Eletto in Calabria
Domenico Furgiuele, il deputato leghista col suocero in galera
Passato da Storace a Salvini

Fra i deputati eletti in Calabria alle ultime elezioni politiche nel parlamento nero vi è Domenico Furgiuele della Lega, plenipotenziario del fascioleghista Matteo Salvini, eletto senatore proprio in Calabria (ma sulla sua elezione pende un ricorso per irregolarità da parte della candidata Caligiuri di FI) grazie all'appoggio de “i sovranisti” dell'Msn di Storace, Alemanno e di Giuseppe Scopelliti, il fascista mal-ripulito e condannato ex sindaco di Reggio ed ex presidente delle Regione, per il quale si sono appena aperte le porte del carcere di Arghillà per la condanna definitiva a 4 anni e 7 mesi in cassazione per le vicende dei trucchi contabili e dello sfascio finanziario della città dello Stretto (vedi “Il Bolscevico” , n. 14/2014).
Furgiuele, 35 anni, imprenditore di Lamezia Terme, in passato ne “La Destra” del fascista Storace, è oggi il segretario regionale della Lega, eletto (in realtà nominato) deputato con 52mila voti sotto il simbolo “Noi con Salvini” nella circoscrizione proporzionale Calabria sud. È il genero dell'imprenditore mafioso Salvatore Mazzei, avendone sposato la figlia Stefania (l'altra figlia di Mazzei, Maria Concetta, è sposata con Massimo Cristiano candidato alla Camera in Calabria, trombato, con i fascisti di Casapound)
Salvatore Mazzei, anch'egli di Lamezia, è oggi in carcere per estorsione aggravata dal metodo mafioso; nel corso del tempo la DDA di Catanzaro gli ha sequestrato beni per un valore di oltre 200 milioni di euro, molti dei quali intestati alla moglie di Furgiuele.
Dall'indagine sul caso di Davide Fortuna, ucciso sulla spiaggia di Vibo Valentia il 6 luglio del 2012, spunta il coinvolgimento di Mazzei come mandante e il coinvolgimento dello stesso Furgiuele, infatti i due killer accusati dell'omicidio, dormirono la stessa notte dell'agguato in un albergo, l'Hotel Philip, di proprietà dello stesso Mazzei, senza neanche pagare le camere, in quanto, come ha detto il portiere dell'albergo “erano ospiti di Furgiuele”. Su questa vicenda Furgiuele sostiene che “si tratta solo di un equivoco, chiarito nelle sedi opportune, infatti non sono neanche indagato” (ma per favore!). Aldilà dei risvolti penali della vicenda comunque, politicamente in realtà non c'è nessun “equivoco”.
Il punto è che Salvini pur di prendere voti anche al Sud, nella competizione elettorale e “inter-mafiosa” specie con PD e FI, non ha avuto alcuno scrupolo nel reclutare mafiosi o parenti dei medesimi e fascisti vecchi e nuovi, condannati e non, pur di raccattare consensi sperando di diventare premier.
La 'ndrangheta, da sempre trasversale, lo ha sostenuto e lo sostiene, insieme ad altri candidati delle altre forze politiche del regime neofascista, sperando di trovare in lui un nuovo e più fresco cavallo di razza su cui puntare per continuare a fare i propri sporchi affari, non solo in una prospettiva nazionale, ma anche internazionale (la 'ndrangheta è una multinazionale del crimine), l'appoggio a Salvini potrebbe rappresentare il tentativo delle 'ndrine di tutelare i propri interessi in vari Paesi nell'est Europa e nella Russia di Putin, da sempre finanziatore e sostenitore del fascioleghista Salvini (vedi “Il Bolscevico” n. 9/2018).
 

11 aprile 2018