Candidato M5S di Agrigento condannato a 2 anni di reclusione per estorsione

Il 14 novembre scorso Fabrizio La Gaipa, uno dei candidati della lista M5S alle scorse regionali in Sicilia e primo dei non eletti ad Agrigento con 4357 voti, fu arrestato con l’accusa di estorsione per aver costretto con metodi intimidatori e mafiosi i dipendenti del suo albergo a firmare buste paga false e accettare stipendi inferiori.
La Gaipa, titolare dell'hotel Costa Azzurra Museum sul litorale agrigentino di San Leone, durante la campagna elettorale in Sicilia fece anche un comizio alla presenza degli esponenti nazionali del movimento politico Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista.
Dell'arresto diede notizia, tra gli altri organi di stampa, anche Il Bolscevico n. 43 del 30 novembre 2017.
Lo scorso 22 marzo, al termine di un rapidissimo processo nel quale ha patteggiato la pena, La Gaipa è stato condannato a due anni di reclusione dal Tribunale di Agrigento, il quale ha pienamente accertato l'avvenuta estorsione compiuta dall'imprenditore ai danni di alcuni suoi dipendenti, e insieme a lui è stato condannato il fratello Salvatore, che ha anch'egli patteggiato la pena, a un anno e otto mesi.
I due fratelli La Gaipa non solo hanno ammesso i fatti ma, nel frattempo, hanno anche risarcito le vittime.
Pur sospeso dal M5S subito dopo il suo arresto, la vicenda dimostra l'omologazione dei pentastellati anche sulla cosiddetta “questione morale”, visto che non sono neppure in grado di eliminare le mele marce che si candidano a ruoli di responsabilità per il loro movimento: infatti Di Maio, subito dopo l'arresto, aveva affermato che La Gaipa si era "messo fuori da solo " dall'organizzazione politica, ma questo non è vero, perché la magistratura, che lo ha colto con le mani in pasta, ha fatto ciò che avrebbe dovuto fare lo stesso M5S durante la tanto sbandierata operazione di pulizia delle liste elettorali.
 

18 aprile 2018