Burkina Faso
Attaccato l'edificio dei vertici militari imperialisti
Battaglia contro l'Ambasciata di Francia e il quartier generale dell'esercito a Ouagadougou

 
La mattina del 2 marzo le sedi dello stato maggiore dell’esercito, dell'ambasciata e dell'Istituto francese a Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso, sono stati colpiti con una serie di attacchi coordinati di miliziani islamici. Una vera e propria battaglia si è svolta nel centro della città, in una zona sotto stretto controllo dell'esercito dato che ospita diversi edifici governativi, ed è durata per alcune ore con un bilancio di una decina di soldati e altrettanti attaccanti uccisi e un'ottantina di feriti.
L'attacco è stato rivendicato dall'organizzazione filo-qaedista Jama'at Nusrat al-Islam wal Muslimeen (Supporto all'islam e ai musulmani – JNIM), attiva nella regione del nord del Mali, che ha dichiarato di aver “agito in risposta alla morte di loro leader”, l'ultimo dei quali caduto sotto i colpi di un raid francese il 14 febbraio nel Mali settentrionale.
La capitale del Burkina Faso è stata colpita in diversi attacchi negli ultimi due anni quando miliziani islamici avevano colpito locali pubblici e un distaccamento dell'esercito. Questa volta il bersaglio è stato molto più significativo, due sedi simbolo del governo e della ex potenza coloniale ancora attiva nella regione con le sue truppe e tantopiù in edifici fortificati e protetti.
Tra l'altro la scelta di colpire il quartier generale dell'esercito a Ouagadougou sarebbe stata dettata anche dal fatto che in quella sede era in programma una riunione di alti ufficiali degli eserciti che compongono la forza multilaterale G5 Sahel; all'ultimo momento la riunione era stata trasferita in un'altra parte della sede e non nell'ala dell'edificio distrutta da un'autobomba.

21 marzo 2018