Dopo la crisi di Pomezia
Ancora mala politica M5S, si dimettono gli assessori di Nettuno

La guerra fra bande all'interno del M5S romano continua a sgretolare le amministrazioni comunali pentastellate ma soprattutto a smascherare gli squallidi giochi di arrivismo, fazionismo e di potere che si consumano all'interno del Movimento come accade nelle altre cosche parlamentari.
Alla crisi che si è consumata a Pomezia, in provincia di Roma, dove l'intera maggioranza si è dimessa facendo cadere il sindaco Fabio Fucci uscito dal Movimento, ora è la volta di Nettuno.
Qui, nei giorni scorsi, i consiglieri pentastellati avevano chiesto al sindaco Angelo Casta la rimozione degli assessori Daniele Mancini, Guido Fiorielli e Stefano Pompozzi, accusati di mancato rispetto del Codice di comportamento del M5S. Sembra infatti che i tre abbiano accettato nuove candidature al parlamento e alla regione pur essendo ancora impegnati nel governo comunale, inoltre su tutta la vicenda aleggia l'ombra di Roberta Lombardi, la “zarina” di Grillo e Di Maio in Lazio e più specificamente nel romano.
Alla richiesta dei consiglieri di maggioranza gli altri assessori hanno risposto facendo quadrato attorno ai colleghi e imponendo le proprie dimissioni qualora il sindaco Fucci avesse accettato la richiesta di rimuoverli. Cosa che ha fatto, quindi ora Nettuno si trova praticamente senza giunta.
La vicenda scoperchia ulteriormente le vicende politiche all'interno del M5S, fatte di reciproche rivalità, cosche di potere, sete di poltrone anche nei più piccoli comuni. Nulla di nuovo, insomma, rispetto allo squallore della politica borghese a cui siamo così abituati e che il partito di Grillo e Di Maio proclamava a parole di voler rovesciare.

18 aprile 2018