Palestina: crimini di guerra a Gaza
ANP: “Incriminate Israele”

 
In seguito alle stragi compiute dall'esercito sionista tra aprile e maggio lungo i reticolati del lager di Gaza sui manifestanti palestinesi che denunciavano l'occupazione e contro il ‎trasferimento dell’ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme, l'Anp (l'Autorità nazionale palestinese), il governo del presidente Abu Mazen ha deciso di presentare formale denuncia di Israele per crimini di guerra al tribunale dell'Aja, alla Corte penale internazionale alla quale ha aderito nel 2015.
Presentando la richiesta ‎di “aprire immediatamente un’indagine‎” alla procuratrice della Cpi, Fatou Bensouda, nel corso di un incontro ‎alla sede della corte all’Aja lo scorso 22 maggio, il ministro degli esteri dell’Anp Riad al Malki ha affermato che “ci sono prove convincenti del fatto che siano stati commessi gravi crimini” contro i palestinesi di Gaza. Una parte della denuncia si occupa anche degli insediamenti sionisti in Cisgiordania definiti “la minaccia più pericolosa per le vite e le nostre ‎risorse. Israele mantiene, estende e protegge il regime degli insediamenti, ‎commettendo crimini di guerra, crimini contro l’umanità e il crimine dell’apartheid ‎contro il popolo palestinese‎”. Al Malki definiva la denuncia al tribunale dell'Aja un “importante e storico passo verso la ‎giustizia per il popolo palestinese che continua a subire crimini diffusi e ‎sistematici‎”.
‎”La Cpi non ha autorità sulle ‎questioni israelo-palestinesi poiché Israele non è un membro della Corte e poiché ‎l’Autorità palestinese non è uno Stato” replicava sprezzantemente il regime sionista di Tel Aviv che confida di restare ancora una volta impunito e di far finire la denuncia chiusa in un cassetto.

6 giugno 2018