti dei delusi del PD dal momento che Liberi e Uguali non riesce ad andare oltre il 1,4%. Forte sconfitta anche per il neoduce Berlusconi in quanto Forza Italia scende del 2,2% lasciando alla Lega il primato nella coalizione di “centro-destra”, ormai anche in Lombardia apertamente di destra.
L'eletto alla carica di governatore è il fascio-leghista Attilio Fontana sostenuto dalla coalizione di “centro-destra” che ha vinto avvantaggiandosi della campagna elettorale nazionale e del crollo verticale dei consensi del “centro-sinistra” che ha impedito che l’inizialmente prescelto dalla borghesia lombarda alla carica di governatore, il sindaco renziano di Bergamo Giorgio Gori, ottenesse i voti necessari. Il candidato M5S Dario Violi è risultato terzo mentre il partito di Onorio Rosati, Liberi e Uguali, è addirittura rimasto fuori dalla ripartizione dei seggi del Consiglio regionale.
Il Comitato lombardo del PMLI ringrazia sentitamente le elettrici e gli elettori che non si sono fatti incantare dalle sirene borghesi e si sono astenuti e promette che non darà alcuna tregua al nuovo governatore Fontana e alla sua nuova giunta neofascista che si pone in continuità diretta con quella di Maroni nel disegno federalista di maggiore autonomia presidenzialista (che a sua volta si lega con un filo nero anche a Formigoni) e che viene portato avanti da anni nonostante sia stato sonoramente bocciato dai lombardi alla consultazione referendaria sull'autonomia regionale tenutasi nell'autunno scorso.
Inoltre il Comitato lombardo del PMLI ringrazia tutti i militanti e simpatizzanti lombardi che sfidando anche il gelo, e senza badare a sacrifici, hanno propagandato l’astensionismo marxista-leninista con volantinaggi e banchini, e che a Milano hanno anche diffuso il volantino riportante l’editoriale post elezioni de “Il Bolscevico” n. 9 dal titolo “Il primo 'partito' è l’astensionismo non il M5S”.
Continuiamo, dunque, con determinazione e perseveranza a lottare contro le illusioni elettorali e il capitalismo, e proseguiamo a far prendere coscienza alla classe operaia e a tutti gli sfruttati e oppressi che solo la lotta di classe per socialismo può dare il potere politico al proletariato al fine di conquistare l’Italia unita, rossa e socialista!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
 

14 marzo 2018