Discorso di Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI, in occasione del Bicentenario della nascita di Marx
Che il PMLI tenga sempre alta la grande bandiera rossa di Marx

Care compagne e compagni, siamo qui riuniti, nella Sede centrale del PMLI e de “Il Bolscevico”, per rendere omaggio a Marx in occasione del Bicentenario della sua nascita. In questo stesso giorno in altre città d’Italia, da Milano a Catania, a Riccione davanti alla statua di Marx, si svolgono omaggi simili su iniziativa delle Istanze locali del Partito alle quali inviamo il nostro più caloroso saluto. Salutiamo anche i delegati del Comitato centrale che andranno in visita alla casa natale del grande pensatore, educatore, dirigente e organizzatore comunista di Treviri.
Per quanto ha fatto sui piani filosofico, economico, teorico, politico e organizzativo, Marx è ancora vivo e ispira i sinceri marxisti-leninisti di tutto il mondo. Come ha detto Engels, cofondatore del socialismo scientifico e grande maestro del proletariato internazionale, che per 40 anni ha affiancato, coadiuvato, sostenuto, incoraggiato e finanziato Marx, “il suo nome vivrà nei secoli e così la sua opera” . Di sicuro Marx vive nella titanica impresa del PMLI, senza precedenti nella storia del movimento operaio italiano, tesa a trasmettere al proletariato gli insegnamenti di Marx affinché prenda coscienza, ostacolata dall’opera nefasta dei revisionisti e dei falsi comunisti, di essere una classe per sé il cui compito è di abbattere il capitalismo, lo Stato e il potere della borghesia e conquistare con la rivoluzione il socialismo e il potere politico.
Tra Marx e i filosofi, gli economisti e gli storici borghesi ci corre quanto il giorno dalla notte. Egli è la luce che illumina il cammino del proletariato verso l’avvenire, gli altri brancolano nelle tenebre dell’agonia storica della borghesia. I riformisti di destra e di “sinistra” riconoscono la giustezza della diagnosi di Marx sul capitalismo, ma non accettano la sua prognosi e terapia, e così, con le loro ricette fasulle, consentono al capitalismo di sopravvivere e continuare a sfruttare le lavoratrici e i lavoratori.
Marx, come dice Engels, è stato il primo che ha dato al proletariato la “coscienza della propria situazione e dei propri bisogni, la coscienza delle condizioni della propria liberazione” . Elaborando il materialismo dialettico e il materialismo storico, in contrapposizione all’idealismo e alla metafisica, Marx ha fornito al proletariato lo strumento fondamentale per la conoscenza dello sviluppo della natura e della società. “Il Capitale”, l’opera principale di Marx, svela la natura sfruttatrice del capitalismo e indica la strada per sopprimerlo per liberare il proletariato, e anche la natura, dallo sfruttamento.
Per tutto questo, Marx è una fonte inesauribile di idee, di azioni, di tattiche, di strategie, di comportamenti proletari rivoluzionari. Chi studia le sue opere capisce perché è necessario distruggere il mondo dello sfruttamento, dell’oppressione e delle classi, apprende quali sono i lineamenti fondamentali del mondo senza sfruttamento, oppressione e classi, e acquisisce le armi per conquistare e realizzare questo nuovo mondo, il socialismo. Quanto più studiamo e capiamo Marx, tanto più siamo capaci di capire e trasformare la realtà italiana.
Senza Marx non ci sarebbero stati Lenin, Stalin, Mao e le rivoluzioni russa e cinese e di altri paesi. Non ci sarebbe stato nemmeno il PMLI. Basterebbe questo per capire quanto è stato ed è importante Marx.
Marx non è solo il cofondatore del socialismo scientifico e un grande maestro del proletariato internazionale. È anche il prototipo del vero comunista che combatte con tutte le sue forze il capitalismo, il suo governo, le sue istituzioni e la sua cultura; che lotta contro i falsi comunisti, i revisionisti e i riformisti; che segue fedelmente, e con coerenza, sincerità e lealtà la linea e le indicazioni del Partito; che non teme l’isolamento, le intimidazioni e la repressione istituzionale e padronale; che mette sempre al primo posto gli interessi del Partito, della causa e del proletariato rispetto ai propri interessi personali; che non si fa condizionare dai problemi personali, familiari, professionali, di età e di salute nel portare avanti il lavoro rivoluzionario; che si fa in quattro per aiutare le compagne e i compagni che si trovano in difficoltà; che non chiede nulla per sé ma tutto per il proletariato e le masse. Tutti i membri del PMLI, a cominciare dai dirigenti nazionali, dovrebbero fare a gara per modellarsi su Marx.
L’insegnamento di fondo di Marx è che bisogna abolire le classi e la società divisa in classi per poter porre fine a ogni sfruttamento e oppressione, ai conflitti di classe, alle guerre, alle disuguaglianze sociali e di genere, alle disparità territoriali, al razzismo.
Un obiettivo strategico storico che si può raggiungere solo passando, per via rivoluzionaria e non parlamentare, dal capitalismo al socialismo per proseguire verso il comunismo, difendendo il socialismo, attraverso la rivoluzione culturale proletaria, dai tentativi di restaurazione del capitalismo. Esattamente quello che si propone di fare da sempre il PMLI, che combatte senza sosta, anche sul piano elettorale con l’astensionismo tattico, il capitalismo, i suoi governi e le sue istituzioni.
Nelle condizioni del nostro Paese, valutando qual è l’atteggiamento migliore da tenere per sviluppare la lotta di classe ed elevare la coscienza politica del proletariato, delle masse e dei giovani, la posizione del PMLI non può che essere quella dell’opposizione al governo della borghesia, specie in questo momento in cui la classe dominante borghese è in piena crisi politica, poiché le sue varie fazioni non riescono a trovare un accordo per formare un nuovo governo, dopo due mesi dalle elezioni politiche.
La cosiddetta “Terza repubblica”, spacciata dall’ambizioso ducetto scornato Di Maio come il cambiamento dell’Italia, non è altro che un imbroglio per catturare la fiducia e il consenso delle masse che non sopportano più questa situazione politica e sociale.
Come dimostra l’esperienza governativa italiana, nessun governo borghese, qualunque esponente della borghesia lo diriga e qualsiasi sia il partito che ne abbia la maggioranza, potrà mai fare gli interessi del proletariato. Non potrà che gestire gli affari e gli interessi del capitalismo e della borghesia. Al proletariato e alle masse popolari saranno sempre e solo elargite le briciole, più o meno grosse, del banchetto capitalistico.
Il PMLI lotta strenuamente per migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle masse, ma il suo obiettivo è quello di cambiare radicalmente l’Italia, che può avvenire solo se si cambia tutto, cioè se si passa dal capitalismo al socialismo, dalla dittatura della borghesia alla dittatura del proletariato, dalla sovrastruttura istituzionale, giuridica, culturale e morale borghese a quella proletaria. Questo è quello che ci ha insegnato Marx ed è stato confermato dai suoi successori Lenin, Stalin e Mao.
Fra poco vedremo il video su Marx realizzato, con esemplare e ammirevole intelligenza politica e artistica e con tanti sacrifici, dalla Commissione per il lavoro di stampa e propaganda del Comitato centrale del PMLI diretta dal preziosissimo compagno Mino Pasca, che ha ricevuto dei contributi fondamentali dai compagni Giancarlo Canfailla e Erne.
Con questa potente opera e con quelle altrettanto potenti del Documento del Comitato centrale e dello speciale de “Il Bolscevico”, delle quali non finiremo mai di ringraziare i relativi autori, è come se il PMLI avesse eretto un grande e indistruttibile monumento a Marx.
Che il PMLI tenga sempre alta la grande bandiera rossa di Marx!
Viva Marx!

9 maggio 2018